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Spazio fisico
Suddivisione morfologica. L'Ecuador è un Paese andino per eccellenza, benché la zona propriamente montana, localmente chiamata Sierra, abbia un'estensione di poco superiore a un quarto della complessiva superficie territoriale. In effetti l'Ecuador comprende tre regioni ben distinte per condizioni morfologiche oltre che ambientali: a ovest, affacciata all'Oceano Pacifico, è la Costa, al centro la Sierra, a est, verso il bacino amazzonico, l'Oriente.
Costa. La Costa, estesa per circa 66.000 km2 , corrisponde in gran parte a una pianura alluvionale, ampiamente ricoperta da materiale vulcanico; larga al massimo 150 km, è profondamente depressa in prossimità del versante andino, ma si rialza verso il litorale, su cui prospettano isolate colline o brevi dorsali montuose di natura calcarea (Cordigliera di Manabí, di Colonche ecc.), alte in genere sugli 800 m e formatesi durante gli ultimi corrugamenti che interessarono la regione andina. Tali rilievi lasciano uno spazio talora esiguo alla cimosa costiera, bassa e articolata, in cui taluni fiumi hanno inciso profondamente i loro estuari, mentre altri ristagnano dando luogo ad aree paludose. Scarse e di modesta estensione sono le isole che bordano il litorale ecuadoriano a eccezione dell'isola di Puná , situata nel Golfo di Guayaquil e formatasi per recenti moti eustatici. La parte più ricca e popolata della Costa è il bacino del fiume Guayas (termine improprio, in quanto si designa per Guayas la foce comune di alcuni corsi d'acqua, tra cui il Daule e il Vinces), i cui suoli assai fertili consentono una fiorente agricoltura di piantagione e che ospita la maggiore città dell'Ecuador, Guayaquil.
Sierra. La sezione centrale del Paese, la Sierra (ca. 70.000 km2 ), è una fascia di alte terre lunga oltre 600 km da nord a sud e larga 100-150 km; essa si articola su due catene andine grosso modo parallele, la Cordigliera Occidentale e la Cordigliera Orientale o Reale, tra le quali s'interpone una zona depressionaria, elevata in media 2.500 metri. I due allineamenti montuosi, costituiti da rocce paleozoiche e mesozoiche fortemente piegate (più antica è la Cordigliera Orientale, formata essenzialmente da rocce cristalline ricoperte di materiali sedimentari), si originarono per due successivi corrugamenti cenozoici; potenti strati lavici, attestanti un'intensa attività vulcanica, ricoprono in più punti i rilievi, specie nella sezione settentrionale della Sierra. Grandiosi apparati vulcanici, molti dei quali ancora attivi, sovrastano le due catene; nella Cordigliera Orientale, morfologicamente più compatta e nel suo complesso più elevata dell'Occidentale, s'innalzano, tutti superiori ai 5.000 m, il Cayambe (5.790 m), l'Antizana (5.704 m), il Cotopaxi (5.897 m) e il Sangay (5230 m, uno dei più attivi vulcani del mondo), mentre la Cordigliera Occidentale, largamente frammentata da numerosi solchi fluviali, pur presentando in genere apparati vulcanici di minore importanza (Cotacachi, 4.937 m; Pichincha, 4.783 m), annovera il possente Chimborazo , massima elevazione del Paese (6.310 m). Oltre all'attività vulcanica, l'Ecuador è interessato da frequenti fenomeni sismici, che denunciano l'instabilità strutturale del territorio. Terreni vulcanici ricoprono anche la fossa tettonica centrale, che le colate laviche hanno compartimentato in numerosi bacini ben distinti l'uno dall'altro, le hoyas (bacini di Ibarra, Quito, Latacunga, Riobamba ecc.), il cui clima è particolarmente adatto all'insediamento umano e i cui suoli assai fertili hanno determinato, sin da epoche remote, un fitto popolamento e l'ubicazione di centri assai importanti, nonché della stessa capitale.
