Economia

L'economia tedesca, favorita dal boom delle esportazioni, è in continua crescita e mantiene sempre alto il suo livello di competitività; inoltre la Germania è uno dei Paesi che maggiormente investono all'estero, soprattutto negli Stati dell'Europa orientale e balcanica.

Agricoltura. Interessa un terzo della superficie territoriale; negli ultimi anni un processo di concentrazione e di ampliamento delle aziende agricole ha consentito l'incremento della meccanizzazione. Le principali produzioni sono quelle cerealicole: frumento, diffuso nelle più fertili parti centrale e meridionale del territorio, orzo, segale, prevalente nel settentrione perché più adatta a suoli più poveri e a climi più freddi, e mais. Notevole importanza hanno anche l'avena e soprattutto la patata. Estesamente coltivate sono la barbabietola da zucchero, il luppolo (che alimenta una fiorente industria della birra), la colza, il girasole e il tabacco (zone del Baden e del Palatinato). Tra le colture frutticole prevalgono le mele, le pere e le prugne. Ragioni climatiche limitano la coltura della vite al Palatinato renano e alle valli del Reno, della Mosella, del Meno e del Neckar: la produzione offre vini di ottima qualità. Piuttosto estese (30% del territorio), le foreste alimentano nelle zone montane e collinari numerose industrie del legno, della cellulosa e della carta. Un accurato rimboschimento impedisce il depauperamento del patrimonio boschivo, formato per la maggior parte da conifere.

Allevamento. L'agricoltura è largamente al servizio dell'allevamento del bestiame, che tradizionalmente costituisce un settore molto qualificato e remunerativo dell'economia, contribuendo per oltre due terzi alla formazione del reddito del settore primario. In particolare l'allevamento bovino è condotto in modo intensivo e con tecniche altamente specializzate; accurata è la selezione degli animali, specie per le vacche lattifere, che trovano ottime condizioni climatiche e di terreno nel pedemonte alpino e nella Frisia. Più numerosi sono i suini; discreto è il numero di volatili da cortile, mentre relativamente esigui sono gli ovini e i caprini, per il progressivo ridursi delle aree adatte. I prodotti dell'allevamento sono rappresentati in special modo da latte, carne (per oltre metà suina), burro e formaggi; il Paese è tuttavia costretto a rilevanti importazioni di carni e di uova, mentre è un buon esportatore di prodotti caseari.

Pesca. La pesca è praticata in misura molto modesta nelle acque interne e in quelle costiere; è invece di rilevanti proporzioni la pesca d'alto mare (Mar del Nord, Mar di Barents e lungo le coste di Islanda, Groenlandia, Terranova). Il pescato è rappresentato soprattutto da aringhe e merluzzi; i principali porti pescherecci sono Bremerhaven, Cuxhaven, Amburgo, Kiel, Sassnitz, Stralsund, Rostock e Wismar.

Risorse minerarie. I grandi bacini carboniferi (Ruhr, Saarland, Aquisgrana, Zwickau-Ölsnitz) sono sempre meno sfruttati e il numero delle miniere attive è in continua diminuzione; notevoli sono le riserve di lignite dei bacini della Renania Settentrionale- Vestfalia, dell'Assia settentrionale, dell'Alto Palatinato, della Lusazia Inferiore (Senftenberg, Cottbus, Glückauf, Welzow ecc.) e della zona di Lipsia-Halle-Bitterfeld-Merseburg. Minerali radioattivi e uranio vengono estratti a Menzenschwand (Selva Nera) e nelle zone di Aue e di Ronneburg.
Il petrolio si estrae soprattutto nell'Emsland, presso il confine olandese (a Rühle, Georgsdorf) e nella regione di Hannover (Nienhagen, Wesendorf, Fuhrberg, Steimke); al petrolio si associa il gas naturale, estratto nell'Emsland, nella Bassa Sassonia (Weser-Ems, foce del fiume Ems), nel Bacino delle Molasse a est di Monaco, nell 'Assia Superiore (Stockstadt, Eich) e poi a Rüdersdorf, Staakow, Mühl, Langensalza, Roxförde. Una fitta rete di oleodotti, tra cui il Rotterdam-Francoforte e quelli che da Marsiglia, Genova e Trieste fanno capo a Ingolstadt, è al servizio della poderosa industria di raffinazione. Tra gli altri minerali, presenti in misura più o meno rilevante, sono piombo, piriti, ma soprattutto sali potassici (che collocano il Paese tra i primi produttori mondiali), diffusi nelle valli della Leine e della Werra e nelle zone di Bleicherode e di Halle, e salgemma, estratta nel Württemberg, in Baviera e nella pianura settentrionale (Halle, Schönebeck, Stassfurt). La ricca disponibilità di carbone e lignite assicura una larga parte della produzione di energia elettrica, che in misura sempre più determinante è tuttavia affidata all'approvvigionamento dall'estero di idrocarburi; non di meno i perduranti altissimi costi relativi al rifornimento del petrolio hanno spinto la Germania a intensificare l'utilizzazione dell'energia nucleare. Attualmente funzionano una ventina di centrali nucleari (tra le più potenti sono quelle di Biblis, Brokdorf, Brunsbüttel, Emsland, Grafenrheinfeld, Grohnde, Gundremmingen, Isar, Krümmel, Mülheim, Neckarwestheim, Obrigheim, Philippsburg, Stade, Unterweser) che contribuiscono per circa il 30% alla produzione totale di energia elettrica.

