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Spazio Fisico
Geologia. Il territorio francese rientra per gran parte nell'Europa dei massicci antichi e si presenta morfologicamente come una successione di bacini sedimentari e di aree moderatamente elevate, emergenti con le formazioni geologiche più antiche (quando non coperte anch'esse da terreni sedimentari). Nella parte marginale sud-orientale la Francia ingloba un'ampia sezione della catena alpina fino allo spartiacque e, a sud, il versante settentrionale dei Pirenei: due aree incluse geologicamente nell'Europa giovane, cenozoica, formatasi cioè con l'orogenesi alpina. I massicci antichi rientrano nei rilievi emersi nel Paleozoico (orogenesi ercinica) e corrispondono al Massiccio Armoricano, collegato ai rilievi della Gran Bretagna meridionale, e ai massicci varisci o medioeuropei. Tutta l'ampia sezione interessata dall'orogenesi paleozoica è emersa tra il Carbonifero e il Permiano; rimasero però parti semisommerse, lagune e mari epicontinentali ai cui margini si accumularono quei depositi carboniferi che sono la ricchezza della Francia settentrionale. Nell'era mesozoica il territorio rimase sommerso per un lungo periodo dal mare: al Giurassico e al Cretaceo risalgono le formazioni più estese e potenti. Successivamente ebbero inizio quell'emersione generale del territorio e quei moti tettonici connessi con l'orogenesi alpina che daranno l'assestamento definitivo al Paese. I contraccolpi di questi fenomeni orogenetici, che definirono la struttura delle Alpi, portarono al sollevamento di ampie aree già peneplanate, come il Massiccio Centrale , interessato parallelamente da attività vulcaniche, e al ringiovanimento dei massicci lungo il rift renano (Vosgi), oltre che alla particolare tettonica a pieghe del Giura . Nelle aree più depresse del territorio, in particolare nel Bacino Parigino e nel Bacino Aquitanico, si ebbero incessanti processi di sedimentazione cui si devono le coltri più superficiali di queste regioni, soggette successivamente agli apporti fluviali quaternari. A parte le zone alpina e pirenaica, il territorio francese è quindi geologicamente assestato, con profili maturi; ciò è all'origine del dolce paesaggio che si rileva in gran parte della Francia, sebbene esista una notevole varietà regionale per quanto riguarda i tratti fisionomici, legati anche alla morfologia.
Morfologia. Si hanno diverse regioni che presentano, fisicamente, una loro identificazione precisa, seppure senza limiti naturali ben definiti. Una delle principali, vero cuore geografico della Francia per la sua stessa posizione aperta all'Atlantico e a diretto contatto con l'Europa renana, è il Bacino Parigino, area sedimentaria con lievi ondulazioni (côtes) rotte dai terrazzamenti della Senna. A nord si stende l'area carbonifera, una piatta pianura delimitata verso sud dai bassi rilievi delle Ardenne, antico massiccio peneplanato, dai profili addolciti, con lunghe dorsali boscose. Il Bacino Parigino ha una sua appendice orientale nella Lorena, regione ricca di minerali ferrosi che si insinua tra le Ardenne e i Vosgi. Questi sono rilievi dai profili tondeggianti (ballons) che orlano la fossa renana e dominano la fertile e popolosa pianura dell'Alsazia, bagnata dal Reno. A sud dei Vosgi inizia l'Altopiano del Giura, sorta di avampaese alpino, formato da rocce calcaree mesozoiche, sovrastato da regolari ondulazioni e inciso da valli profondamente incassate. Elemento caratteristico della Francia sud-orientale è il solco rodaniano, lunga depressione percorsa dal fiume Rodano e dalla Saona: ha andamento meridiano ed è separato a nord dal Bacino Parigino mediante le alture della Borgogna, mentre a sud si apre un ampio varco tra il Massiccio Centrale e il versante alpino. Quest'ultimo, data la dissimmetria delle Alpi, è molto esteso e formato da potenti strutture sedimentarie mesozoiche, plasticamente piegate; la sezione francese delle Alpi, in larga parte compresa nel Delfinato e nella Provenza, culmina verso l'interno in vari massicci granitici, tra cui il Monte Bianco, che domina la Savoia. Le valli trasversali si addentrano profondamente nella catena, rendendo relativamente facili le comunicazioni con l'Italia. Le appendici alpine terminano a sud nell'articolato contorno della Costa Azzurra . Il Massiccio Centrale è un'ampia area sollevata costituita da rocce paleozoiche, marginalmente ammantata di strati mesozoici spettacolarmente incisi dai fiumi (causses) e sovrastata da coni vulcanici (puys ; massima elevazione il Puy de Sancy, con 1.886 m); a sud-est il Massiccio Centrale si rialza nella catena delle Cevènne dominante la pianura della Linguadoca, la cui costa è bassa, lagunosa, al di là del grande apparato deltizio del Rodano, che si espande nel Golfo del Leone; a ovest digrada invece al Bacino Aquitanico, ampia area depressionaria delimitata a sud dalla catena pirenaica. Questa è strutturalmente formata dal sollevamento di una zolla paleozoica, ciò che dà compattezza all'insieme e rende la catena (la quale supera in più punti i 3.000 m) poco transitabile, se non alle sue estremità. Il Bassopiano Aquitanico si raccorda alle pianure costiere atlantiche, le quali a loro volta si saldano con quelle che si estendono ai margini del Massiccio Armoricano. Formato da graniti, gneiss e rocce scistose varie, questo antico rilievo affiora su una vasta superficie ed è all'origine dei caratteristici paesaggi della Bretagna, "corno" atlantico della Francia, e della più piccola Penisola del Cotentin. L'entroterra di queste regioni è la Normandia, che rappresenta l'area di saldatura tra i bacini della Loira e della Senna e che si affaccia al mare con caratteristiche coste a falesie tra cui si apre il profondo estuario della Senna.
