Spazio fisico

Geologia. Il territorio del Brasile ha i suoi fondamenti strutturali in tre elementi che sono alla base della stessa America Meridionale: il Massiccio della Guayana, l'Altopiano del Brasile e l'interposta depressione amazzonica. I due elementi orografici rappresentano le strutture archeozoiche del subcontinente e affiorano per ampi tratti: sostanzialmente sono dei penepiani dai quali emergono dei massicci granitici che dominano antiche superfici dove prevalgono le rocce metamorfiche (gneiss, micascisti, quarziti). Esse sono però parzialmente coperte da sedimenti del Paleozoico e del Mesozoico (con prevalenza di arenarie) e da espansioni laviche: tali formazioni sedimentarie sono soprattutto estese sull'altopiano brasiliano, mentre interessano solo marginalmente il Massiccio della Guayana. Per quanto riguarda la depressione amazzonica, essa ha un substrato archeozoico coperto da coltri sedimentarie, dato che il mare coprì la regione per lunghi periodi, sino a tutto il Pliocene. Formazioni plioceniche si trovano anche nei terreni affacciati all'Oceano Atlantico.

 

Morfologia. Dalle diverse strutture geologiche dipende la morfologia del Paese. Il Massiccio della Guayana è costituito da un altopiano non elevato (la media è sui 500 m) sormontato da montagne granitiche che, al confine con il Venezuela, superano di poco i 3.000 m (Pico da Neblina , 3.014 m, massima cima del Paese). Gli altopiani sono morfologicamente più vari. Essi si estendono dalla costa atlantica fino alle grandi depressioni continentali interne dell'Amazzonia e del Paraná, divise tra loro dall'altopiano del Mato Grosso che continua a ovest nei penepiani che precedono le Ande. In genere per questi altopiani si parla di planaltos , ma le loro forme sono diverse. Non mancano le strutture tabulari ( chapadas ) che terminano con tipiche scarpate a cuestas e sono costituite sia da formazioni sedimentarie sia da formazioni vulcaniche; in altri casi si hanno superfici pianeggianti od ondulate dominate da residui affioramenti cristallini. Considerati nel loro insieme gli altopiani presentano una caratteristica dissimmetria, sono cioè inclinati verso l'interno, terminando a est con un orlo rilevato: qui si succedono delle serras ben marcate e di eguale orientamento, come la Serra do Mar , la Serra da Mantiqueira, la Serra do Paranapiacaba e la Serra do Espinhaço, che toccano in media i 2.000 m e che raggiungono la massima altezza nel Pico da Bandeira (2.890 m). Queste montagne, che rappresentano l'orlatura del subcontinente, sono prevalentemente formate da rocce granitiche e dominano da vicino il litorale. In taluni casi il rilievo termina direttamente sul mare, originando un contorno costiero roccioso e vario, con insenature che hanno il loro magnifico esempio nella Baia di Guanabara (o di Rio de Janeiro), dominata dai morros , alture granitiche dalla caratteristica forma a pan di zucchero; in altri casi la scarpata termina su brevi pianure costiere ( restingas ) tra le quali si aprono spesso delle lagune ( lagoas ) chiuse da cordoni sabbiosi: la più vasta è la Lagoa dos Patos (Laguna delle Anitre), lunga 300 km.

 

La depressione amazzonica. Le pianure costiere si fanno naturalmente ampie sul lato settentrionale, dove inizia la depressione amazzonica, morfologicamente rappresentata da un piatto territorio orlato dalle scarpate del Massiccio della Guayana a nord e dalle chapadas dell'Altopiano Brasiliano e del Mato Grosso a sud. Tutta la parte centrale dove scorre il Rio delle Amazzoni è costituita da depositi alluvionali; per il resto predominano i terreni sedimentari cenozoici che lasciano poi il posto, intorno al massiccio guayanense e all'altopiano del Brasile, al penepiano cristallino o alle formazioni paleozoiche. Nella parte più interna la depressione amazzonica è delimitata dal penepiano del Mato Grosso, regione archeozoica alta non più di 500 m, che continua verso ovest nella Serra dos Parecis, bordo settentrionale del bacino del Paraguay-Paraná, solo in parte incluso nel territorio brasiliano.

