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Ambiente umano
Popolamento. L'occupazione umana del territorio bulgaro data da epoche antichissime e recenti reperti paletnologici hanno individuato un Neolitico molto evoluto, che sembra anteriore a quello del Vicino Oriente. Il Paese fu a lungo terra di transiti e solo con lo stanziamento dei Bulgari si ebbe un'organizzazione politica che fissò definitivamente le linee fondamentali dell'occupazione territoriale. La dominazione ottomana non solo diffuse religione e costumi islamici ma apportò anche cospicui contingenti turchi; molto compatta è ugualmente la co mpagine etnica anche perché, a seguito di accordi con la Turchia, nel 1951 sono ritornate nel Paese d'origine alcune centinaia di migliaia di persone che vivevano in prevalenza nella Bulgaria orientale. Esistono tuttavia ancora delle minoranze: soprattutto è rilevante la presenza di zingari. La distribuzione della popolazione è abbastanza irregolare, e ciò in larga misura a causa delle differenze morfologiche del Paese: i valori massimi si registrano nella valle della Marica e nella fascia pedemontana che digrada al Danubio. Un'area di eccezionale popolamento è rappresentata, nell'ambito delle zone montuose, dal Bacino di Sofia; densità relativamente elevate si hanno anche sulla costa. Tuttavia, rispetto ai valori europei, la Bulgaria risulta nel complesso poco popolata. Nei primi decenni di questo secolo vi erano meno di 4 milioni di persone; i successivi sviluppi demografici hanno conosciuto l'andamento proprio dei Paesi europei, con tendenza a un assestamento su valori via via più bassi. Parimenti diminuisce la percentuale di popolazione rurali
Centri urbani. Il recente sviluppo urbano è stato determinato dal generale miglioramento economico del Paese e dalla stessa razionale organizzazione dell'agricoltura. L'avvento delle industrie non ha suscitato la nascita di veri e propri centri urbani, sebbene una città come Gabrovo si sia formata proprio a seguito della prima promozione industriale del Paese. Sofia , l'unica metropoli della Bulgaria, le cui fortune poggiano sulla posizione chiave rispetto alle comunicazioni balcaniche, nonostante l'origine assai remota, è "nata" come città a partire dalla fine del secolo scorso in quanto capitale della Bulgaria indipendente e con l'ambizione di emulare un po' Parigi e le città mitteleuropee. La seconda città bulgara, Plovdiv, la "capitale" della valle della Marica, è un centro industriale e commerciale su un'importante arteria stradale e ferroviaria; nella stessa valle è Dimitrovgrad, in via di notevole espansione, come Stara Zagora. Sul Mar Nero le città hanno funzioni portuali: le principali sono Varna, sulla direttrice settentrionale del Paese, e Burgas, su quella meridionale; attivo porto sul Danubio è Ruse, che è uno dei maggiori centri, con Pleven, dell'area danubiana