Spazio fisico

La Svizzera comprende tre regioni strutturalmente e morfologicamente ben differenziate: a sud un'ampia zona alpina (ben il 60% della superficie territoriale), al centro una fascia prealpina e pedemontana, il cosiddetto Mittelland, o Paese Medio (27% dell'area totale), a nord-ovest infine una serie di catene costituenti il Giura.

 

Zona alpina. Delle Alpi la Svizzera occupa tutto il versante esterno della sezione centro-occidentale (Alpi Pennine, Lepontine e Retiche), inglobando anche un tratto del versante interno, in corrispondenza del bacino superiore del fiume Ticino (Canton Ticino). Si tratta perciò di un territorio di origine recente, essendosi in massima parte formato nel Cenozoico, con il grande corrugamento alpino, responsabile dell'orogenesi alpina vera e propria, nonché dello slittamento delle falde sedimentarie che costituiscono il Mittelland e il Giura. Si è soliti distinguere le Alpi Svizzere in meridionali e settentrionali, divise dal solco del Rodano (Vallese) che ha la sua continuazione tettonica a est, nella valle del Reno. Le Alpi meridionali si sviluppano dal Mont Dolent (3.819 m) nel Gruppo del Monte Bianco, a ovest, sino al massiccio del Silvretta; includono le Alpi del Vallese (Pennine), con le superbe vette del Grand Combin (4.314 m), del Cervino (4.478 m), del Weisshorn (4.505 m), del Monte Rosa (Punta Dufour, 4.637 m), le Alpi Ticinesi (Lepontine), con il Monte Basodino (3.273 m) e il Rheinwaldhorn (3.402 m) nel Gruppo dell'Adula, e più a est le Alpi Grigionesi (Retiche), culminanti nel Bernina (4.050 m). Le Alpi settentrionali comprendono le Alpi Bernesi, dominate dal gruppo del Finsteraarhorn (4.274 m) attorno al quale si elevano le imponenti moli granitiche della Jungfrau (4.158 m) e dell'Aletschhorn (4.195 m), con il grande ghiacciaio dell'Aletsch (101,7 km 2 ), il maggiore delle Alpi e dell'Europa continentale; seguono le Alpi di Uri e quelle di Glarona , meno elevate delle precedenti, con cime al di sotto dei 4.000 m (Dammastock, 3.630 m; Monte Tödi, 3.620 m). Grandi solchi vallivi frammentano la regione alpina, che numerosi valichi mettono in comunicazione. Nodo centrale delle Alpi Svizzere è il San Gottardo, straordinario punto d'incontro delle valli del Reno, dell'Aare, della Reuss, del Rodano e del Ticino, all'incrocio cioè di due grandi sistemi di valli, uno longitudinale e l'altro trasversale. Altro fondamentale solco longitudinale è l'Engadina, la valle dell'Inn, che attraversa i Grigioni, mentre tra i principali valichi, oltre al San Gottardo, sono il Gran San Bernardo e il Sempione (Alpi Vallesi), il San Bernardino (Alpi Ticinesi), lo Spluga, il Maloja (Maloggia) e il Bernina (Alpi Grigionesi), il Grimsel (tra le Alpi Bernesi e quelle di Uri). Le Prealpi, eccetto il limitato lembo a sud del versante meridionale, nel Canton Ticino, si stendono a nord delle Alpi settentrionali, dalla valle del Rodano sino al Massiccio del Säntis (2.502 m), presso il confine con il Liechtenstein; tra le loro vette sono il Pilatus (2.129 m) e il Rigi (1.797 m), nella zona del Lago dei Quattro Cantoni.

Paese Medio. L'ampio avampaese alpino, il Mittelland, è spesso chiamato Altopiano Svizzero, benché sia in effetti un continuo succedersi di colline, valli profonde, piccole pianure. Esso declina dolcemente dalla fascia subalpina, a circa 600 m di quota, verso il tratto inferiore del fiume Aare, fondamentale linea strutturale di divisione del territorio svizzero, in quanto questa ampia depressione longitudinale separa il Mittelland (e in senso più ampio la Svizzera alpina) dal Giura, i cui rilievi si stendono a nord-ovest, lungo il confine francese, proseguendo poi in Germania.

Regione del Giura. Il sistema del Giura, dalla morfologia generalmente arrotondata, è costituito da strati mesozoici, quasi completamente calcarei, interessati da vistosi fenomeni carsici. La sezione sud-occidentale forma il cosiddetto Giura a pieghe, in quanto gli strati sono ripiegati in anticlinali e sinclinali che si succedono piuttosto regolarmente. Tra i fasci di catene s'interpongono valli longitudinali (non si hanno invece quelle trasversali, così frequenti nelle Alpi), ricoperte da terreni più recenti. A nord-est invece, verso e oltre il Reno, mancano le pieghe (Giura tabulare) e negli strati appena obliqui le acque correnti hanno inciso valli di erosione, che separano appunto rilievi tabulari. Le quote sono ovunque relativamente modeste; solo nel Giura a pieghe si superano i 1.600 m (Mont Tendre, 1.679 m, a nord-ovest di Losanna; La Dôle, 1.667 m, a nord di Ginevra). In genere l'altitudine decresce man mano con regolarità nel versante esterno, settentrionale, del Giura, mentre questo forma in genere un'imponente muraglia sul Mittelland.

