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Ambiente umano
Il territorio, abitato originariamente da Celti, poi da Germani, Quadi e Marcomanni, fu invaso nei secoli III e IV da Gepidi, Goti, Unni e infine dalla tribù degli Slovacchi. Passata sotto la dominazione ungherese, soltanto nel XIX secolo la Slovacchia riuscì ad affermare una propria identità nazionale. Alla fine della prima guerra mondiale si formò uno Stato comune ceco e slovacco, finché nel 1939 venne proclamato uno Stato slovacco, che rientrò nella Repubblica cecoslovacca nel 1945. La Slovacchia date anche le sue scarse risorse naturali, rappresentò sempre un'area di meno fitto insediamento, anzi una forte e costante emigrazione, specie verso gli USA, fu necessaria per compensare l'elevato tasso d'incremento naturale, comune a tutto il Paese, che nel corso del secolo XIX raddoppiò la sua popolazione. L'attuale densità è inferiore ai valori medi dell'Europa centro-orientale. Se Boemia e Moravia possono vantare un tessuto urbano assai antico, in Slovacchia invece la nascita e lo sviluppo delle città sono stati ostacolati da un'economia rimasta prevalentemente rurale. Fanno eccezione Bratislava, dove la grande espansione urbana cominciò solo dopo l'installazione delle industrie chimiche e petrolchimiche, e Kosice , situata lungo la via di comunicazione tra la valle ungherese del Tibisco e la pianura russo-polacca.