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Storia
Dalle origini alla formazione delle due repubbliche.
La storia della Corea viene fatta tradizionalmente risalire alla figura mitica di Tan Gun, figlio del creatore del cielo, disceso sulla Terra nel 2332 a. C., che, organizzato nella penisola una specie di Stato da lui governato per più di 1000 anni, ritornò in cielo dopo aver lasciato sul trono il figlio. Scacciato questi da Ch'i Tzu, nacque il nuovo Stato di Chosŏn, che nel 108 a. C. fu invaso da tre eserciti cinesi e l'anno successivo venne annesso alla Cina e diviso in quattro parti: Lo-lang, Hsüan-tu, Chên-fan e Lin-t'un. Con l'indebolimento della potenza cinese degli Han anteriori, tali territori acquistarono gradatamente una certa indipendenza e le regioni meridionali si confederarono nei tre Han: Ma-han, Chin-han, Pyŏn-han. Successivamente, sorsero a nord lo Stato di Koguryo, a sud lo Stato di Paekche e nel Chin-han un nuovo Stato che nel 504 d. C. avrebbe preso il nome definitivo di Silla e che nel 668, assorbiti Paekche e Koguryo, attuò l'unificazione della Corea. Indebolitasi la potenza di Silla, il Paese fu unificato nel 935 sotto il regno Koryŏ, fondato nel 918 da Wang Kŏn. Con l'avvento dei Mongoli in Cina (1271), la Corea divenne uno Stato vassallo finché nel 1368, detronizzati i Mongoli dai Ming, il generale Yi Sŏng-gye organizzò una rivolta e si proclamò re nel 1392, fondando la nuova dinastia Yi, che durò fino al 1910 e sotto la quale il Paese riprese l'antico nome di Chosŏn. Invasa prima dai Giapponesi (1592-97) e poi dai Mancesi che avevano detronizzato i Ming in Cina nel 1627, la Corea dipese da entrambi i Paesi. Chiusasi nel 1644 al mondo esterno, visse per più di due secoli in preda a continue lotte interne di partiti, mentre la popolazione languiva a causa della profonda crisi agricola ed economica che il Paese stava attraversando.
Nel 1876 la Corea fu costretta ad aprire le porte al Giappone, con cui firmò il Trattato di Kang-hwa. Le lotte tra i partiti ripresero ancora una volta, coinvolgendo Cina e Giappone, alleatisi l'una con la famiglia Min, l'altro con la famiglia Kum. Si giunse così allo scoppio della guerra cino-giapponese (1894-95), al termine della quale il re coreano Ko Chong si proclamò imperatore e la Corea prese il nome di Tae Han. Dal 1905, dopo la vittoria dei Giapponesi sulla Russia, la Corea divenne, fino al 1945, protettorato giapponese. Dopo la sconfitta del Giappone, alla fine della seconda guerra mondiale, la Corea fu dichiarata libera secondo quanto era stato stabilito nella Conferenza del Cairo nel novembre 1943. Le operazioni di resa del Giappone furono affidate ai Sovietici a N del 38º parallelo e agli Stati Uniti a S dello stesso. La divisione della Corea avrebbe dovuto essere transitoria, in attesa di costituire un governo unitario, ma gli attriti interni e, soprattutto, l'acuirsi della tensione internazionale finirono per determinare la costituzione di due compagini statali, l'una sotto l'influsso sovietico, l'altra sotto quello statunitense.
Il 15 agosto 1948 venne ufficialmente proclamata la Repubblica della Corea del Sud e Syngman Rhee divenne presidente. Il 12 settembre successivo nasceva la Repubblica della Corea del Nord. Ognuno dei due Stati vantava diritti su tutta la penisola, essi avevano inoltre avuto un'evoluzione interna tra loro antitetica: il Nord aveva adottato una costituzione di tipo sovietico, nel Sud avevano conquistato il potere i partiti nazionalisti e conservatori. La tensione tra le due Coree aumentò perciò progressivamente mentre, a causa dell'acuirsi della guerra fredda, peggiorava la situazione internazionale . Gli incidenti di frontiera si fecero più frequenti finché il 25 giugno 1950 l'esercito della Corea del Nord oltrepassò il 38º parallelo, giungendo a Seoul due giorni dopo. Gli USA, alleati della Corea del Sud, reagirono immediatamente ricorrendo al Consiglio di Sicurezza dell'ONU che, riunito il 27 giugno (in assenza dell'URSS), condannò la Corea del Nord come aggressore, ordinò l'immediato “cessate il fuoco” e decise l'invio in Corea del Sud di un proprio corpo di spedizione, che risultò composto prevalentemente da forze statunitensi comandate dal generale D. MacArthur.
Il conflitto si protrasse dal 25 giugno 1950 al 27 luglio 1953. Si articolò in quattro fasi: la prima fu caratterizzata dall'avanzata nordcoreana in tutta la Corea del Sud esclusa la zona di Busan; la seconda (15 settembre-primi di novembre 1950) dalla controffensiva alleata iniziata con lo sbarco di Incheon e l'avanzata fino al confine manciuriano; la terza (27 novembre 1950-giugno 1951) dall'intervento cinese; la quarta (giugno 1951-luglio 1953) dalla guerra di posizione intorno al 38º parallelo. Le trattative d'armistizio, iniziate il 10 luglio 1951 a Kaesong e proseguite a Panmunjeom, stabilirono fra l'altro una linea di demarcazione smilitarizzata tra le due Coree e la convocazione di una conferenza internazionale per la sistemazione definitiva del problema coreano. Tale conferenza, riunitasi a Ginevra il 26 aprile 1954, si concluse nel giugno successivo con un fallimento.