Aspetti economici

I contrasti che caratterizzavano l'economia dei due Stati yemeniti prima della loro unificazione (1990) sono sostanzialmente rimasti. A fianco di iniziative industriali e minerarie, che sono state finanziate con cospicui investimenti stranieri (europei, ma anche arabo-sauditi), e di realizzazioni infrastrutturali (strade, porti, aeroporti), che hanno portato nel Paese una ventata di modernità, rimangono strutture socio-economiche ancora arcaiche, soprattutto nel settore agricolo e zootecnico. È indubbio, tuttavia, che la presenza di un'area economicamente vivace come quella gravitante attorno ad Aden, unita alle promettenti risorse energetiche (petrolio) dello Yemen occidentale, non potrà non costituire un sicuro elemento di sviluppo.

 

Agricoltura e allevamento. Attualmente l'economia delle regioni occidentali è ancora basata in gran parte sull'agricoltura (la zona arativa si estende per circa 2,9% della superficie territoriale), favorita specialmente sull'altopiano, e sull'allevamento: si coltivano cereali, come il sorgo, il frumento, l'orzo e il mais, nonché i legumi, le patate e alberi da frutta: agrumi, uva, albicocche e datteri. Nella fascia costiera sono state introdotte con un discreto successo varie colture commerciali, come canna da zucchero, ricino, tabacco, cotone; l'orlatura montuosa del Serat è invece adatta al caffè,che un tempo rese celebre lo Yemen in tutto il mondo, ma che viene sempre più soppiantato dal qat , un albero le cui foglie, masticate, producono un effetto euforizzante. L'ingente patrimonio zootecnico comprende soprattutto caprini e ovini (tra cui le pregiate pecore che forniscono le pelli di astrahan ); non mancano bovini, asini e animali da cortile. La pesca consente una certa esportazione (pesce salato o essiccato).

 

Risorse minerarie e industria. Il sottosuolo ha rivelato, nelle regioni settentrionale (Marib), promettenti giacimenti di petrolio. Nel 1986 è stata ultimata la raffineria di petrolio di Marib e sempre nello stesso anno è iniziata la costruzione di un oleodotto di 440 km dal giacimento di Alif al terminale di Salef, sul Mar Rosso. Estremamente limitate sono tuttora le attività industriali, rappresentate da piccole aziende, che per lo più lavorano prodotti agricoli e zootecnici locali. Maggior centro industriale dello Yemen è Aden con stabilimenti tessili (cotone), manifatture di tabacchi, oleifici, conservifici, concerie, saponifici, cementifici, birrifici.

 

Comunicazioni e commercio. Scarso è lo sviluppo delle vie di comunicazione: non esistono ferrovie e le strade si sviluppano per circa 51.700 km, di cui 4.750 asfaltate, e servono pressoché unicamente a collegare i centri del litorale tra loro e con quelli dell'altopiano, dove prevalgono le piste carovaniere. Le comunicazioni internazionali si svolgono attraverso i porti di Hodeida e di Aden e gli aeroporti di San'a, Hodeida, Ta'izz e Aden (Khormaksar). Pelli, pesce, caffè, cotone forniscono meno di 1/10 delle esportazioni, mentre tutto il rimanente consiste nei prodotti petroliferi delle raffinerie di Little Aden e di Marib; le importazioni sono rappresentate principalmente da macchinari e da altri prodotti industriali, benché anche i generi alimentari gravino ormai in misura considerevole. Il commercio si svolge soprattutto con gli Stati Uniti, il Giappone, gli Emirati Arabi Uniti, la Germania, l'Arabia Saudita.