Clima. Dal punto di vista climatico la Francia rientra per gran parte nell'area europea soggetta agli influssi atlantici "occidentali"; a sud del Massiccio Centrale e sul versante meridionale delle Alpi il Paese è soggetto al clima mediterraneo. L'oceanicità del clima francese non è uguale su tutta l'area investita dai venti occidentale; benché il territorio sia tutto aperto verso nord-ovest, gli influssi si allentano verso l'interno, per cui si può parlare di clima subatlantico per la zona centrale, che comprende tra l'altro il Bacino Parigino, e che è caratterizzata da una maggior continentalità e da un clima in generale meno umido e piovoso. Nella regione alpina, come nei Pirenei e nel Massiccio Centrale, l'altitudine determina notevoli differenziazioni climatiche, ma in generale si può dire che i versanti dei tre maggiori rilievi francesi sono ben esposti agli apporti umidi di nord-ovest. Nell'area a clima atlantico e subatlantico cadono in media annualmente 1.000 mm di pioggia, distribuiti con una certa regolarità nell'arco annuale, benché vi siano sensibili variazioni dalla fascia costiera all'interno (rispettivamente si ha una media di giorni piovosi di 200 e 150); anche la quantità delle precipitazioni varia in misura notevole, passando dai 1.500 mm della costa ai minimi di 600 mm del Bacino Parigino. Le precipitazioni aumentano sui versanti montagnosi pirenaici, alpini e del Massiccio Centrale registrando 2.000 mm annui oltre i 1.500 m. Regime e quantità delle precipitazioni mutano alquanto passando all'area mediterranea, dove si hanno estati siccitose e inverni piovosi; quantitativa mente si superano di poco i 500 mm di pioggia annui (a Marsiglia 580 mm). Dal punto di vista termico si può parlare in generale di un clima fresco, privo di eccessi, di escursioni termiche stagionali e giornaliere consistenti, benché anche da questo punt o di vista vi siano differenze rilevanti passando dalle zone costiere atlantiche a quelle interne: a Parigi dai 3-4 °C di gennaio si sale ai 18-20 °C di luglio, con pochi giorni di gelo. Nel Midi, il Mezzogiorno del Paese, soleggiato, si hanno estati calde (a Marsiglia le medie di luglio sono sui 23 °C) e inverni addolciti dai venti mediterranei (9,8 °C).
Flora. Il clima fresco e umido della gran parte del territorio è all'origine della bella foresta di latifoglie e degli ottimi pascoli che inverdiscono il paesaggio francese. Il bosco di latifoglie, ancora rappresentato da lembi consistenti, comprende tutte le specie dell'areale atlantico europeo: carpini, querce, olmi. Nelle zone più interne e fredde, come nel Giura, compaiono le conifere, numerose sulle Alpi. Nel Midi il paesaggio vegetale appare completamente diverso, povero, selezionato dai substrati calcarei, con tipiche specie dell'area mediterranea; più vicino alla costa si ha la cosiddetta macchia sempreverde, la garrigue.
Idrografia. Il mosaico di regioni fisiche ben definite strutturalmente e morfologicamente, descritto nella geomorfologia, acquista una più precisa identificazione considerando l'idrografia. La rete idrografica francese è infatti notevolmente articolata. Esistono quattro principali bacini fluviali: tre di essi, quelli della Senna, della Loira e della Garonna, comprendono per gran parte la Francia dei rilievi antichi, rivolta verso l'Atlantico (includente anche il Canale della Manica); uno, quello del Rodano, si sviluppa tra le Alpi e il Massiccio Centrale tributando al Mar Mediterraneo. Gli altri fiumi hanno bacini meno estesi e una dimensione regionale limitata. I fiumi atlantici scorrono nelle aree collinari e pianeggianti che formano in larga misura il territorio francese e i loro bacini sono divisi, almeno oltre una certa linea, da deboli soglie spartiacque, ciò che consente i collegamenti tramite canali. Legati tra loro sono in particolare la Loira e la Senna, la quale a sua volta è ben allacciata alle reti idrografiche della Mosa e del Reno . Queste possibilità di collegamento danno alla rete idrografica francese un'importanza fondamentale dal punto di vista geografico, in ciò favorita, agli effetti della navi gabilità (che interessa 8.623 km di vie interne frequentemente utilizzate), dal profilo maturo dei fiumi e dal loro regime quasi costante in rapporto al clima oceanico dei loro bacini. La Loira e la Garonna nascono dal Massiccio Centrale, vero e proprio château d'eaux che alimenta in parte anche il Rodano. Ma questo attinge la maggior parte delle sue acque dalla regione alpina e ha quindi un regime nivale, in parte attenuato dalla funzione regolatrice del Lago di Ginevra. Affluente del Rodano è la Saona , che scorre nella sezione più settentrionale del solco del Rodano e che oggi è artificialmente collegata alla Mosa e al Reno, costituendo perciò un elemento fondamentale nella rete di navigazione interna francese.