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Aspetti economici
Rimasto per secoli un Paese agricolo piuttosto povero, il Lussemburgo è oggi uno degli Stati più ricchi del mondo. Si fa datare l'inizio della trasformazione economica del Lussemburgo al 1878, quando l'applicazione del processo Thomas di defosforazione consentì di utilizzare i minerali di ferro ad alto contenuto di fosforo, dei quali il Paese aveva cospicui giacimenti. Anche la vicinanza dei bacini carboniferi belgi e tedeschi favorì il sorgere di una fiorentissima industria siderurgica. Gli effetti della recessione industriale e della crisi siderurgica hanno toccato fortemente il Lussemburgo che, tuttavia, ha da tempo saputo trovare un altro pilastro per la propria economia: grazie a una legislazione fiscale molto vantaggiosa nei confronti dei capitali esteri si sono moltiplicate le fittizie società straniere - soprattutto europee e americane - con sede nel Lussemburgo, mentre di pari passo si sono andate sviluppando le attività finanziarie e i servizi bancari (nel 1997 il Paese disponeva di oltre 200 banche, per lo più estere).
Agricoltura e allevamento. L'agricoltura riveste ormai un ruolo piuttosto marginale: orzo, avena e patate sono coltivati nel Lussemburgo settentrionale, mentre nel più mite sud oltre al frumento è diffusa la frutticoltura: mele, prugne ecc. e persino uva lungo la Mosella. Discreta importanza ha anche la coltivazione dei fiori, specie delle rose. Quanto all'allevamento, che è condotto con metodi moderni e razionali, vi prevalgono i bovini, che consentono una notevole esportazione di carni e latticini.
Industria. Le risorse del sottosuolo sono limitate ai minerali di ferro, ormai esauriti; ingentissime sono di necessità le importazioni del minerale (per gran parte proveniente dalla Francia). In assoluta maggioranza di origine termica è la produzione di energia elettrica, ottenuta con combustibili d'importazione. Nettamente prioritaria è l'industria siderurgica (acciaio, ghisa e ferroleghe); tuttavia abbastanza diversificato è il settore manifatturiero, che comprende concerie, pelletterie, fabbriche di pneumatici, stabilimenti tessili, cementifici, manifatture di tabacchi, industrie alimentari (caseifici, birrifici) e chimiche (fertilizzanti, materie plastiche ecc.).
Comunicazioni. Ben inserito nel sistema stradale e ferroviario d'Europa, il Lussemburgo si avvale di una sviluppata rete interna di comunicazioni. La capitale, nodo di tutte le comunicazioni dello Stato, è sede di un aeroporto internazionale (Findel) servito dalla compagnia di bandiera Luxair e da molte compagnie straniere; dal 1964 la canalizzazione della Mosella ha dato al Lussemburgo un accesso diretto alla navigazione sul Reno mediante il porto fluviale di Mertert.
Commercio. Data la struttura economica del Paese, il commercio estero ha una funzione determinante; le esportazioni riguardano prevalentemente i prod otti dell'industria siderurgica e meccanica (oltre la metà del valore totale), seguiti da materie plastiche, tessuti e fibre tessili, mentre le importazioni consistono soprattutto in minerali di ferro, combustibili, veicoli e macchinari, prodotti alimentari e chimici. Particolarmente attivi sono gli scambi con la Germania, il Belgio e la Francia. Cospicui apporti valutari provengono infine dal turismo.