Oriente. A est della Cordigliera Orientale si stende l'Oriente, la più vasta (oltre 130.000 km2 ) regione morfologica del Paese; rivestita da un fitto manto forestale, per il suo difficile accesso, è raggiungibile solo percorrendo le selvagge gole dei pochi fiumi che si sono aperti un passaggio nella Cordigliera Orientale, è in molte zone ancora pressoché sconosciuta ed è quasi interamente spopolata. Formato da un'area pedemontana e da un'ampia pianura, l'Oriente è ricoperto da terreni sedimentari del Cenozoico e del Neozoico; si tratta in gran parte di depositi alluvionali, che digradano da ovest a est verso il bacino amazzonico.
Clima. Nonostante la posizione a cavallo dell'Equatore, il Paese non ha caratteristiche climatiche tipicamente equatoriali, eccetto che nell'Oriente. La Costa, pur contraddistinta da temperature costantemente elevate (a Guayaquil la media di gennaio è di 27 °C, quella di luglio di 25 °C), presenta nel corso dell'anno la netta alternanza tra una stagione piovosa (invierno, da dicembre a giugno), in cui predomina l'influsso delle masse d'aria umida equatoriali, e una più asciutta (verano, da giugno a dicembre), quando la regione è soggetta all'azione delle masse d'aria secca provenienti dal Pacifico. Le precipitazioni non sono comunque mai molto copiose; Guayaquil, per esempio, riceve 1.000 mm annui di pioggia e l'estremo tratto costiero meridionale, lambito dalla corrente fredda di Humboldt, o del Perú, è addirittura assai arido, registrando al massimo 500 mm annui. Nella Sierra è naturalmente la presenza dei rilievi a determinare le maggiori differenze climatiche. Per quanto riguarda specialmente le temperature, si ha la distinzione, propria delle regioni andine, in tierras calientes (le basse vallate e il pedemonte), templadas (gli altipiani centrali), frías (le aree fra i 3.000-3.500 e i 4.500 m) e heladas (le alte quote a partire dai 4.500 m, dove si pone il limite delle nevi perenni): si passa da una temperatura media mai inferiore ai 20 °C per le tierras calientes al clima perennemente primaverile di 13-15 °C nella fascia interandina, alle temperature più rigide, con medie invernali anche inferiori allo zero, nelle tierras frías, sino alle formazioni glaciali delle aree più elevate. Le precipitazioni sono piuttosto scarse nelle hoyas, pur variando ampiamente da bacino a bacino (tra i più piovosi è quello di Quito, con 1100 mm annui); le piogge sono invece assai abbondanti sui versanti orientali delle cordigliere, scarse su quelli occidentali. Temperature costantemente elevate e precipitazioni assai copiose, sino a 4000-4500 mm annui, ha infine l'Oriente, investito tutto l'anno dalle masse d'aria calda e umida d'origine atlantica (alisei di nord-est e di sud-est).
Flora. Le caratteristiche climatiche determinano rilevanti varietà di paesaggi vegetali. La lussureggiante foresta pluviale, ricchissima di essenze da ebanisteria, di piante medicinali, di alberi della gomma ecc., ricopre tutto l'Oriente; fitti ammanti forestali sono inoltre presenti nelle più umide regioni settentrionali della Costa e sui versanti andini sino ai 2.000 m, al disopra dei quali compaiono specie xerofile, tra cui i cactus, seguite verso i 3.000 m dalle distese steppiche erbacee e arbustive dei páramos. La savana, infine, prevale nell'arida fascia costiera meridionale, mentre il litorale è largamente frangiato da mangrovie.
Idrografia. L'Ecuador possiede una fitta rete idrografica, che tributa all'Oceano Pacifico e al Rio delle Amazzoni; i fiumi, assai ricchi d'acqua, si originano dalle catene andine e hanno in genere un regime pluvio-nivale. Data la maggiore vicinanza dei rilievi occidentali alla costa, più brevi sono in linea di massima i fiumi che scendono all'oceano; i principali sono l'Esmeraldas, che si forma dalla confluenza di vari fiumi, tra cui il Guaillabamba, e sfocia nel Pacifico con un profondo estuario dov'è situata l'omonima città, e il citato Guayas. Soprattutto ricchi d'acqua, per le copiosissime precipitazioni, sono i fiumi amazzonici; tra essi di particolare importanza sono il Napo, il Pastaza e il Tigre, i due ultimi tributari del Marañón.