Storia

I tempi preistorici hanno lasciato in Francia tracce profonde fin dalle epoche più remote e il sottosuolo ha fornito copiosi reperti di ogni periodo. Molte denominazioni di culture preistoriche accettate in campo internazionale, infatti, derivano dai nomi delle località francesi in cui vennero fatti i primi o i più tipici ritrovamenti. Nonostante alcune scoperte abbiano suggerito la presenza di industrie preacheuleane databili intorno ai 2 milioni di anni, non vi è nessun indizio sicuro, al momento attuale, che l'uomo abbia frequentato la Francia prima di un milione di anni fa. Tra i giacimenti più antichi, ricordiamo il Vallonnet (Roquebrune-Cap Martin) e le industrie dei terrazzi della Tet (Roussillon). Oltre che nei giacimenti eponimi di Abbeville, di Saint-Acheul e di La Micoque, anche in altre stazioni preistoriche, quali quella di La Celle-sous-Moret e quelle delle valli della Somme, della Senna e della Charente, si trovano numerosi siti dell'Acheuleano e altri con industrie su scheggia con rari o nessun bifacciale, generalmente riferiti al Tayaziano.

Numerose e importanti le testimonianze relative alle culture del Paleolitico medio; tra le molte stazioni preistoriche di questo periodo vanno menzionate Arcy-sur-Cure, Aldène, La Chapelle-aux-Saints, La Ferrassie,Fontechevade, Le Moustier, La Quina, Laussel,Les Eyzies-de-Tayac, Levallois-Perret, Pair-non-Pair, Pech-de-l'Aze, Placard, Prélétang, Quinson, Regourdon. Nelle ultime fasi dell'epoca glaciale, anche in Francia vi fu una grande diffusione di culture del Paleolitico superiore, che si susseguirono per un arco di ca. 20.000 anni, dal Chatelperroniano, all'Aurignaziano, al Gravettiano, al Solutreano e infine al Magdaleniano. La scoperta di una sepoltura neandertaliana a Saint-Césaire (Charente), associata a livelli castelperroniani, ha definitivamente mostrato che queste industrie di transizione tra Paleolitico medio e superiore sono opera dei Neandertaliani. Tra le località che diedero i più copiosi resti del Paleolitico superiore si devono ricordare Aurignac, Chancelade, Châtelperron, Laugerie, La Gravette, La Madeleine, Lespugne, Marsoulas, Pataud, La Ruth, Salpêtrière, Solutré, Teyat e Les Vachons.

Famoso per la quantità di informazioni che ne sono state dedotte grazie a un metodo di scavo rigoroso, introdotto in Francia da A. Leroi-Gourhan, è il sito di cacciatori magdaleniani di Pincevent (Seine-et-Marne) datato a ca. 12.000 anni fa. È in quest'epoca che si assiste a una straordinaria fioritura di arte paleolitica, sia con pitture sia con incisioni rupestri, diffuse in particolare nelle numerose cavità naturali della valle della Dordogna; numerosi anche gli oggetti incisi o intagliati, tra cui le celebri Veneri, quali quelle di Lespugne e di Brassempouy. Durante il Mesolitico il suolo francese conobbe numerosi insediamenti di genti dedite soprattutto alla pesca, alla raccolta dei molluschi nonché alla caccia.

Caratterizzate specialmente dall'abbondanza di strumenti litici di forma geometrica e di piccole dimensioni, si diffusero allora varie correnti culturali quali l'Aziliano, il Sauveterriano e il Tardenoisiano, il quale si protrasse fino a tempi neolitici. Le stazioni preistoriche più importanti per questa fase di transizione sono quelle di Mas-d'Azil, di Sauveterre-la-Lémance, di Tardenois, di Teviec, di Rochereil. Le prime facies culturali neolitiche, caratterizzate dalla presenza di ceramica impressa e con decorazione di tipo cardiale, compaiono nel VII millennio a. C. nel Sud della Francia. Nella parte settentrionale del Paese facies neolitiche di tipo Linearbandkeramik, analoghe a quelle documentate nello stesso periodo nell'Europa centro-orientale, compaiono solo alla fine del V millennio a. C. Al Neolitico superiore appartiene la cultura di Chassey, diffusa in tutta la Francia. La comparsa dei primi metalli dell'Eneolitico coincide con la diffusione della cultura del vaso campaniforme, di probabile estrazione iberica, e con la straordinaria fioritura dei megaliti che trova nella Bretagna una delle zone di maggior concentrazione. Nella successiva Età del Bronzo si accentua l'influenza delle culture europee dei Paesi confinanti, tra le quali la cultura delle tombe a tumulo e, più tardi, dei campi d'urne. Con l'Età del Ferro si entra ormai nei tempi protostorici.