Economia

I tempi del grande commercio carovaniero, dei mercati ricchi di spezie, di esotici prodotti artigianali e di pietre e di metalli preziosi sono ormai passati. Già l'avvento della ferrovia, con il dominio russo, aveva modificato parzialmente le vie di comunicazione e i tragitti commerciali, puntellati dalle antiche oasi della Via della seta. Si può affermare che prima dell'industria quasi tutta la ricchezza del Paese derivasse dall'acqua e dalla capacità degli uomini di governarla sapientemente. Con il dominio russo, verso la fine del XIX secolo, viene sviluppata in maniera intensiva la coltivazione del cotone (le cui superfici saranno moltiplicate per sei volte fra il 1890 e il 1917), mentre centinaia di coloni si insediano nelle steppe. Ma la modernizzazione, l'arrivo delle macchine e il processo d'industrializzazione sarà intrapreso in pieno periodo sovietico, nel corso del XX secolo. L'industria, del resto, sarà sviluppata proprio intorno alla produzione del cotone e, già negli anni Trenta, si cominciano a produrre attrezzature per la coltivazione o destinate alle grandi fabbriche.
I caratteri principali dell'economia si possono rapportare ad alcuni prodotti essenziali di base: il cotone, l'oro, il gas naturale e l'industria meccanica e chimica (oli vegetali e fertilizzanti). L'Uzbekistan è ricco di risorse del sottosuolo: è l'ottavo produttore mondiale di gas naturale, vi si estrae il petrolio, si produce il carbone e una gran quantità di minerali rari, come l'oro (nono produttore mondiale nel 2003, con 87 t l'anno), l'uranio (al settimo rango mondiale), lo zinco, il tungsteno, il rame, eccetera. Grazie alle sue risorse naturali (gas, carbone e acqua), che alimentano diverse centrali termoelettriche e idroelettriche, il Paese può avvalersi di un buon potenziale nel settore. Proprio per le potenzialità dei suoi giacimenti di risorse energetiche oltre che di quelle, pure cospicue, minerarie, l'Uzbekistan sembra pertanto destinato a svolgere nel futuro un ruolo chiave, nel cuore dell'Asia centrale, per la posta in gioco rappresentata dalle ricchezze non ancora del tutto sfruttate del gas e del petrolio; infatti, alcuni osservatori considerano questa regione come il nuovo Medio Oriente del XXI secolo. Oggi, ancora fortemente influenzata dal suo passato sovietico e in gran parte centralizzata, l'economia dell'Uzbekistan sta attraversando una fase di transizione, ma il Paese, che dimostra una stabilità maggiore rispetto alle tensioni che attanagliano le vicine repubbliche ex sovietiche, non vuole rinunciare al suo ruolo di potenza economica e politica regionale.