Spazio fisico

 

Morfologia. Un'accentuata montuosità caratterizza il territorio dominicano di Hispaniola, che solo verso est si distende in vaste pianure. Le sezioni occidentale e centrale presentano una serie di allineamenti montuosi, orientati longitudinalmente e grosso modo paralleli tra loro, separati da più o meno ampie vallate. Le catene sono costituite da rocce sedimentarie, per lo più calcari, del Cretaceo (tardo Mesozoico) o del Cenozoico; esse furono piegate e fratturate dai corrugamenti cenozoici, cui si deve anche la presenza di cospicue intrusioni granitiche, mentre terreni più recenti, in parte alluvionali, ricoprono le fasce vallive e le altre aree pianeggianti. Domina il Paese, formandone l'ossatura montuosa, la Cordigliera Centrale, considerata anzi il nodo orografico di tutte le Antille, cui si collegano da un lato i rilievi di Puerto Rico, dall'altro la Sierra Maestra di Cuba. La Cordigliera Centrale raggiunge notevoli altezze (Pico Duarte, massima elevazione antillana, 3.175 m; Loma Rusilla, 3.029 m) ed è incisa da numerose vallate trasversali, salubri e adatte all'insediamento umano. La catena è fronteggiata a nord, al di là della fertile valle del Cibao, dalla Cordigliera Settentrionale o Sierra de Monte Cristi, che culmina a 1.249 m nella Loma Diego de Ocampo e scende a nord su una costa alta e rocciosa, lasciando un margine esiguo alla cimosa litoranea. A sud della Cordigliera Centrale invece, superata la valle di San Juan, s'innalza la Sierra de Neiba (2.262 m), imponente catena calcarea fronteggiata a sua volta a sud dalla Sierra de Bahoruco: tra le due catene si apre una profonda depressione d'origine tettonica, che si prolunga in territorio haitiano e che è in parte occupata dal Lago salato di Enriquillo, la cui superficie si trova a 46 m sotto il livello del mare. La sezione orientale della Repubblica Dominicana è costituita invece da una larga penisola pianeggiante, percorsa dalla Cordigliera Orientale (diramazione della Cordigliera Centrale), che in nessun punto supera i 1.000 m d'altitudine. La catena corre anch'essa da ovest a est in prossimità della costa atlantica, lasciando a sud ampio spazio per una vasta pianura che, solcata da numerosi fiumi, termina sul Mar delle Antille con coste basse e sabbiose; la sezione occidentale della fascia litoranea, sovrastata dalle ultime propaggini della Cordigliera Centrale, per le favorevoli condizioni climatiche e pedologiche, è un'area di fitto insediamento, ospitando anche la capitale. Le coste, che si sviluppano per circa 1.600 km, sono assai articolate. Sul lato settentrionale si apre la vasta Baia Escocesa, tra i capi Viejo Francés e Cabrón, mentre a est penetra profondamente nell'entroterra la Baia di Samaná; la costa sud-occidentale infine è accidentata dalle baie di Ocoa e di Neiba. Numerose scogliere coralline, data l'elevata temperatura delle acque, fronteggiano il litorale, mentre poche e di modesta estensione sono le formazioni insulari; tra queste è la pianeggiante Isola Beata antistante il capo omonimo, estrema cuspide meridionale del territorio dominicano e dell'intera Isola di Hispaniola.

 

Clima e flora. Situato tra circa 17°30' e 20° latitudine nord, il Paese è caratterizzato da clima tropicale, caldo e non eccessivamente umido, sul quale, oltre alla posizione geografica, esercitano un prevalente influsso gli alisei di nord-est e l'altimetria. Le temperature sono piuttosto elevate nelle pianure costiere e nelle vallate interne, con medie annue di 25-26 °C (22 °C in gennaio, 29 °C in luglio); sui rilievi naturalmente le temperature sono più basse (a Constanza, situata nella Cordigliera Centrale a 1.110 m di quota, si hanno medie di 16 °C in gennaio, di 18-19 °C in luglio) e sulle cime più elevate si possono raggiungere minimi invernali di 0 °C. Dai venti atlantici dipendono le piogge, che variano sensibilmente da zona a zona in relazione soprattutto alla morfologia, ma che non raggiungono in nessun luogo valori eccessivi. Violenti cicloni infine investono frequentemente il territorio dominicano. Altimetria e precipitazioni influiscono sull'ambiente vegetale, che si presenta piuttosto diversificato. Si hanno in prevalenza foreste tropicali con essenze pregiate (mogano, tra cui il caoba, cedri ecc.) sugli umidi versanti settentrionali delle catene montuose e nelle regioni orientali, mentre sui rilievi interni prevale la foresta di pini caraibici e non mancano terreni degradati a prato e utilizzati come pascolo; nelle zone più aride occidentale e meridionale si trova invece una savana assai povera, con cactacee e altre formazioni xerofile.

Idrografia. L'andamento dei rilievi fa sì che i fiumi della Repubblica Dominicana scorrano prevalentemente in senso longitudinale, tra una catena e l'altra. Lo sviluppo dei fiumi dominicani è modesto: il maggior corso d'acqua è il Yaque del Norte (296 km), che percorre la valle del Cibao da est a ovest e sfocia nell'Atlantico; attraversa invece, con andamento opposto, l'estremità orientale della medesima valle il Yuna, che sbocca nella Baia di Samaná e che, come il precedente, alimenta una fitta rete di canali d'irrigazione. Il principale fiume del versante caraibico è il Yaque del Sur, che sfocia nella Baia di Neiba dopo aver percorso la valle di San Juan. Dell'Artibonite , il più lungo dell'isola, appartiene alla Repubblica Dominicana solo il tratto superiore.