Ambiente umano

Indice articolo

  1. Siria
  2. Storia
  3. Economia
  4. Ambiente umano
  5. Spazio fisico

Il primo popolamento del territorio siriano rimanda a epoche preistoriche. Nel III millennio a.C. il Paese entrò nella sfera della civiltà sumerica e, in quanto parte del grande arco di terre conosciuto come il Crescente, o Mezzaluna, Fertile, fu sempre successivamente interessato agli sviluppi culturali del mondo mesopotamico. Geograficamente la Siria ebbe il ruolo, sia all'epoca dei Babilonesi sia in quelle successive degli Assiri, dei Greci, dei Romani e poi degli Arabi, di punto d'arrivo dei traffici carovanieri che dall'interno dell'Asia si spingevano verso il Mediterraneo.

 

Antico urbanesimo. A questa funzione si collega l'antico e sviluppato urbanesimo del Paese, esemplificato da una città come Palmira , poi irrimediabilmente decaduta, e più ancora da Damasco, floridissima sotto gli Omayyadi e che ha mantenuto intatta nel tempo la sua importanza. Sempre alla sua posizione tra Mediterraneo e Asia più interna, arabo-mesopotamica, si deve se la Siria fu in ogni epoca coinvolta nelle vicende storiche di tale vasta area, le quali, anziché omogeneizzare il Paese, determinarono delle stratificazioni etniche e culturali, favorite anche dalla presenza di aree montagnose conservative: basti pensare al Gebel Druso e alla Catena Alauita, che tuttora ospitano i seguaci delle rispettive sette religiose. La decadenza della Siria sotto il dominio ottomano e la concomitante, progressiva desertificazione del territorio portarono a una cristallizzazione della popolazione e dei loro patrimoni culturali. Tra questi spiccano quelli religiosi.

 

Composizione etnica. In Siria, Paese per gran parte popolato di popolazioni semitiche, oltre ai musulmani sunniti, che sono la maggioranza (74%), si trovano infatti rappresentanti delle fedi più disparate. Numerose sono sia le sette musulmane (ol tre a quelle ufficialmente riconosciute, come la sciita e l'ismailita, talune sono considerate eretiche, come l'alauita, la drusa, la yazida ecc.), sia le chiese cristiane: ortodosse (greco-ortodossi, armeno-ortodossi, siro-ortodossi), cattoliche (greco-cattolici, armeno-cattolici, siro-cattolici, romano-cattolici), maronita, nestoriana, protestante. Tra le popolazioni d'origine non semitica vi sono i Curdi (6%), che parlano ancora la loro lingua. Circa 140.000 sono ancora i cammellieri nomadi, i cui gruppi principali sono gli Anezeh e gli Shammar, che sfruttano le zone interne con migrazioni pendolari da sud a nord, dai deserti siro-arabici alle pianure steppiche; ai loro spostamenti si adeguano i Sulaib, nomadi artigiani e commercianti. L'antica, nobilissima "aristocrazia del deserto" è però avviata a una progressiva sedentarizzazione.

 

Distribuzione. La popolazione è insediata per il 70% nella Siria occidentale e si appoggia all'Antilibano, alla valle dell'Oronte e alla zona costiera. Popolosa è anche tutta la fascia settentrionale, mentre nella sezione orientale, semidesertica, gli abitanti si concentrano quasi unicamente lungo il corso dell'Eufrate. La Siria ospita oggi una popolazione che è più del doppio di quella che aveva al momento dell'indipendenza. Il ritmo di accrescimento demografico è stato elevatissimo negli ultimi anni: la mortalità molto bassa e la forte natalità spiegano tale indice, cui contribuisce anche una certa immig razione di ritorno di Siriani dall'estero. Gli abitanti risiedono per gran parte in villaggi la cui ubicazione è in genere dettata dalla presenza dell'acqua; sono costituiti da case di fango che nel nord assumono la tipica forma ad alveare (tetto a ogiva); villaggi compatti con abitazioni in pietra si trovano sui rilievi, rifugio di antiche comunità religiose.

 

Centri urbani. La popolazione urbana è tuttavia oggi relativamente elevata, approssimativamente quasi il doppio rispetto al 1950: ciò per effetto di un'immigrazione dalle campagne e come conseguenza di trasformazioni sostanziose, anche se non radicali. Le città siriane sono per lo più centrate su un tell, un'altura su cui si trovano le tracce di antichi insediamenti o i resti di vecchie fortezze islamiche o crociate; alla base è il suq, il bazar, secondo una tradizione che risale all'epoca dei traffici carovanieri, cui Greci, Romani e soprattutto gli Arabi diedero splendidi impulsi, e attorno i vari quartieri abitativi. Tutte le grandi città siriane sono nate come centri carovanieri; così la morta Palmira, così Damasco, Aleppo, Homs, Hama ecc. La capitale, Damasco, centro preistorico già menzionato in epoca sumerica, ha funzioni molteplici: finanziarie, culturali, commerciali ed è anche sede di attività industriali. Segue Aleppo, nella Siria settentrionale, sull'asse ferroviario proveniente dalla Turchia e che porta in Iraq; è anch'essa antica di origine e nobile di tradizioni culturali, oggi attivata da varie industrie. Altre città importanti sono Homs e Hamah, nella fertile e popolata valle dell'Oronte, e Latakia, massimo centro costiero.