Spazio fisico

Morfologia. Il territorio di Israele, entro limiti precedenti le con quiste del 1967, è costituito da una larga porzione della Palestina (esclusa la Cisgiordania) e dalla regione del Negev, che si amplia nella penisola del Sinai rastremandosi progressivamente verso sud fino a raggiungere il Golfo di Aqaba. La struttura del territorio si andò definendo nel Cenozoico in seguito ai vasti fenomeni di assestamento verificatisi nel Miocene e nel Pliocene, che portarono alla formazione della fossa tettonica palestinese (sezione della fossa siro-africana). Lo scudo arabo-nubico fu infatti interessato da una duplice serie di fratture parallele, orientate in direzione nord-sud, fra le quali ebbe luogo lo sprofondamento di una lunga zolla relativamente assai ristretta. La totale emersione della regione dal mare si ebbe nel Plioce ne; la fossa palestinese rimase però coperta a lungo da un mare interno molto più esteso dell'attuale Mar Morto; successivamente l'azione erosiva degli agenti meteorici, assai più intensa che ai nostri giorni per le condizioni climatiche notevolmente più umide, portò al graduale ma tuttora incompleto alluvionamento della fossa palestinese e alla formazione della pianura costiera mediterranea, che appare perciò ricoperta da potenti strati sedimentari cenozoici e neozoici. Nelle sue linee generali la morfologia è piuttosto semplice: a ovest si stende una fascia costiera, man mano più ampia verso sud; immediatamente all'interno si elevano i rilievi prevalentemente tabulari della Galilea, della Samaria e della Giudea, che costituiscono il lembo staccato dello scudo arabo-nubico a cui succedono le basse terre della profonda depressione tettonica palestinese; l'intero settore meridionale, infine, è occupato dai tavolati e dalle dorsali del Negev. La pianura costiera si affaccia sul Mediterraneo con una costa bassa, rotta soltanto dal promontorio di Haifa, che rappresenta l'estrema propaggine nord-occidentale del Monte Carmelo; più larga, anzi in aumento, a sud per il costante accumulo dei sedimenti del Nilo, qui convogliati dalle correnti marine, si restringe progressivamente verso nord, formando le piane di Shefela e di Sharon, fino alla strozzatura provocata dal Monte Carmelo, oltre il quale si apre la fertile piana di Esdraelon , naturale saldatura tra la pianura litoranea e la fossa palestinese. Delle alte terre centrali, i rilievi della Galilea sono inclusi in territorio israeliano mentre quelli della Samaria e della Giudea rientrano in massima parte nella Cisgiordania; i versanti occidentali scendono con molli ondulazioni, mentre quelli orientali sono assai più netti, ripidi e di frequente incisi da valli incassate e profonde, che conferiscono un aspetto aspro al paesaggio, strutturalmente tabulare. Della fossa tettonica palestinese appartiene a Israele il settore occidentale dell'alta valle del Giordano con il Lago di Tiberiade, la porzione sud-occidentale del Mar Morto e l'intero tratto occidentale dell'uadi 'Araba, lungo solco vallivo tra il Mar Morto e il Golfo di Aqaba. La valle del Giordano (El Ghor), se si esclude il settore a nord del Lago di Tiberiade, interessato da ampie colate laviche di tipo basaltico, è interamente coperta da potenti strati alluvionali ed è molto fertile; l'uadi 'Araba invece è una valle squallida e desertica con poche oasi. Essa delimita a est la triangolare regione steppica e desertica del Negev, caratterizzata da strutture tabulari con fianchi spesso assai ripidi; lo sovrastano alcune catene montuose fortemente segnate dall'erosione e con cime che superano anche i 1.000 m (Har Ramon, 1.035 m; Har Saggi, 1.006 m).

Clima e flora. Per la modesta estensione del territorio e la mancanza di vere e proprie catene montuose, il clima presenta una certa uniformità; la regione è soggetta agli influssi marittimi del Mediterraneo, cui si contrappongono quelli continentali degli aridi tavolati dell'interno, per cui le condizioni climatiche generali sono la conseguenza dell'alterno prevalere di una di queste due componenti; fanno eccezione il Negev meridionale e la regione di Elat, che presentano caratteri marcatamente tropicali per il netto prevalere degli influssi continentali su quelli marittimi occidentali. Le temperature sono ovunque molto elevate in estate, specialmente nell'uadi 'Araba e nella depressione del Mar Morto, assai miti invece nei mesi invernali. Le precipitazioni sono scarse, irregolari e in prevalenza invernali: sulle alte terre più elevate si registrano valori anche superiori ai 500 mm annui, mentre nella depressione del Mar Morto, nel Negev e nella fascia costiera del Mar Rosso si scende a valori sensibilmente più bassi fino ai minimi rilevati a Elat di 42 mm. La vegetazione naturale, presenta i caratteri della macchia cespugliosa con piante xerofile, ma è stata ormai largamente sostituita dalle colture, tranne che nel Negev. Lembi di bosco sono però presenti sulle alture della Galilea.

Idrografia. Il principale tratto d'acqua è il Giordano , di cui appartiene a Israele solo buona parte del corso superiore; a esso tributano modesti corsi d'acqua dal regime spiccatamente torrentizio, che tendono a prosciugarsi nella stagione asciutta. Oltre al Giordano, ha portata relativamente costante solo il fiume Yarqon, lungo appena 15 km, che scende al Mediterraneo subito a nord di Tel Aviv. È incluso quasi interamente in territorio israeliano il Lago di Tiberiade (Kinneret), in Galilea, che ha per immissario ed emissario il Giordano. Sia lo Yarqon sia il Lago di Tiberiade sono intensamente sfruttati per l'irrigazione di vasti comprensori di bonifica nelle regioni pianeggianti e più fertili della Galilea, della pianura costiera e perfino del Negev (canale Kinneret-Negev). Del Mar Morto (che rappresenta la massima depressione della fossa tettonica palestinese, a -395 m, e massima profondità a 830 m) appartiene a Israele, come si è detto, solo il settore sud-occidentale.