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Aspetti economici
Il Belgio è un Paese altamente industrializzato e con un'economia molto avanzata.
Profilo generale. La prosperità del Paese ha le sue radici nel mercantilismo medievale e nell'intraprendenza della sua borghesia che già aveva avviato un vivace artigianato tessile, preparando così il terreno per quella rivoluzione industriale che nel secolo scorso trovò proprio nel Belgio uno dei terreni più favorevoli. Naturalmente allo sviluppo industriale contribuirono la ricchezza mineraria, le buone vie di navigazione fluviale e la presenza di una costa aperta verso gli attivi commerci che dal Mare del Nord si ramificavano in tutto il mondo, in particolare in quei Paesi coloniali a cui anche il Belgio mirò nel secolo scorso, conquistando il ricco e vasto territorio del Congo, oggi Repubblica democratica del Congo (in effetti il ruolo avuto dallo sfruttamento minerario di questo Paese non è stato secondario nello sviluppo dell'economia belga). Il settore industriale ha acquisito un prestigio mondiale nel campo delle produzioni metallurgiche e meccaniche (soprattutto ferroviarie). Negli anni Sessanta l'economia ha conosciuto allarmanti crisi dovute alla generale riconversione del settore energetico a favore del petrolio che ha determinato la chiusura delle miniere di carbone meno produttive. Ma l'intervento del governo a sostegno delle strutture economiche ha causato quell'inasprimento tra Fiamminghi e Valloni che è uno dei motivi ricorrenti della recente storia belga: esso nasce dalle accuse mosse dai Valloni di voler favorire i Fiamminghi, creando le premesse per una più accentuata industrializzazione delle Fiandre (in particolare della zona che forma l'entroterra del porto di Anversa, molto ben favorito per l'ubicazione delle industrie e con una popolazione socialmente disponibile) a scapito della Vallonia, dove sussistono in verità sacche di depressione economica e sociale. La riforma federale del 1993 ha consentito tuttavia di comporre, in gran parte, le tensioni autonomistiche che avevano portato il Paese vicino alla rottura dell'unità nazionale.
Agricoltura . L'agricoltura ha ancor oggi una notevole parte nella produzione nazionale e ciò grazie alla sua alta specializzazione. Quasi la metà della superficie del Paese è produttiva. Prati e pascoli predominano nell'Alto Belgio, dove estese sono anche le foreste. L'agricoltura ha i suoi territori migliori nelle pianure delle Fiandre, occupate da cereali (frumento, mais, orzo, avena) e da barbabietole da zucchero, accanto a colture di minor importanza come il tabacco, il lino, il luppolo. Diffusa ovunque è la patata e notevole importanza hanno anche le colture frutticole (mele, pere) e orticole.
Allevamento. L'allevamento ha la sua maggior diffusione nelle Ardenne, ricche di pascoli e prati; è condotto anch'esso con tecniche moderne e utilizzato, come in tutto il Paese, per alimentare l'industria casearia. Vi sono complessivamente 3 milioni di bovini e circa 7 milioni di suini; un allevamento prestigioso, benché privo ormai dell'importanza di un tempo, è quello dei cavalli da tiro del Brabante. Complessivamente secondaria è invece la pesca, che ha i suoi porti principali a Ostenda, Zeebrugge e Nieuwpoort. Lo sfruttamento forestale è relativamente rilevante, data l'estensione che hanno ancora le foreste nelle Ardenne.
Industria. All'importanza dell'industria estrattiva fa eco quella siderurgica e, attratta da questa, opera una poderosa industria metallurgica, che produce ingenti quantità di acciaio, ghisa, piombo, rame, zinco e altri metalli pregiati, ricavati da minerali importati dalla Repubblica democratica del Congo e da altri Paesi. Data la diminuita estrazione di carbone, e per contro la scarsità di risorse idriche, la produzione di energia elettrica è quasi interamente d'origine nucleare. Va tuttavia osservato che tutto il settore industriale, compreso quello delle apparecchiature elettriche, della chimica (solfati, fertilizzanti, gomma sintetica), quello petrolchimico, con grandi raffinerie ad Anversa e Gand che lavorano grezzo d'importazione (non mancano però giacimenti di gas naturale), e quello cartario, è entrato in crisi negli anni Settanta. Uguale sorte hanno subìto l'industria tessile (cotone, lana, lino e fibre artificiali), quella dell'abbigliamento, dei pizzi e merletti (Bruges, Bruxelles), dei vetri e delle cristallerie: soltanto in questi anni accennano però a un lieve miglioramento. Anversa è uno dei massimi centri mondiali per la lavorazione dei diamanti. Il settore alimentare, relativamente meno sviluppato, annovera zuccherifici e conservifici di ortaggi.
Comunicazioni. Al servizio delle attività produttive e commerciali sta un'ottima rete di comunicazioni. Il Belgio vanta anzi il primato in campo ferroviario, essendo il Paese con più alta densità di linee del mondo: nodo principale è Bruxelles, che raccorda Anversa con i centri industriali dell'altopiano ed è inoltre crocevia internazionale tra la regione renana e la Francia settentrionale; direttrici analoghe segue la ben sviluppata rete stradale. Anversa è il porto maggiore, uno dei più attivi d'Europa, situato in bella posizione sull'estuario della Schelda e collegato inoltre dalla rete di canali con la zona mineraria e industriale della Mosa, in particolare con i porti fluviali di Liegi (Canale Alberto ) e Charleroi. Infine una fitta rete di servizi aerei, gestiti dalla Sabena, mette in rapida comunicazione il Belgio con tutto il mondo favorendo anche il turismo, che costituisce una voce cospicua nell'economia nazionale.
Commercio. Intensi e facili scambi sono, come si è visto, necessari per la prosperità del Paese: il Belgio è infatti costretto a consistenti importazioni di minerali ferrosi e metallici, di cotone, di autoveicoli, di macchinari varie di petrolio; le esportazioni sono complessivamente meno diversificate e comprendono soprattutto i più vari manufatti industriali, nonché prodotti metallurgici e minerari. Importazioni ed esportazioni tendono però da diversi anni a mantenersi in parità; l'interscambio si svolge soprattutto con la Germania, la Francia e i Paesi Bassi. Nonostante le dimensioni del debito pubblico, le misure di risanamento adottate dal governo hanno consentito al Belgio di entrare a far parte del primo gruppo dei Paesi partecipanti all'Unione monetaria.