Ambiente umano

Indice articolo

  1. Iraq
  2. Storia
  3. Economia
  4. Ambiente umano
  5. Spazio fisico

Popolamento. L'Iraq è terra di antichissimo popolamento; in particolare la Mesopotamia cominciò ad attrarre l'uomo in modo decisivo allorquando il clima terrestre conobbe, dopo le fasi umide postglaciali, i primi periodi di aridità. Lungo il Tigri e l'Eufrate si estendevano probabilmente fasce boscose dove le acque fluviali consentivano, sui suoli umidificati, la coltivazione dei cereali. Sorsero i primi insediamenti stabili e le testimonianze archeologiche hanno rivelato che accanto all'agricoltura era praticato anche l'allevamento degli ovini, dei caprini, dei bovini. Con l'ulteriore inaridirsi del clima si ebbe un ancor più accentuato addensamento umano lungo i fiumi. I Sumeri e gli Accadi furono i primi popoli che riuscirono a creare una vasta e complessa organizzazione sedentaria, all'incirca nel IV-II millennio a.C., fondendo piccoli regni che si estesero per aggregazione. Ur, una delle prime e grandi città-Stato dei Sumeri, sorgeva allora sulla riva del mare, progressivamente spostatasi verso sud a causa degli apporti detritici dei fiumi. Ai Sumeri si devono, con la fondazione delle prime città (Ur, Uruk ecc.), le prime opere idrauliche d'irrigazione e di controllo dei fiumi, che restarono come fattori determinanti delle successive civiltà . Più tardi si ebbe uno spostamento verso nord dell'occupazione umana; nel II millennio a.C. Babilonia divenne la città più importante della Mesopotamia, cui succedette Ninive, la capitale degli Assiri. Solo con la comparsa degli Arabi la terra mesopotamica conobbe un nuovo periodo di splendore. Nell'VIII secolo d.C. Baghdad, sorta circa 100 km a nord di Babilonia , divenne la splendente capitale degli Abbasidi, centro di vita islamica. La sua decadenza assunse il carattere di un vero tracollo con la ful minea e distruttiva apparizione dei Mongoli di Gengis Khan, che ruppe il mirabile e millenario equilibrio idraulico e iniziò processi di rigetto della popolazione sedentaria verso il nomadismo, la pastorizia errante, esaltata dall'ulteriore desertificazi one della pianura. Il consolidarsi del dominio ottomano cristallizzò questa condizione e il Paese è così entrato nell'epoca moderna in condizioni di generale arretratezza. Sotto gli Inglesi si ebbero, insieme con lo sfruttamento petrolifero, i primi gran di lavori di sistemazione idraulica che hanno ridato un nuovo equilibrio all'economia irachena, sebbene la popolazione sia nel frattempo considerevolmente aumentata.

 

Demografia ed etnologia. All'epoca della prima guerra mondiale l'Iraq contava non più di 2,5 milioni di abitanti e le condizioni igienico-sanitarie erano disastrose, a causa delle malattie epidemiche. Nel 1938 la popolazione aveva raggiunto i 3,7 milioni; successivamente l'incremento naturale registrò notevoli progressi e nel 1950 si contavano c.a. 5 milioni di abitanti, cresciuti poi con un ritmo piuttosto elevato. Il 77% circa della popolazione è costituita da Arabi, mentre il resto è rappresentato da genti di origine non semitica, i più numerosi sono i Curdi (19 % circa), insediati soprattutto nelle zone montuose settentrionali; altre minoranze sono rappresentate da Azerbaigiani, Turchi, Iraniani, Assiri. Le maggiori concentrazioni della popolazione si hanno nella parte centrale del Paese, nella fertile pianura tra Baghdad, Kerbela e Diwaniya; medie fra 30 e 60 abitanti/km 2 si registrano nel nord, fra Kirkuk e Mosul, e nel sud-est, tra Nasiriya e Bassora. Al di fuori delle oasi si hanno aree pressoché spopolate, transitorio dominio dei nomadi, che complessivamente assommano a poco meno di mezzo milione.

 

Centri urbani. Gran parte della popolazione vive nei villaggi, raccolti in vicinanza dei fiumi e dei canali o attorno ai pozzi, all'ombra delle palme o, come i Maadan, nelle isole anfibie del sud. Le città invece sorgono non lontano dagli antichi centri, in rapporto alle mutazioni dei corsi fluviali. Prossima a Babilonia e a Ctesifonte, al centro della Mesopotamia, è Baghdad, importante centro economico, culturale, amministrativo e industriale. A breve distanza da Baghdad si sono sviluppati vari nuclei rurali, tra cui assai popolati quelli di Adhamiy a e di Kadhimain. Nella sezione centrale del Paese centri importanti sono Kerbela, città santa dei Musulmani Sciiti, e Najaf. Nel nord la città maggiore è Mosul , l'erede dell'antica Ninive, cui fanno capo le comunicazioni di tutta la regione, mentre Kirkuk si è sviluppata come centro della più ricca area petrolifera irachena. Sulaimaniya è importante centro della regione curda. La seconda città del Paese è però Bassora , principale porto del l'Iraq (di recente integrato dal porto di Umm Qasr) posto sullo Shatt-al-Arab.