Industrie di base. Il settore industriale è molto solido e ben sviluppato e copre tutta la gamma delle produzioni. Pur ridimensionata, la siderurgia tedesca conserva un ruolo di primo piano in Europa; la maggior parte degli impianti è concentrata nel Bacino della Ruhr (a Duisburg, Rheinhausen, Hattingen, Hagen-Haspe, Mülheim/Ruhr, Oberhausen, Bochum, Gelsenkirchen). Altri impianti si trovano nella Bassa Sassonia, nel Saarland, nell'Alto Palatinato, nella zona di Lubecca e a Riesa an der Elbe, Gröditz, Henningsdorf, Brandeburgo, Freital-Dohlen/Dresda, Thale am Harz, Eisenhüttenstadt (quinto posto tra i produttori mondiali di ghisa e acciaio). Nel settore metallurgico, in particolare, fiorentissima è l'industria dell'alluminio (a Innwerk, Rheinfelden, Lippewerk, Rheinwerk, Erftwerk, Bitterfeld, Aken, Lauta), benché sia basata essenzialmente su bauxite d'importazione; dello zinco (a Datteln, Harlingerode, Duisburg, Nordenham, Freiberg); del rame (ad Amburgo, Lünen, Duisburg, Berlino, Eisleben, Hettstedt, Ilsenburg); del piombo (a Braubach, Nordenham, Binsfeldhammer, Amburgo, Norimberga, Freiberg); del magnesio (a Knapsack, Pocking); dello stagno (a Essen, Duisburg, Amburgo, Freiberg); del cadmio.

Industrie meccaniche. Assai estesa è la gamma dell'industria meccanica, che ha il suo settore più prestigioso nel l'industria automobilistica (la Germania ne è il terzo produttore mondiale); i complessi più importanti sono quelli di Wolfsburg (sede principale della Volkswagen), Rüsselsheim (Opel), Stoccarda (Daimler-Benz/Mercedes), Colonia (Ford), Heilbronn e Neckarsulm (Audi), Monaco (BMW), Kassel, Augsburg, Düsseldorf, Braunschweig, Zwickau, Eisenach ecc. Ben rappresentato è anche il settore del ciclo e del motociclo (Zschopau, Berlino, Chemnitz ecc.). Benché in parte sia localizzata nei centri siderurgici della Ruhr, l'industria meccanica ha tuttavia dislocazioni piuttosto varie. Così Augusta, Frankenthal, Offenbach, Plauen e Coswig hanno rilievo per la fabbricazione delle macchine da stampa; Mannheim, Hannover, Esslingen, Lipsia, Magdeburgo, Halle, Weimar e Stralsund per quelle agricole; Mönchengladbach, Esslingen e Chemnitz per le macchine tessili; Reutlingen e Heidenheim per quelle da carta; Solingen e Remscheid per la coltelleria. In varie città, tra cui Berlino, Monaco, Kassel, Esslingen, Essen, Düsseldorf, Wildau, Potsdam, Henningsdorf si fabbricano locomotive; a Colonia, Duisburg, Braunschweig, Berlino, Görlitz, Halle, Werdau, Dessau carri ferroviari; a Hannover, Kassel, Colonia, Mannheim, Zwickau, Nordhausen, Brandeburgo trattori; le costruzioni navali sono localizzate nei grandi porti di Amburgo, Brema, Emden, Kiel, Flensburg, Rostock, Wismar, Stralsund. Infine un'altissima qualificazione internazionale caratterizza la meccanica di precisione (Berlino, Oberkochen, Monaco, Böblingen, Kassel, Göttingen, Lahn, Kempten, Jena, Lipsia, Freiberg, Dresda), l'industria ottica e delle apparecchiature fotografiche, quella del materiale elettrico ed elettronico (a Berlino, Lipsia, Dresda, Erfurt, Radeberg, Weimar ecc.), benché taluni rami abbiano risentito della concorrenza giapponese.

