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Ambiente umano
Colonizzazione. I primi rilevanti insediamenti olandesi furono fondati verso la fine del XVII secolo presso la foce del fiume Suriname; ben presto massiccia fu l'immissione di schiavi africani, destinati ai lavori nelle piantagioni di canna da zucchero e di caffè, tanto che nel 1775 si contavano circa 5.000 Europei contro ben 75.000 neri. Paramaribo divenne il centro della colonia e da sola ospitava circa la metà dei bianchi, dediti ad attività commerciali e portuali. Le aree di colonizzazione si estesero progressivamente lungo le valli dei fiume Suriname, Cottica e Commewijne; alla fine del XVIII secolo si contavano già 750 piantagioni che alimentavano vivaci scambi con l'Europa. L'apporto di neri continuò a essere cospicuo, ma quando nel 1863 fu abolita la schiavitù molti di essi fuggirono dalle piantagioni e si rifugiarono nelle foreste, riprendendo a vivere come i loro progenitori d'Africa e dando origine a quelli che ancor oggi formano un gruppo etnicamente distinto: i bush-negroes, che attualmente costituiscono circa il 10% della popolazione. Con l'abolizione della schiavitù gli Olandesi presero a far migrare asiatici, soprattutto dell'India e della loro colonia delle Indie Olandesi, oggi Indonesia; sempre più emarginati rimanevano gli originari abitatori del Paese, gli Amerindi , oggi assommanti al 3% degli abitanti, per lo più cacciatori e pescatori. Poche migliaia sono gli europei.
Gruppi e distribuzione. Indiani e Indonesiani insieme costituiscono circa la metà degli abitanti. Il gruppo che ha maggior importanza nella vita politica dello Stato è tuttavia quello, numericamente inferiore (circa 35%), dei Creoli, derivati dagli incroci dei neri con i bianchi, e il cui partito politico è andato al potere; così, temendo che il Paese cadesse completamente in mano ai creoli, alla vigilia dell'indipendenza molti Indiani hanno abbandonato le loro terre per rifugiarsi altrove, specie nei Paesi Bassi. La popolazione vive quasi esclusivamente nella fascia costiera, dove sono possibili le coltivazioni, e nei centri minerari. Unica città vera e propria è la capitale Paramaribo, situata sulla sponda sinistra del fiume Suriname, a circa 30 km dalla foce, importante centro portuale e commerciale. Fra gli altri centri (Nieuw Nickerie, Brokopondo , Nieuw Amsterdam, Albina ecc.) nessuno supera i 10.000 abitanti.