www.unimondo.org/Paesi/Europa/Europa-orientale/Repubblica-Ceca/Ambiente-umano
Ambiente umano
Popolamento . Il primo stanziamento nel Paese storicamente documentato è quello, all'epoca romana, dei celtici Boii, che lasciarono il loro nome alla Boemia; ma a formare i primi nuclei delle attuali nazionalità furono le immigrazioni di Slavi del gruppo occidentale. Queste genti però non riuscirono a respingere la penetrazione dei Tedeschi che, attirati soprattutto dalle ricchezze minerarie, si insediarono nel Paese e diedero un forte impulso alle attività commerciali, causa ed effetto insieme della fo ndazione dei primi centri urbani. Passata sotto gli Asburgo e divisa tra Austria e Ungheria, la regione fu teatro di ulteriore immigrazione di gruppi tedeschi e magiari; fu solo al termine della seconda guerra mondiale che si poté realizzare un'effettiva omogeneità etnica. Alla fine del 1869 la popolazione della Repubblica Ceca (esclusa la Slovacchia) assommava a 7,6 milioni di abitanti. Questi nel 1921 erano già saliti a 10 milioni (esclusa la Slovacchia); ma a quell'epoca, cioè tre anni dopo l'acquisi zione dell'indipendenza, gli abitanti erano solo per il 65% Cechi e Slovacchi, mentre più del 23% era costituito da Tedeschi, circa il 6% da Ungheresi, il 3% da Ucraini e Russi. Gli eventi bellici determinarono in modo drastico l'assestamento etnico del Paese. Quasi interamente decimata dai nazisti l'importante comunità ebraica, espulsi alla fine della guerra i Tedeschi e i Magiari, la Repubblica Ceca si ritrovò nel 1947 ad avere 8,8 milioni di abitanti contro i 10,7 del 1930, e dopo il 1970 ha raggiunto la consistenza demografica prebellica. Vi ha contribuito il rientro di molti emigrati, mentre l'incremento demografico è piuttosto basso. L'attuale densità della popolazione è attestata sui valori medi dell'Europa centro-orientale, e tocca i suoi massimi nelle aree fortemente industrializzate della Boemia, Slesia e Moravia.
Distribuzione della popolazione. Circa un terzo della popolazione vive in villaggi con meno di 2000 abitanti, il che testimonia tra l'altro un ancora sentito attaccamento a un genere di vita rurale, nonostante le trasformazioni imposte in passato dal regime comunista. Tra tutte le città primeggia la capitale Praga, metropoli politica, culturale, artistica ed economica insieme; seconda città della Boemia è Plzen. Entrambe situate sull'asse Elba-Moldava sono le altre due principali città boeme, Ústí nad Labem, porto fluviale sull'Elba e sede di complessi chimici e metallurgici, e Ceské Budejovice . Infine sul fiume Ohre è la città termale di Karlovy Vary (la tedesca Karlsbad). Anche in Moravia i grandi corsi d'acqua hanno esercitato una sensibile attrazione demografica e i centri sorti sulle loro rive hanno aggiunto alla precedente attività commerciale una cospicua funzione industriale. Fra essi il più importante è Brno, capoluogo storico della regione ma d'aspetto ormai quasi interamente moderno, principale centro dell'industria laniera ceca e sede di annuali fiere merceologiche di largo richiamo internazionale. Città ricca di ricordi storici ma oggi vitalizzata dalle sue grandi industrie alimentari è Olomouc , mentre l'antica Zlín (che dal 1949 al 1990 si chiamò Gottwaldov), è "nata" come città solo nell'ultimo sessantennio, dopo l'i nstallazione degli stabilimenti che ne hanno fatto uno dei massimi centri europei per gomma, cuoio e prodotti affini. Ancora più marcata e rapida è stata però l'evoluzione di Ostrava , sino al secolo scorso modesto villaggio, che lo sfruttamento dei ricchi giacimenti slesiani ha trasformato, al pari della vicina Karviná, in una poderosa metropoli industriale, specie nei settori siderurgico e chimico