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Ambiente umano
Popolamento ed etnie. Il quadro etnico del Paese subì profonde trasformazioni dall'epoca della prima colonizzazione a oggi. La popolazione indigena primitiva, i cui discendenti sono ormai completamente scomparsi, ammontava probabilmente a circa 100.000 abitanti. Alla fine del XVII secolo ebbe inizio l'immigrazione francese, cui seguì immediatamente la tratta degli schiavi neri dalle coste africane della Guinea, trasferiti forzatamente ad Haiti per i lavori di piantagione, mentre i primitivi gruppi etnici indigeni venivano rapidamente sterminati. Haiti divenne così in breve tempo un Paese abitato essenzialmente da neri: nel 1789 i neri in condizione di schiavitù erano 465.000, i neri affrancati 28.000 e i bianchi, in massima parte Francesi, 31.000; questi ultimi, però, pochi anni più tardi abbandonarono in massa l'isola al momento dell'acquisizione da parte di Haiti dell'indipendenza (1804) prima di essere espulsi, per cui la popolazione rimase costituita quasi esclusivamente da neri e da mulatti. L'incremento demografico fu rapido: si raggiunsero 1.600.000 abitanti. all'indomani della fine della prima guerra mondiale, e 3.097.000 nel 1950, cioè alla data del primo censimento tenutosi nello Stato. Quanto all'attuale composizione etnica, prevalgono numericamente i neri, che usano chiamarsi eufemisticamente bruns e che costituiscono i ceti sociali più poveri, generalmente esclusi dalla vita politica ed economica della nazione. L'élite economica e sociale è formata dai mulatti, nati o discendenti dagli incroci tra bianchi e neri. Il rimanente 1% è costituito dai bianchi, in prevalenza Francesi e Nordamericani.
Distribuzione. La popolazione, in conseguenza delle notevoli diversità ambientali, è distribuita in modo molto ineguale. Le aree più densamente abitate sono l'arco costiero interno del Golfo della Gonâve, e la fascia costiera settentrionale, mentre sono scarsamente popolate la penisola nord-occidentale, l'arida Valle dell'Artibonite e le zone montuose più impervie dell'interno, specialmente nella regione di confine con la Repubblica Dominicana. Assai limitato è il fenomeno dell'urbanesimo per lo scarso sviluppo delle attività industriali. I centri principali sono ubicati quasi tutti lungo le coste, allo sbocco di valli o su pianure costiere, e hanno le dimensioni e l'aspetto di grossi villaggi. Unica città è Port-au-Prince , posta nella parte più interna del Golfo della Gonâve alla convergenza di alcune fra le principali vie di comunicazione e massimo centro economico, oltreché politico e culturale; fondata nel 1749, si sviluppò in modo razionale con vie rettilinee intersecantesi ad angolo retto, ma oggi è circondata da un'estesa bidonville dove si ammassa un miserabile sottoproletariato. Sul Golfo della Gonâve sorgono anche Gonaïves e Saint-Marc, centri portuali al servizio di una ricca zona agricola. Sulla costa settentrionale si trovano i due centri portuali di Port-de-Paix e di Cap-Haïtien, attivo emporio marittimo, attraverso il quale passano le esportazioni di caffè, banane, ananas e zucchero della parte settentrionale del Paese dirette verso gli Stati Uniti. Gli altri centri principali sono Hinche, nell'alto bacino dell'Artibonite, Jacmel, Les Cayes o Aux Cayes e Jérémie, lungo le coste della penisola sud-occidentale.