Aspetti economici

 

Dopo una prima fase negativa, segnata dalla flessione del prodotto interno lordo e dalla crescita della disoccupazione e dell'inflazione, seguita all'indipendenza (1991), dal 1994 la Slovacchia ha registrato segnali positivi di sviluppo, grazie ad accordi con la nuova Russia e a capitali occidentali che hanno facilitato il passaggio a un'economia di mercato.

 

L'agricoltura viene praticata soprattutto nella parte occidentale del Paese, lambita dal Danubio: i principali prodotti agricoli sono il frumento, l'orzo, il mais, le patate, le barbabietole da zucchero; di un certo rilievo sono anche le colture della vite e dei semi oleosi (colza, girasole).

 

Importante è l'allevamento, specie di suini e bovini.

 

Il Paese possiede discreti giacimenti minerari: rame, ferro, piombo, antimonio, magnesite, oro; le fonti energetiche (petrolio, gas naturale, lignite) sono però scarse. Notevole la produzione di energia nucleare (centrale di Jaslovské-Bohunice). L'industria siderurgica conta impianti a Podbrezová, Martin , Kosice, Krompachy; quella metallurgica produce alluminio e rame. Altre industrie sono quelle meccaniche ed elettroniche, alimentari, tessili, della gomma, delle materie plastiche, della carta, del tabacco e del cemento.