Clima. Soggetta agli influssi atlantici, la Svizzera gode di un clima relativamente temperato; tuttavia, pur in un territorio assai limitato, considerevoli sono le variazioni, tra regione e regione, per l'esposizione al sole e la presenza di cospicue masse lacustri, che esercitano una rilevante azione mitigatrice. La distribuzione delle precipitazioni è piuttosto ineguale secondo i venti dominanti e il rilievo: così i venti umidi atlantici trovano un ostacolo nel Giura, per cui si scaricano in gran parte prima di raggiungere il Mittelland. Le precipitazioni aumentano avvicinandosi alle Prealpi e alle Alpi, dove raggiungono il loro massimo (2.000-3.000 mm annui) intorno ai 2.000 m specie nelle Alpi Bernesi. Su 3/4 del territorio la piovosità è sui 1.000 mm annui, a eccezione della media valle del Rodano, che è la zona più asciutta (600-700 mm), della piana del Reno e del Mittelland, ai piedi del Giura. La durata dell'innevamento varia per le regioni meno elevate da pochi giorni nel Ticino e nel Lemano a due mesi nel Cantone di San Gallo; tra le località che ricevono maggiori quantità annue di neve è il San Gottardo. La temperatura media annua della Svizzera si aggira, a un'altitudine compresa tra i 400 e i 500 m, sugli 8 °C, con valori più elevati nel Canton Ticino (Lugano, 12 °C ) e naturalmente più bassi sulle Alpi (Gran San Bernardo, -2 °C). Le masse d'aria cicloniche atlantiche, apportatrici di perturbazioni, si alternano nel corso dell'anno con quelle anticicloniche dell'Europa centro-orientale; si ha così un campo di venti variabili, con venti umidi e moderatori di sud-ovest, secchi e continentali di nord-est, quali la bise. Particolare importanza riveste il föhn, tipico vento alpino caldo e secco, in grado di innalzare la temperatura di parecchi gradi; la sua violenza, la sua secchezza e l'alta temperatura trasformano improvvisamente l'aspetto del paesaggio: in primavera esso favorisce lo scioglimento delle nevi, il risveglio della vegetazione e lo sfruttamento precoce dei pascoli, in autunno facilita la maturazione dell'uva e del mais.

Flora. La vegetazione rispecchia le condizioni del clima: la Svizzera appartiene in gran parte alla regione fitogeografica delle selve medioeuropee, tuttavia non mancano territori di transizione con le aree vicine; così a distanze relativamente brevi si hanno specie mediterranee e specie della flora alpina e subalpina. Il limite superiore della vite e degli alberi da frutto è circa 600 m (700-800 nel Canton Ticino e nelle aree meglio esposte del Vallese). Al di sopra di questo limite si succedono i boschi di conifere fino a 1.600-1.700 m nelle Alpi e nelle Prealpi calcaree, fin oltre i 2.000 m nell'Engadina; più in alto è la zona dei pascoli alpini.

Idrografia. La rete idrografica è notevolmente articolata e comprende tre principali bacini fluviali: quello del Reno, volto al Mare del Nord, che interessa il 70% del territorio; quello del Rodano (16%), che scende al Mediterraneo; quello del Po (10%), diretto all'Adriatico; minore importanza hanno i bacini del Danubio (Mar Nero), cui tributa l'Inn, e dell'Adige cui affluisce il Ram, che solca la Val Monastero. Il nodo idrografico del Paese, uno dei più complessi dell'intero sistema alpino, è il San Gottardo, dal quale nascono il Reno, l'Aare, suo maggiore tributario e fiume svizzero per eccellenza (in quanto è l'unico che scorre interamente in territorio elvetico e che con i suoi affluenti raccoglie le acque dell'intero Mittelland e quelle di molti dei maggiori laghi), il Rodano, il Ticino, tributario del Po, e nelle vicinanze anche l'Inn. I corsi dei fiumi svizzeri, che hanno un regime nivale, con piene primaverili ed estive, sono interrotti da invasi d'origine glaciale oggi occupati da laghi, i quali costituiscono un caratteristico motivo della geografia svizzera. Grandi bacini lacustri occupano conche scavate e modellate dai ghiacciai ai piedi delle Alpi o del Giura; i maggiori sono quelli di Ginevra (o Lemano; 581 km 2 , di cui 347 km 2 in Svizzera, e i rimanenti in Francia), sul Rodano, e quello di Costanza (o Bodensee; 539 km 2 , di cui solo 171 km 2 svizzeri, gli altri ripartiti tra Germania e Austria), sul Reno; altri sono nel Mittelland (laghi di Zurigo, dei Quattro Cantoni ecc.) e sul versante interno delle Alpi, nel Canton Ticino (Lago di Lugano, che tramite il fiume Tresa immette nel Lago Maggiore). Altro importante lago è infine quello di Neuchâtel , nella depressione dell'Aare.