Industrie chimiche e petrolchimiche. Un'altra colossale branca dell'industria tedesca è quella chimica con la petrolchimica. L'industria chimica, che si è enormemente sviluppata grazie ai massicci investimenti destinati alla ricerca scientifica, è concentrata nella zona basso-renana, da Colonia-Leverkusen alla Ruhr; in quella medio-renana, da Mannheim-Ludwigshafen-Oppau a Francoforte-Höchst-Griesheim; nella zona di Leuna, Bitterfeld, Wolfen, Schkopau, Schwedt ecc. Principali prodotti sono l'acido solforico, l'ammoniaca, l'acido cloridrico, il cloro, le ceneri di soda, la soda caustica, oltre a coloranti (Francoforte, Lipsia), prodotti farmaceutici (a Leverkusen, Jena, Wolfen, Marburg an der Lahn), esplosivi, fertilizzanti, materie plastiche e resine, fibre artificiali e sintetiche (a Wuppertal, Marl, Veentrop , Krefeld, Siegburg, Troisdorf, Deutz, Dormagen, Oberbruch, Kassel, Bobingen, Rottweil). Quanto all'industria petrolchimica, alle raffinerie situate nei porti di arrivo del greggio se ne sono aggiunte numerose altre nelle aree di maggior consumo (principali raffinerie ad Amburgo, Brema, Heide, Emden, Lingen, Salzbergen, Peine, Misburg, Gelsenkirchen, Düsseldorf, Colonia, Speyer, Duisburg, Essen, Dinslaken, Francoforte, Mannheim, Karlsruhe, Wörth, Neustadt an der Donau, Ingolstadt, Burghausen, Vohburg, Völklingen, Wilhelmshaven, Schwedt, Gölzau, Lipsia) rifornite per mezzo di numerosi oleodotti, provenienti soprattutto da Marsiglia, Rotterdam, Genova, Trieste.

Altre industrie. Dipende quasi interamente dall'estero per l'approvvigionamento della materia prima l'industria tessile che, anche se in leggero declino, riveste pur sempre un ruolo importante nel quadro dell'economia nazionale. I settori più sviluppati sono tradizionalmente quello cotoniero e il laniero. I principali distretti tessili sono la zona renana, parallela al confine olandese (da Aquisgrana a Münster e Osnabrück); la zona del sud-ovest (bacino del Neckar, con Esslingen, Reutlingen, Ebingen e altre località sparse); il triangolo Plauen-Lipsia-Zittau. Lavorazioni tessili di minore rilievo sono quelle della seta (Krefeld), del lino e della canapa. Tra le industrie alimentari e affini prevalgono: lo zuccherificio, concentrato nelle zone di produzione delle barbabietole, in particolare nell'area di Braunschweig; l'industria della birra, che ha i principali centri in Baviera (Norimberga, Monaco), poi a Francoforte, Dortmund, Brema, Amburgo e di cui il Paese è il terzo produttore del mondo dopo gli Stati Uniti e la Cina; i settori conserviero e caseario. Tra le altre industrie si annoverano quella cartaria, quella del cuoio e delle pelli (fama mondiale hanno le pelletterie di Offenbach, Hanau, Norimberga, Berlino, Lipsia, Apolda), quella calzaturiera (Palatinato renano, Stoccarda, Monaco, Erfurt, Weissenfels, Groitzsch), della gomma sintetica (Schkopau) e dei pneumatici (in tre zone di particolare concentrazione: nella Germania settentrionale, nella Vestfalia e Renania; nella Germania meridionale), la manifattura dei tabacchi (Baden, Palatinato), l'industria del cemento (a Beckum, Brema, Osnabrück, Paderborn, Neuwied, Heidelberg, Karlstadt, Hennickendorf, Rüdersdorf, Eisenhüttenstadt, Berburg, Coswig, Wolfen, Unterwellenborn), del vetro (Ruhr, Saarland, Sassonia, Turingia) e della ceramica (che vanta gli antichi centri di produzione di Berlino-Charlottenburg, Monaco-Nymphenburg, Meissen, Selb, Ilmenau, Kahla, Eisenberg); Norimberga è celebre per i giocattoli, mentre varie località dei Monti Metalliferi, della Selva Nera e della Selva di Turingia sono rinomate per gli orologi da muro o in legno e per i giocattoli in legno, e non meno note sono Mittenwald, Trossingen, Markneukirchen, Erlbach, Zwota e Klingenthal per gli strumenti musicali; Pforzheim, Kempten-Neugablonz e Idar-Oberstein per i gioielli. Ruolo preminente anche in ambito mondiale hanno la fabbricazione e la vendita di pellicce: la sede principale di tale attività è a Francoforte sul Meno.

