Spazio fisico

 

Morfologia. Circa due quinti del territorio boliviano sono compresi nella regione andina; il rimanente si estende sui bassopiani e sulle modeste elevazioni al limite tra il bacino amazzonico e quello platense. Nella sezione andina, in Bolivia genericamente chiamata Altiplano, le Ande raggiungono la loro massima larghezza; il sistema si sdoppia nelle possenti catene della Cordigliera Orientale e della Cordigliera Occidentale che racchiudono un'imponente distesa di aridi altopiani, prosecuzione di quelli peruviani, situati a un'altitudine media di 4.000 metri. La Cordigliera Occidentale, formata da un poderoso allineamento di vulcani, quasi tutti però inattivi, sovrastato dal Nevado de Sajama (6.544 m), resta ai margini del territorio boliviano, mentre quella Orientale costituisce l'elemento strutturale più importante del Paese; essa accoglie alcune delle più alte vette andine, come il Nevado Illimani (6.682 m) e il Nevado de Illampú (6.485 m), che con altre maestose cime formano la cosiddetta Cordigliera Reale a dominio del Lago Titicaca. Dal punto di vista strutturale gli altopiani sono formati da una grande zolla dalle superfici peneplanate sollevata rigidamente dall'orogenesi andina; morfologicamente presentano nude e basse dorsali che orlano ampie depressioni occupate in parte da bacini lacustri, di cui quella del Lago Titicaca è la più vasta e marcata. Geologicamente si hanno nelle aree depressionarie formazioni neozoiche, mentre sui rilievi emergono i sottostanti strati paleozoici. La Cordigliera Orientale è più complessa: tra le rocce metamorfiche paleozoiche appaiono grandi pilastri cristallini intrusivi, mentre nelle sue falde si hanno formazioni sedimentarie paleozoiche e mesozoiche. Con una serie di grandi pieghe e pieghe-faglie la catena si abbassa ripidamente verso est; il versante è solcato da lunghe e profonde vallate che sfociano nei bassopiani orientali (in Bolivia chiamati Oriente ), dove affiorano le formazioni dell'antichissimo zoccolo precambriano nel penepiano divisorio tra il bacino amazzonico e quello platense, entrambi invece coperti da strati cenozoici e da più recenti alluvioni fluviali.

 

Clima e flora. Il clima della Bolivia cambia nettamente passando dall' Altiplano all' Oriente . Nel primo si ritrovano quelle condizioni di aridità proprie delle alte terre andine e dovute allo sbarramento esercitato dalle cordigliere nei confronti delle masse d'aria d'origine atlantica e pacifica; tutto il versante est della Cordigliera Orientale, così come i bassopiani sottostanti, sono invece soggetti agli influssi ciclonici atlantici. Il clima dei bassopiani può essere definito subequatoriale con passaggio a condizioni nettamente tropicali verso sud, cioè verso il Chaco; la piovosità oscilla tra i 1.500 e i 1.000 mm annui, con attenuazioni durante l'inverno australe tanto più marcate quanto più si procede verso sud; le temperature variano mediamente dai 28 C o ai 24 C o , rispettivamente in gennaio e in luglio. Siamo qui nelle tierras calientes , che terminano sul versante della cordigliera verso i 1.500 m, dove comincia la fascia più mitigata e anche più piovosa: è l'ambiente templado delle yungas , ricche di vegetazione e ben coltivate, che giungono sino ai 2.500 metri. A questa quota praticamente inizia l' Altiplano con il suo clima continentale e i primi accenni all'aridità; a partire dai 3.000 m ca. cominciano le tierras frías , dove si registrano temperature medie di gennaio mai superiori ai 10-12 C o e medie di luglio che si abbassano a 7-8 °C. Le condizioni più aspre si hanno nella parte meridionale dell'altopiano, dove la piovosità non raggiunge neppure i 400 mm e dove la maggior altitudine abbassa ulteriormente i valori termici: è questo l'ambiente della puna , desolata steppa di graminacee. Verso nord, con l'attenuarsi dell'altitudine, la puna è interrotta da zone oasiche e da campi coltivati a cereali e a patate; infine nelle zone più elevate delle cordigliere si hanno le tierras heladas , interessate al disopra dei 5.000 m dal glacialismo. Aspetti vari presentano anche i bassopiani: le aree più settentrionali, irrorate da copiose precipitazioni, sono ricoperte dalla foresta pluviale di tipo amazzonico; nel centro-sud, più povero di piogge e soggetto a un clima con prolungata stagione asciutta, subentra la caatinga , sorta di savana diffusa in tutte le zone interne dell'America Meridionale, con alberi a foglie caduche e piante più o meno xerofile; per larghi tratti, verso il Chaco, essa si presenta con vaste aree erbose ( campos limpios ).

Idrografia. Idrograficamente ca. i tre quinti della Bolivia tributano al bacino amazzonico o a quello platense; il resto forma una superficie endoreica che raccoglie le sue acque o nel vasto (8.300 km 2 ) Lago Titicaca (collegato mediante il Rio Desaguadero con l'altro principale lago boliviano, il Poopó) o nei grandi salares , come quello di Uyuni, paludi salmastre dai limiti estremamente variabili che occupano le depressioni dell'altopiano dove, date le precipitazioni assai scarse, si ha l'endoreismo proprio delle regioni aride. Lo sviluppo dell'idrografia esoreica sul versante piovoso della Cordigliera Orientale ha esercitato una progressiva cattura del bacino endoreico dell'altopiano; i fiumi penetrano profondamente verso ovest, aprendosi il varco tra una sezione e l'altra della cordigliera con marcate incisioni vallive ( valles ). I principali sono il Beni e il Mamoré, che tributano al Rio delle Amazzoni mediante il Madeira e il Pilcomayo, che scende al Paraná tramite il Paraguay . Questi fiumi ricevono numerosi affluenti dal versante orientale della cordigliera; il maggior apporto d'acqua inizia nella parte mediana dello stesso versante, in relazione alle precipitazioni più copiose e dove i fiumi, superate le cascate che spesso interrompono il loro alto corso, cominciano a essere navigabili.