Ambiente umano

Popolamento e composizione etnica. Si ritiene che gli abitanti originari della Thailandia siano stati in tempi preistorici genti negritos di origine melanesiana; la fertile pianura del Menam attrasse successivamente popoli paleoindocinesi, in particolare i Khmer, gli attuali abitatori della Cambogia. Destinati però ad avere il sopravvento furono i Thai, giunti dal nord in successive migrazioni, attraverso i Monti dello Yünnan e che praticamente nel XIII secolo occuparono il Paese, concentrandosi soprattutto nella pianura del Menam e nei bacini intermontani. La quasi totalità della popolazione è oggi costituita da genti Thai (le esigue minoranze si raggruppano nelle aree periferiche); sotto il nome di Thai si comprendono però popoli diversi, accomunati dal fatto di parlare una stessa lingua, appartenente alla famiglia sino-tibetana. Oltre ai Thai veri e propri, o Siamesi, appartengono al medesimo ceppo i Lao (che abitano soprattutto il vicino Laos) e che in territorio thailandese sono particolarmente diffusi nel Khorat e sui monti settentrionali, dove sono insediati anche gruppi sparsi come i Meo e gli Yao; essi pure d'origine sinica, praticano un'agricoltura itinerante ricorrendo alla pratica dell'incendio di aree forestali (ray) e, oltre a coltivare riso, mais e oppio, si dedicano all'allevamento dei maiali e cavalli. Nella Thailandia occidentale vivono tribù Karen, di origine birmana, mentre nella regione meridionale predominano genti malesi; qui al riparo delle dense foreste sopravvivono ancora esigui nuclei di Semang, i più primitivi tra gli odierni abitatori della Thailandia, cacciatori e raccoglitori affini ai Mincopi delle Andamane. Alle migrazioni iniziatesi verso la fine del secolo scorso al tempo della creazione della rete ferroviaria si deve il gran numero di Cinesi presenti in Thailandia, occupati preminentemente in attività commerciali. Dato però che sono considerati thailandesi i loro discendenti nati in Thailandia o figli di madre thai, e dato che molti di essi sono ritornati in patria una volta arricchitisi, i Cinesi, valutati alcuni milioni nei primi decenni del secolo, sono oggi stimati meno di mezzo milione.

 

Sviluppo demografico e distribuzione. Attualmente la popolazione thailandese, distribuita in modo piuttosto difforme, supera i 60 milioni di abitanti, mentre quella registrata dal primo censimento effettuato nel 1905, era di circa 7,5 milioni. Dall'inizio del secolo l'incremento demografico ha registrato indici altissimi, diminuiti però in questi ultimi anni. Due ne sono le cause fondamentali: l'alta eccedenza delle nascite sulle morti e la forte immigrazione. Tra le forme d'insediamento predomina il villaggio costituito da case di legno su palafitte: l'edificio maggiore è il wat, tempio e monastero buddhista. I villaggi sorgono prevalentemente lungo i corsi d'acqua, naturali vie di comunicazione; tra le popolazioni montanare che praticano l'agricoltura itinerante si hanno numerosi, precari villaggi ubicati in mezzo a spiazzi arborei e formati da poche capanne di legno.

 

Città. Le città, sorte con la formazione dei primi regni thai, ebbero funzione di sedi del potere civile e religioso e mantennero la loro importanza solo per il periodo in cui svolsero tale ruolo: è il caso soprattutto di Ayutthaya, l'antica capitale thailandese. Unica metropoli è Bangkok, città di relativamente recente fondazione e capitale dal 1782. Posta sulla riva sinistra di un meandro del Chao Phraya ad appena 30 km dal mare, deve in larga misura le sue fortune al processo suscitato in tutta la Penisola Indocinese dai rapporti commerciali con l'Occidente. Negli ultimi decenni l'espansione della città è stata rilevantissima, grazie alle nuove attività, tra cui quelle industriali; Bangkok rimane comunque il massimo centro commerciale e culturale del Paese, nonché nodo primario delle comunicazioni. Gli altri centri hanno solo funzioni regionali, come Chiang Mai, la maggiore città della regione settentrionale, o Nakhon Ratchasima, fulcro del Khorat, o Surat Thani, porto della Penisola Malese.