Comunicazioni. Il grande apparato industriale, che si basa su intensissimi scambi, ha al suo servizio un sistema di trasporti, vie di comunicazione, infrastrutture portuali e aeroportuali tra i meglio organizzati nel mondo, favoriti anche dalla felice posizione geografica al centro del continente europeo e dalle non marcate o comunque non difficilmente superabili asperità del territorio. Assai fitte sono le maglie delle reti ferroviaria e stradale, che spesso ricalcano antiche vie commerciali; a esse si affianca una rete autostradale di notevole sviluppo (oltre 11.000 km) e perfezione tecnica, il cui asse principale è la Amburgo-Francoforte-Basilea. La rete stradale si sviluppa per oltre 228.000 km e sopporta un traffico imponentissimo, dato l'assai elevato numero di autoveicoli in circolazione (oltre 44 milioni); tuttavia non meno grandiosa è la rete ferroviaria (oltre 41.000 km, di cui 18.000 km elettrificati), che assorbe un contingente molto considerevole del movimento merci e passeggeri. Anche le vie d'acqua interne, con i loro circa 7.500 km di canali e fiumi navigabili, in specie il Reno, rivestono una notevole importanza per il trasporto delle merci; il più grande porto fluviale d'Europa è quello renano di Duisburg. Assai intenso è il movimento commerciale dei maggiori porti marittimi (benché da tempo quelli olandesi e belgi abbiano preso il sopravvento), come Amburgo, Wilhelmshaven, Brema, Lubecca, Rostock, Brunsbüttel, Puttgarden, Sassnitz, Kiel, Nordenham, Emden, Stralsund. Le fittissime comunicazioni aeree sono assicurate soprattutto dalla Lufthansa , una delle maggiori compagnie aeree del mondo; tra i più attivi aeroporti internazionali sono quelli di Francoforte sul Meno, Düsseldorf, Amburgo (Fuhlbüttel), Monaco, Hannover, Stoccarda, Colonia-Bonn, Lipsia, Norimberga e Berlino (Tegel, Tempelhof e Schönefeld).

Commercio. L'importanza dell'economia tedesca su scala mondiale trova una immediata rispondenza nell'entità dei suoi scambi internazionali. Data la struttura dell'economia, le importazioni riguardano soprattutto materie prime per le industrie di base, combustibili, macchinari, prodotti semilavorati e taluni generi alimentari; le esportazioni sono invece principalmente costituite da macchinari, veicoli, prodotti chimici, apparecchiature elettriche ed elettroniche, manufatti in genere, contraddistinti nel loro insieme da caratteristiche di alta precisione. Gli scambi con l'estero si svolgono essenzialmente all'interno dell'Unione Europea, specie con i Paesi del Benelux, la Francia e l'Italia, quindi, al di fuori della UE, con gli Stati Uniti, il Giappone e la Svizzera; tuttavia i crescenti interessi della Germania in vaste aree del Terzo Mondo hanno incrementato gli scambi con vari altri Paesi, come il Brasile, la Lib ia, la Nigeria, la Cina ecc., così come in aumento sono i contatti con i Paesi dell'Europa orientale. La bilancia commerciale è sempre largamente attiva. Quanto al turismo, se è vero che il Paese accoglie numerosi stranieri (principali mete turistiche sono la Selva Nera, le montagne della Turingia, la valle del Reno, alcune grandi città e i villaggi lungo la Romantische Strasse), è altrettanto vero che "esporta" un numero assai superiore di Tedeschi, diretti soprattutto verso la Scandinavia, l'Italia, la Spagna e la Grecia.