 

Clima. Dal punto di vista climatico il Brasile rientra per intero nell'area tropicale; e proprio questa tropicalità costituisce il carattere più marcato della sua geografia per le incidenze che essa ha sul paesaggio oltre che sugli uomini e le loro attività. Vi sono peraltro diversità notevoli da regione a regione. Si può anzi fare una prima distinzione riconoscendo un clima equatoriale umido nella regione amazzonica, uno subequatoriale nella fascia immediatamente a sud e un clima tropicale a due stagioni, più o meno piovoso, nel resto del Paese, il cui settore più meridionale fa ormai presentire il clima temperato (clima subtropicale): tale ampio raggio di condizioni zonali si deve all'estensione del Paese, che è compreso tra i 5° nord e 34° sud. In quanto ai meccanismi che determinano il clima occorre tenere conto della conformazione del territorio, che è aperto, privo di catene montuose elevate e quindi largamente esposto all'Atlantico, donde provengono le masse d'aria che apportano precipitazioni. Nella regione amazzonica, situata nella fascia delle convergenze intertropicali, tale apporto è dovuto agli alisei di nord-est e di sud-est, i cui effetti si sommano dando luogo alle condizioni di equatorialità che fanno di questa regione una delle aree più umide e piovose della Terra con valori annui di precipitazioni che si aggirano in media sui 2.000 mm e con temperature quasi costanti, sui 26 °C. Anche in Amazzonia vi è tuttavia una attenuazione delle piogge che si verifica nei mesi dell'inverno australe (luglio-settembre), cioè in corrispondenza della massima zenitazione del Sole nell'emisfero boreale. In questa stessa stagione le superfici continentali tropicali sono dominate da formazioni anticicloniche che mantengono condizioni stabili e che rientrano perciò come fattori responsabili del clima a due stagioni di gran parte del Brasile. La stagione secca, che nell'Amazzonia è molto effimera e relativa, a sud di essa diviene marcata e si prolunga sino a sei mesi. Le precipitazioni si verificano massimamente nei mesi dell'estate australe, da novembre a marzo, e apportano intorno a 1.500 mm annui di pioggia. Anche le temperature, specie nella parte interna dove la continentalità è più accentuata, variano molto, con escursioni termiche annue sino a 7-8 °C e con escursioni termiche giornaliere che raggiungono i 15 °C sugli altopiani interni più meridionali. A Brasília, dove però l'altitudine contribuisce ad abbassare notevolmente le medie, si passa dai 22 °C di gennaio ai 19 °C di luglio. Valori più elevati si registrano sulla costa, dove si fa sentire l'effetto mitigante del mare: a Rio de Janeiro si passa dai 27,5 °C di gennaio ai 23 °C di luglio. Nella regione costiera è di nuovo elevata la piovosità e ciò perché le alte scarpate continentali hanno un effetto di cattura nei confronti delle masse d'aria umida atlantiche; si ha qui un clima di tipo monsonico, con precipitazioni complessive che superano anche i 2.000 mm annui sui rilievi. Un'area eccezionale è tutto il Nord-Est ( Nordeste ), regione che si trova defilata rispetto alla direzione prevalente dei venti atlantici e che perciò ha un clima tropicale tendenzialmente secco, con precipitazioni in ogni caso saltuarie, irregolari, che determinano sovente condizioni critiche. In certe zone del bacino del São Francisco non si toccano i 500 mm annui; le temperature raggiungono qui valori particolarmente elevati.

 

Flora. Dal punto di vista del clima e delle condizioni ambientali il territorio brasiliano si può suddividere in alcune grandi regioni: il Norte, o Amazzonia; il Nordeste , corrispondente alla grande sporgenza orientale del subcontinente; il Leste o Sudeste , che comprende tutta la parte atlantica centrale; il Centro-Oeste , relativo alle distese interne; infine il Sul , cioè l'area più meridionale del Paese. La regione amazzonica, col suo clima equatoriale piovoso, è dominata dalla foresta pluviale, la più estesa e vigorosa manifestazione vegetale della Terra, ricca di specie che si sviluppano variamente a seconda dei suoli più o meno umidi: all' igapó , zona anfibia occupata dalle mangrovie, succede la varzea , l'area inondabile, con formazioni non molto alte ma intricate; nei terreni al riparo dalle inondazioni ( terra-firme ) si hanno le formazioni più possenti, con alberi che giungono sino a 60 m d'altezza. Tra le piante industriali basti ricordare l' hevea , così importante nello sviluppo economico del Brasile. Negli ambienti semi-aridi si parla in generale di caatinga , cioè di una successione di arbusti, alberi e distese erbose, in cui non mancano le specie con caratteri xerofili, particolarmente spiccati nel siccitoso Nordeste . Nel Leste , dato il suo clima piovoso, si ha un ambiente forestale che nelle zone più favorite, sui versanti montuosi elevati, dà luogo a una tipica foresta ( mata atlântica ) esuberante e ricca di specie, tra cui Caesalpinia echinata il cui legno (brasile) ha dato il nome al Paese; sulla fascia costiera si trovano terreni fertili ( massapé ) che, in rapporto al clima caldo e umido, ne fanno la regione più adatta all'agricoltura di piantagione. Al di là delle serre, sull'altopiano, ritorna, più o meno ricca, la caatinga , che cresce sui suoli (la terra roxa ) adattissimi al caffè. Nel Centro-Oeste prevale nuovamente la caatinga , che inizia già nel Mato Grosso, dove si hanno arbusti e zone arborate. Piante dominanti sono diversi tipi di palma, tra cui quella vitifera e quella gommifera; nella zona più meridionale cresce spontaneo l'albero del mate. Nel Sul infine le zone più basse sono ricoperte da praterie a graminacee che preludono alle pampas uruguayane.

