Storia

Le prime testimonianze della presenza umana nel territorio che compone la moderna Spagna sono particolarmente antiche. Per esempio, ben conosciuto in numerosi giacimenti localizzati prevalentemente in sistemi di terrazzi alluvionali è il Paleolitico inferiore. Al complesso pre-acheuleano appartengono le industrie di Cullar Baza I, vicino a Granada, con faune riferite al Mindel, mentre resti paleontologici molto arcaici, ma privi di contesto archeologico, sono stati rinvenuti in località Venta Micena (Granada). Diverse fasi dell'Acheuleano sono note, per esempio, nel sito all'aperto di Pinedo, vicino a Toledo (Acheulano antico), a Aridos, vicino a Madrid (dove è stato rinvenuto un interessante sito di macellazione di elefante), Torralba e Ambrona (Soria) ecc.

Nella grotta di Atapuerca, vicino a Burgos, già nota per la presenza di industrie acheuleane associate a resti umani e fauna del Pleistocene medio, sono stati recentemente rinvenuti altri due crani umani in buono stato di conservazione, con caratteri che ricordano Homo sapiens arcaico. Resti umani riferiti a Homo sapiens neandertalensis o al gruppo degli anteneandertaliani provengono dai depositi rissiani o, secondo alcuni autori, würmiani, dalla grotta di Cova Negra, vicino a Valencia.

Il Paleolitico medio è noto soprattutto in giacimenti in grotta. Alcuni dei più importanti giacimenti, dove sono segnalate diverse facies del Musteriano, sono: il Riparo Romani, con livelli del Musteriano a denticolati privo di tecnica Levallois e del Musteriano di tradizione acheuleana, i livelli inferiori della Cueva Morin e di El Pendo (Santander), Devil's Tower e Gorham Cave a Gibilterra, con Musteriano charentiano tipo Ferrassie, la grotta di Los Casares (Guadalajara), di Mollet, Toroella de Montgri e Cariguela (Granada) con Musteriano tipico, la grotta di El Castillo, vicino a Santander, dove è stata messa in luce una lunga sequenza compresa tra il Musteriano e il Magdaleniano, con importanti manifestazioni di arte parietale e mobiliare. Le fasi più antiche del Paleolitico superiore sono attestate in grotte come L'Arbreda (Gerona) e Cueva Morin con industria castelperroniana, datata a 36.950±6580 da oggi, e livelli dell'Aurignaziano. Diversi livelli riferiti alla successiva fase del Paleolitico superiore (Gravettiano) sono noti nella già citata grotta de L'Arbreda (C14: 20.130 da oggi), nella grotta di Beneito (Alicante), al Castillo, a Cueto de la Mina nelle Asturie, a Mallaetes e al Parpallo (Valencia), alla Cueva Morin, a El Pendo ecc. Particolarmente importante è l'espansione del Solutreano con datazioni comprese tra 21.000 e 16.000 anni da oggi, individuato in numerose grotte, cui seguono, nella sequenza generale delle industrie della fine del Pleistocene superiore e dell'Olocene antico, livelli del Magdaleniano (C 14: 13.500-8300 a. C. circa) e dell'Aziliano, con datazioni intorno a 10.500-9500 anni da oggi. Eccezionale sviluppo, in particolare durante il Magdaleniano, ma con notevoli esempi riferiti al Solutreano, hanno le diverse manifestazioni di arte parietale nella regione franco-cantabrica, attestate in siti come Altamira, i cui livelli magdaleniani sono datati a 15.000 anni da oggi.

Dei tempi neolitici sono notevoli i ritrovamenti delle grotte delle province orientali e quelli della cultura detta delle tombe a fassa. Una facies diffusa in tutto il territorio iberico è quella del bicchiere campaniforme; alla metà del III millennio compare, nella parte sudorientale della penisola, dove la ricchezza mineraria (soprattutto di stagno) costituisce una sicura attrattiva per i contatti con genti alloctono, la ricca facies di Los Millares; il particolare sviluppo di questa parte della penisola, in cui un precoce sviluppo di forme di differenziazione sociale è dovuto anche alla necessità di mobilitare il lavoro delle comunità in impianti di irrigazione, resi necessari dalle aride condizioni climatiche, è evidente anche nella successiva fase di El Argar, cui è coeva, nella Mancha, la cultura di Las Motillas. Nella tarda Età del Bronzo si sviluppa la facies del Suroeste, mentre, già a partire dal sec. X a. C., i siti di cultura “tartessia” rappresentano spesso la prima fase “di villaggio” di centri destinati a raggiungere, nel periodo iberico, un livello protourbano.