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Storia
Dalle origini all'indipendenza.
L'isola di Cipro rappresentò fin dall'età più antica un importante anello di congiunzione economica fra il mondo asiatico, verso il quale gravitava naturalmente, e l'Occidente greco. Attivo centro già in età eneolitica, nel corso del II millennio fu attratta politicamente prima dall'Assiria e poi dall'Egitto. I contatti con l'Occidente si intensificarono soprattutto in età micenea. In epoca classica non ebbe una storia particolarmente degna di rilievo, se si eccettua l'adesione di alcune sue poleis alla rivolta ionica contro la Persia agli inizi del sec. V a. C. e il periodo del governo di Evagora nel sec. IV. Vassalla a più riprese della Persia, al cui giogo fu sottratta definitivamente da Alessandro Magno (333 a. C.), in età ellenistica appartenne ai Lagidi di Egitto. Conquistata dai Romani, divenne provincia nel 58 a. C. e fu unita alla Cilicia. In epoca imperiale, Cipro fece parte dell'Impero d'Oriente. Conquistata dagli Arabi nel 649, più volte riconquistata da Bisanzio, nel 1185, sotto la guida di Isacco II Angelo, si ribellò all'imperatore Andronico I. Sottratta al dominio bizantino da Riccardo Cuor di Leone nel corso della III Crociata (1191), fu da lui ceduta a Guido di Lusignano, re di Gerusalemme (1192), ed elevata formalmente a regno nel 1195 dall'imperatore Enrico VI a favore di Amalrico II (1194-1205), fratello e successore di Guido. Incoronato nel 1197, Amalrico trapiantò nell'isola, di popolazione e cultura greche, un robusto nucleo di elementi francesi, per lo più provenienti dal Regno di Gerusalemme, che costituì un'aristocrazia dominante di cavalieri e di prelati, introdusse l'ordinamento feudale e diede sviluppo alla Chiesa latina a scapito di quella greca.
Durante la minore età di Enrico I (1217-53), mentre l'imperatore Federico II conduceva una lunga e inutile lotta per impadronirsi del regno (1228-33), a Cipro si rafforzarono le fazioni la cui lotta doveva contrassegnare la storia quasi trisecolare del regno. Le iniziative di un re valoroso, Ugo III di Lusignano-Antiochia (1267-84), che fu anche eletto re di Gerusalemme (1269), furono compromesse: il regno di Enrico II (1285-1324), vessato dai fratelli e impotente a soccorrere San Giovanni d'Acri, ultimo baluardo del Regno di Gerusalemme, fu tormentato dalla rivalità tra le varie famiglie.
Un improvviso quanto effimero risveglio si ebbe sotto Ugo IV (1324-59), che seppe riunire le forze cipriote per intraprendere, col papa, i Veneziani e i Cavalieri di Rodi, una vera e propria crociata contro i Turchi che fallì per mancanza di soccorsi da parte degli Stati cristiani d'Europa. Questo sforzo infruttuoso indebolì gravemente il regno: Pietro II (1369-82) fu costretto a forza a cedere ai Genovesi Famagosta (1373), il più importante dei suoi porti. Al predominio genovese, accentuatosi sotto Giacomo I (1385-98) e Giano (1398-1432), si aggiunse un'aggressione turca, in seguito alla quale Nicosia, la capitale, venne saccheggiata (1426) e il re dovette riconoscersi vassallo del sultano d'Egitto, mentre la popolazione delle campagne, esasperata da tanti disastri, insorgeva con inaudita violenza. Giovanni II (1432-58), che per placare l'elemento greco si era riavvicinato a Bisanzio, lasciò il regno alla figlia Carlotta, moglie di Lodovico di Savoia, escludendo il figlio naturale Giacomo. Questi, usurpato il trono alla sorella (1460), regnò fino al 1473, tolse Famagosta ai Genovesi e, sposando la veneziana Caterina Cornaro, si avvicinò ai loro rivali, i Veneziani: tenne in equilibrio le fazioni, temperò i rapporti tra Latini, Greci e Turchi e allentò i vincoli di vassallaggio col sultano d'Egitto. Morti Giacomo II e suo figlio Giacomo III (1474), Caterina si trovò sola ad affrontare i partiti, che volevano consegnare il regno agli Aragonesi di Napoli o ai Veneziani, e nel 1489 fu costretta (con tutti gli onori) ad abdicare a favore della Repubblica di Venezia, che conservò il dominio nell'isola fino all'occupazione turca del 1571.
Dopo tre secoli di dominazione turca, che aveva escluso l'isola dalle linee commerciali tra l'Europa e il Levante, nel sec. XIX Cipro acquistò nuova importanza quale punto strategico, soprattutto dopo l'apertura del Canale di Suez. Con la Convenzione del 4 giugno 1878 i Turchi la cedettero in amministrazione alla Gran Bretagna, dalla quale fu annessa il 5 novembre 1914 (il Trattato di Sèvres, 1920, e la Pace di Losanna, 1923, confermarono l'annessione). Con lo statuto del 1925 Cipro divenne colonia britannica, retta da un governatore.
Dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale era stata potentemente fortificata, si aprì per l'isola un nuovo periodo di instabilità legato al movimento irredentista che fin dal 1931 si era andato sviluppando tra la popolazione greca. Nei primi anni del dopoguerra, specialmente con l'elezione di Makarios III a etnarca e leader nazionale dei greco-ciprioti (1950), la crisi acquistò dimensioni internazionali. Un plebiscito organizzato (1950) da Makarios optò per l'unione alla Grecia (enosis) e nel 1951 ad Atene venne elaborato un piano, nettamente respinto dal ministro degli esteri britannico Eden, che in cambio dell'enosis prevedeva la cessione alla Gran Bretagna delle basi militari cipriote e di altre basi in Grecia.
Nel 1954-55 la crisi degenerò nella rivolta armata dell'EOKA, organizzazione nazionalista diretta dal colonnello Grivas; la Grecia ricorse all'ONU e la Gran Bretagna rafforzò le basi nell'isola, invitando contemporaneamente la Turchia a interessarsi formalmente della crisi. La deportazione di Makarios dall'isola fece fallire (marzo 1956) i primi negoziati tra l'etnarca e il governatore britannico Harding. L'intensificarsi della guerriglia contro gli Inglesi e degli scontri tra greci e turchi portò infine Grecia e Turchia ai negoziati che si conclusero con gli accordi di Zurigo (febbraio 1959). Essi prevedevano la creazione della Repubblica indipendente di Cipro, con presidente greco, vicepresidente turco e una ripartizione prestabilita delle cariche politiche e amministrative tra greci e turchi. Gran Bretagna, Grecia e Turchia erano garanti del nuovo status cipriota e alla Gran Bretagna furono riconosciuti “diritti sovrani” su alcune basi; alla Grecia e alla Turchia il diritto di guarnigione nell'isola. Makarios fu eletto presidente nel dicembre 1959; Cipro divenne indipendente nell'agosto 1960 e le previsioni sulla non funzionalità della Costituzione furono quasi subito confermate; i greci divennero sempre più unitari e accentratori, mentre i turchi optarono per un accentuato federalismo e in ultima analisi per la spartizione dell'isola.