 

Fauna. La fauna del Brasile è quanto mai varia, data anche l'estensione del Paese, e coincide in pratica con la fauna della parte settentrionale dell'America Meridionale. Vi sono presenti quasi tutte le Scimmie Platirrine, tutti i Maldentati (formichieri e armadilli), numerosi pipistrelli tra cui il vampiro e il pipistrello pescatore. Molto diffuso è il capibara, un grosso roditore, mentre tra i Felini sono presenti il giaguaro, il puma e lo yaguarondi. Non mancano i Mustelidi come il taira e i Carnivori come la volpe grigia delle pampas del Brasile meridionale, la volpe dalle orecchie corte dell'Amazzonia e dell'Orinoco, il crisocione e lo speoto, rinvenuto allo stato fossile prima ancora che ne fossero trovati esemplari vivi. Nel Rio delle Amazzoni si trovano infine numerosissime specie di pesci, in particolare tutti quelli appartenenti alla famiglia (scienze naturali) Caracidi (compreso il pesce tigre o piranha), oltre ai terribili barracuda. Nelle acque alte si trovano anche l'inia, grosso cetaceo, e il lamantino brasiliano, specie di sirenide proprio delle Amazzoni. Per quanto riguarda gli altri Vertebrati il Brasile non offre grande varietà di animali. Sono quasi del tutto assenti gli Anfibi fatta eccezione per le raganelle arboricole, mentre tra i Rettili un posto di primo piano spetta agli anaconda, allo jacaré e all'iguana dai tubercoli; e tra gli Uccelli ai pappagalli e ai tucani.

Idrografia. Idrograficamente il Paese è inserito nella rete dei due maggiori fiumi sudamericani, il Rio delle Amazzoni (al cui bacino appartiene il 56% del territorio) e il Paraná (10% ca.); il resto raggiunge l'Atlantico tramite i fiumi che dagli altopiani scendono direttamente alla costa, il maggiore dei quali è il São Francisco. Dal territorio brasiliano tributano al Rio delle Amazzoni, interamente navigabile e che ha una larghezza di vari chilometri, i fiumi Purus, Madeira (che però attinge ai versanti andini), Tapajós, Xingu; il Tocantins (con l'affluente Araguaia ), che scende dagli altopiani, ha in comune con il Rio delle Amazzoni soltanto la foce. Hanno per lo più un profilo maturo, anche se talvolta il loro corso è rotto da rapide; taluni si impantanano in più o meno ampie depressioni anfibie ( pantanais ), come il Rio Xingu nel Mato Grosso. Tutti risentono fortemente delle variazioni stagionali delle precipitazioni, contribuendo in misura determinante al particolare regime idrico del Rio delle Amazzoni, caratterizzato da fasi di piena che danno luogo a estese inondazioni in fasce laterali formanti la cosiddetta varzea . Il Paraná sviluppa la parte più elevata del suo bacino sugli altopiani brasiliani; il suo spartiacque orientale corre qui sulle serre marginali, non lontano dalla costa atlantica, cui attingono importanti affluenti (come il Paranaíba, il Rio Grande, l'Iguaçu ) che scendono verso occidente superandole scarpate dei planaltos con una serie di cascate e cateratte tra cui quelle grandiose dell'Iguaçu. Giunto nella parte più depressa del suo bacino, già fuori del Brasile, il fiume riceve il Paraguay , che ha le sue sorgenti nell'altopiano del Mato Grosso; alla base di questo una marcata depressione dà luogo a un esteso pantanal , che rientra tutto in territorio brasiliano. Il più importante dei fiumi che appartengono interamente al Brasile è il São Francisco, che scorre in un ampio solco, dai profili ormai smussati, tra le catene costiere e quelle interne; non è molto ricco d'acque, dato che il suo bacino si estende nell'arido Nordeste . Notevole lunghezza raggiunge anche il Paranaíba, che drena tutto il versante settentrionale dell'altopiano, mentre un corso breve hanno i fiumi costieri, data la morfologia piuttosto ripida della scarpata continentale, ma abbondante portata.