Economia

Problemi dell'industrializzazione. Se la ripartizione della penisola rese arduo lo sviluppo economico di entrambi gli Stati, tuttavia all'inizio fu certamente la Corea del Sud a subire i più duri contraccolpi del secondo dopoguerra, data la sua preesistente situazione piuttosto fragile per la preminente dipendenza dal Giappone. Nonostante i cospicui aiuti statunitensi e, sino al 1961, dell'UNKRA (Agenzia delle Nazioni Unite per la Ricostruzione della Corea), solo con gli anni Sessanta il Paese riusciva a recuperare i valori produttivi prebellici. Per accelerare il processo di sviluppo economico apparve ben presto evidente che la Corea del Sud doveva affrontare il problema della propria industrializzazione. Nel 1962 fu varato un primo piano quinquennale che, al pari dei successivi, si proponeva di potenziare soprattutto la produzione industriale, sia quella di base sia -e in crescente misura- quella manifatturiera dei beni di consumo, per il mercato interno e per l'esportazione. Tale processo si è con gli anni sempre più accentuato grazie soprattutto a enormi investimenti esteri, in prevalenza giapponesi e statunitensi, attirati dai bassissimi costi di una manodopera fortemente sfruttata (il salario medio è pari a 1/3 di quello europeo, mentre la produttività è tra le più alte del mondo) e da una politica governativa favorevole al capitale straniero. L'attività industriale ha così registrato valori di crescita assolutamente sconosciuti alle economie occidentali. I settori trainanti sono il tessile, il chimico, il siderurgico, il metalmeccanico e l'elettronico: grazie ai loro spettacolari incrementi, il prodotto nazionale si è accresciuto nell'ultimo decennio, che pure ha conosciuto la crisi economica mondiale. I prodotti industriali rappresentano ormai oltre il 90% delle complessive esportazioni contro il 20% del 1960: la trasformazione dell'economia sudcoreana non poteva essere più radicale. La crici economica e finanziaria che nel 1997-98 ha colpito molti paesi dell'Asia orientale ha raggiunto anche la Corea del Sud, provocando la svalutazione della moneta e il fallimento di numerose banche e aziende industriali. La crisi ha avuto ripercussioni sociali e politiche.

Agricoltura. L'agricoltura occupa meno di un quarto della superficie territoriale. L'arativo è per oltre metà destinato al riso, coltivato soprattutto nelle regioni occidentale e meridionale; in molte zone le condizioni climatiche consentono un doppio raccolto annuo. Cereali di minor interesse, ma pur sempre importanti, sono l'orzo, il mais e il miglio; colture alimentari di largo consumo sono inoltre la soia, le patate dolci, le patate e vari prodotti ortofrutticoli, mentre fra quelle destinate all'industria hanno particolare rilievo il tabacco, il cotone e talune piante oleaginose come il sesamo e la colza. Caratteristica è infine la coltivazione del ginseng, la cui radice essiccata trova largo impiego nella produzione di medicinali.

Foreste. Molto estese sono le foreste (poco più del 65% della superficie nazionale), particolarmente fitte nelle zone montuose centro-settentrionali; prevalgono le conifere, che forniscono cospicui quantitativi di legname da opera, alimentando importanti cartiere.

Allevamento. L'allevamento è abbastanza sviluppato (bovini, volatili da cortile); la bachicoltura, invece, ha più che dimezzato la produzione negli ultimi anni. Quanto alla pesca, il Paese vanta una flotta peschereccia e un'industria conserviera di eccellente livello (principali porti sono quelli di Busan, Mogpo e Incheon) ponendosi ai primi posti nella graduatoria mondiale.

Risorse minerarie. Il sottosuolo contiene molteplici risorse come oro, argento, rame, manganese, piombo, nichel, molibdeno, zinco e soprattutto tungsteno, di cui la Corea del Sud è uno dei massimi produttori mondiali; cospicui sono anche i giacimenti di carbone, largamente impiegato per la produzione di energia elettrica.

Industria. Accanto ai più tradizionali settori come quelli dell'industria tessile (sia del cotone sia della seta, tuttora di notevolissimo rilievo), alimentare (conservifici, birrifici, complessi molitori) e della manifattura dei tabacchi, si sono registrati enormi progressi in campo chimico (acido solforico, soda caustica, fertilizzanti azotati, fibre sintetiche ecc.) e petrolchimico, nel siderurgico (acciaio, ghisa), nel metallurgico, che lavora anche minerali d'importazione, nell'industria meccanica (montaggio di autoveicoli, meccanica di precisione) e in quella della carta, della gomma e del cemento. L'industria sudcoreana è la quarta dell'Asia dopo la giapponese, la cinese e l'indiana.

Comunicazioni e commercio. Le vie di comunicazione stradali e ferroviarie e le attrezzature portuali furono pressoché interamente ricostruite al termine della guerra di Corea. Delle ferrovie, il cui complessivo sviluppo è di 6.600 km (1995), le due linee principali sono la Seoul-Busan, da cui si dipartono vari tronchi per i centri della costa orientale, e la Seoul-Mogpo; un ruolo più importante svolgono però oggi le arterie stradali (84.968 km nel 1997, di cui 62.876 asfaltati), data la tendenza alla crescente motorizzazione del Paese. La forte industrializzazione e l'intensificarsi degli scambi internazionali hanno portato a un rilevante potenziamento delle attività portuali, vertici delle comunicazioni con l'estero; primeggiano Incheon, scalo marittimo della capitale, Busan e Musan, a breve distanza dal Giappone, e Gunsan, sbocco della regione sud-occidentale. Non meno rilevante è stato l'incremento delle comunicazioni aeree gestite dalla Korean Air Lines, che opera collegamenti con numerosi Paesi d'Asia e d'Europa, nonché con gli Stati Uniti. Gli scambi con l'estero sono in straordinaria espansione; il Paese importa prevalentemente petrolio e prodotti petroliferi, minerari e materie prime, macchinari e apparecchiature in prevalenza di alta tecnologia (apparecchi per le telecomunica zioni, aerei, navi ecc.), mentre esporta, oltre al pesce, prodotti industriali di vario genere (tessuti e articoli d'abbigliamento, calzature, macchinario elettrico, mezzi di trasporto ecc.). L'interscambio si svolge essenzialmente con il Giappone e gli Stati Uniti.