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Economia
Haiti è di gran lunga il più povero Stato dell'America Latina, anzi uno dei più poveri del mondo. Infatti, benché di recente e per lo più a opera del capitale straniero sia stato potenziato il turismo e siano state installate nell'area della capitale svariate industrie, tutto ciò non si è tradotto in alcun reale beneficio per il Paese, anzi ne sono stati accentuati gli squilibri sociali e territoriali a causa del deterioramento delle attività agricole e dell'accresciuto fenomeno dell'esodo rurale.
Agricoltura. L'agricoltura è in gran parte di pura sussistenza e viene praticata su una miriade di microfondi, in genere poco produttivi e minacciati dall'erosione; modestissimo è l'impiego di macchinari e fertilizzanti e anche l'irrigazione non è sufficientemente diffusa, il che rende particolarmente gravi gli effetti delle ondate di siccità che sovente colpiscono il Paese. Tra le colture di sussistenza prevalgono cereali come mais, riso e sorgo, la manioca, la patata dolce, vari ortaggi; ben più contano però i prodotti dell'agricoltura di piantagione, benché sia meno prospera che in altri Paesi centroamericani, e comunque sia in mano statunitense. Predominano il caffè, coltivato nella zona collinare interna (devastata nel 1980 dall'uragano Allen), la canna da zucchero, le banane; un certo sviluppo hanno anche le colture dell'agave sisalana, del cotone, del cacao, degli agrumi e del tabacco. Sistemi antiquati caratterizzano l'allevamento del bestiame (bovini, suini, volatili da cortile), la pesca e lo sfruttamento forestale; il carbone di legna contribuisce in gran parte al consumo di energia del Paese.
Risorse minerarie e industria. Le risorse minerarie consistono soprattutto nella bauxite, ma sono altresì presenti modesti quantitativi di rame, argento, oro ecc. L'industria comprende, oltre a zuccherifici, distillerie di rhum, tabacchifici, tessiture, cementifici, saponifici ecc., anche numerosi stabilimenti volti a produzioni del tutto estranee alle necessità locali, tra cui degli impianti per la costruzione di sofisticate apparecchiature elettroniche.
Comunicazioni e commercio. Nettamente inadeguate sono le vie di comunicazione; al breve tronco ferroviario, adibito al trasporto dello zucchero, si aggiungono circa 4.300 km di strade non sempre percorribili. La capitale è il principale sbocco marittimo, sede altresì di un aeroporto internazionale; esso svolge naturalmente la maggior parte del movimento merci e passeggeri. Il turismo rappresenta la seconda fonte di valuta dopo il caffè. Tra le merci d'esportazione prevalgono il caffè e lo zucchero; tra quelle d'importazione macchinari e mezzi di trasporto, manufatti vari, generi alimentari. Gli scambi si svolgono eminentemente con gli Stati Uniti.






