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Ambiente Umano
Popolamento. Grazie alle favorevoli condizioni ambientali il territorio francese ha attratto l'uomo sin dalle epoche più remote. Nel Paleolitico superiore esso fu lo sfondo di brillanti civiltà di cacciatori, testimoniate tra l'altro dalle pitture parietali della Dordogna; nel Neolitico ospitò, in molte zone come nel Bacino Parigino, fitti insediamenti agricoli nelle radure dell'antica foresta atlantica. Per la sua posizione di convergenza nell'ambito dell'Europa, gli apporti culturali che in quelle epoche la Francia ricevette furono diversi: provennero sia dall'area mediterranea sia dall'area centroeuropea. Soltanto con i Celti, che invasero l'intero territorio, si ebbe però una prima omogeneizzazione culturale, concretizzatasi in termini di organizzazione territoriale con la conquista romana. Ai Romani si deve la creazione dei primi centri urbani, delle piccole unità insediative (cités ) e delle strade fondamentali, rimaste come infrastrutture imprescindibili del territorio francese in tutte le epoche successive. Le invasioni germaniche non rimossero il tessuto già costruito, benché proprio ai Franchi resterà legato il nome del Paese.
Sviluppo demografico. Dalla sintesi dell'elemento gallo-romano con quelli germanici la Francia acquisterà i suoi caratteri definitivi che si esprimeranno, oltre che sul piano politico e culturale, nel grande sviluppo agricolo verificatosi dopo il periodo carolingio. Tale progresso portò al rilevante sviluppo demografico avutosi tra l'XI e il XIII secolo, epoca cui si collega l'origine di tanti insediamenti sorti intorno a monasteri e a castelli al centro delle nuove aree di dissodamento, e che ancor oggi caratterizzano il paesaggio francese. La crescita delle città avvenne piuttosto tardi e interessò i centri meglio favoriti dal punto di vista commerciale, come Parigi, già allora perno delle comunicazioni della Francia settentrionale, Lione e le città portuali. I successivi sviluppi del Paese avranno come elementi promotori proprio queste stesse città, alla cui borghesia si collegano quei grandi movimenti che hanno caratterizzato la storia moderna della Francia. La relativa prosperità raggiunta dal Paese tra il XVII secolo e il XVIII suscitò un nuovo e più vasto incremento demografico annullato dalle tante guerre sopportate. Agli inizi del XVIII secolo la popolazione era di 20 milioni di abitanti, un secolo dopo, al censimento del 1801, risultò di 28 milioni. Nella seconda metà del XIX secolo il Paese cominciò a perdere quella vitalità demografica che aveva segnato l'apice politico ed economico dei secoli anteriori. La natalità prese a decrescere e la parallela riduzione del tasso di mortalità determinò un primo invecchiamento della popolazione. Ciò fu all'origine delle prime consistenti immigrazioni dall'estero, dall'Italia soprattutto. La guerra del 1914-18 ebbe gravi conseguenze indebolendo oltremodo la popolazione francese, che perse sui fronti di battaglia 1,3 milioni di giovani. La recessione degli anni Trenta, che coincise con un deficit demografico dello 0,8%, portò alla nuova massiccia immigrazione di oltre 3 milioni di stranieri, ancora in maggioranza Italiani. Alla vigilia della seconda guerra mondiale la Francia ospitava 42 milioni di abitanti, di cui un decimo nati all'estero (in prevalenza in Italia, Polonia, Spagna, Belgio). Dagli anni del dopoguerra, dopo una breve ripresa della natalità, l'incremento demografico sembra assestato su valori di poco inferiori alla media europea. I residenti stranieri ora sono in prevalenza maghrebini (marocchini, algerini, tunisini).
Distribuzione e città. La distribuzione della popolazione è molto ineguale, in stretto rapporto con i diversi sviluppi dell'urbanesimo e dell'industrializzazione. Le densità più elevate si riscontrano nelle zone più dinamiche industrialmente: il Nord, la media Valle del Rodano intorno a Lione, l'Alsazia, la fascia litoranea della Normandia e la fascia costiera di sud-est. Una posizione a parte occupa l'area parigina, dove si ha la densità più elevata della Francia. Si tratta infatti di un'area vitalizzata dalla capitale e che ospita da sola quasi un quinto dell'intera popolazione francese. Esistono poi i grandi centri regionali, che nella trama terr itoriale hanno una funzione estesa: Lione, Grenoble, Marsiglia, Nizza tra il Rodano e le Alpi; Tolosa e Bordeaux nel Bacino Aquitanico; Nantes, Brest, Le Havre sulle coste atlantiche; Lilla, Rouen, Nancy, Metz nel Nord; Strasburgo sull'asse renano. Altre città importanti sono i centri dipartimentali ai quali fa capo l'organizzazione rurale. Il resto della Francia ha conservato in parte i suoi connotati tradizionali, con villaggi, borgate (bourgs) e fattorie spesso piuttosto lontane tra loro.