Economia

 

Il Guatemala è già discretamente avviato sulla via dello sviluppo, anzi ha registrato sensibili progressi, specie nel settore industriale e in quello del turismo. Il terremoto del febbraio 1976 - che causò 23.000 morti, circa 77.000 feriti e un milione di senzatetto - colse l'apparato produttivo guatemalteco in una fase d'espansione dovuta al buon andamento dei raccolti di caffè e di canna da zucchero, all'incremento del turismo, all'afflusso di capitali esteri favorito dalla politica liberistica del governo. Il piano di ricostruzione che ne seguì poteva costituire una buona occasione per una generale riorganizzazione delle strutture economiche, a patto però che gli investimenti e i cospicui aiuti dall'estero non condizionassero l'azione governativa; ma così non è stato.

 

Caratteri generali. L'agricoltura continua a presentare l'antico dualismo tra la stentata attività, in pratica di pura sussistenza, condotta dagli indios sui microfondi più poveri e la grande prosperità dell'agricoltura commerciale (principale prodotto è il caffè), che si avvale di vaste piantagioni ubicate nelle aree migliori, proprietà di pochi latifondisti locali e delle multinazionali straniere, prime fra tutte le United Brands , già United Fruit Company . Più dinamico è il settore industriale, che è presente con vari moderni complessi manifatturieri, date le favorevolissime leggi vigenti in materia fiscale e l'esistenza di una massa di manodopera utilizzabile a costi irrisori. Quanto alle pur modeste realizzazioni governative, volte a migliorare certi aspetti della vita del Paese, per esempio nell'ambito abitativo, dell'istruzione, della sanità, ecc., esse interessano soltanto il medio ceto borghese, non certo numericamente cospicuo, peraltro in via di aumento in rapporto alla crescita dell'urbanizzazione.

 

Agricoltura. Arativo e colture arborescenti coprono il 17,5% del territorio nazionale. Circa metà dell'arativo è coltivato a mais, il cereale più tradizionale e diffuso; sono del pari elementi basilari dell'alimentazione locale il sorgo, il frumento, il riso, le patate, i fagioli. Come si è detto, l'agricoltura commerciale ha il suo prodotto più importante nel caffè; hanno notevole rilievo anche le coltivazioni della canna da zucchero, delle banane e del cotone, di più recente impianto nel Paese. Altre colture industriali, rese possibili dalle favorevoli condizioni ambientali, sono il tabacco, il cacao, gli agrumi ecc.

 

Foreste e allevamento. Più della metà del territorio è coperto da boschi e foreste: in particolare il Petén, specie nella fascia costiera e in quella settentrionale, è ricchissimo di essenze da ebanisteria, come mogano ed ebano; mancano però le vie di comunicazione per un adeguato sfruttamento delle risorse forestali. L'allevamento del bestiame è un'attività largamente diffusa. Prevalgono i bovini, particolarmente concentrati nella fascia costiera del Pacifico, mentre gli ovini sono per lo più limitati alle zone montuose interne; sono discretamente rappresentati i suini, i cavalli e soprattutto i volatili da cortile, presenti in pratica in tutti i villaggi degli indios . Anche la pesca è un'attività ancora insufficientemente organizzata.

 

Risorse minerarie e industrie. Le risorse minerarie, ritenute trascurabili sino a qualche anno addietro, si stanno rivelando più consistenti del previsto. Si estraggono sale, zinco, piombo, antimonio, tungsteno e dal 1975 petrolio dal Petén (i cui giacimenti sono però inferiori al previsto); inoltre il consorzio minerario International Nickel's Exmibal Co. ha iniziato lo sfruttamento dei depositi di nichel di Chalac-El Estor, presso il Lago Izabal. Comunque il settore energetico è tuttora nettamente deficitario; l'energia elettrica deriva quasi interamente da petrolio d'importazione. Si spera in un'evoluzione del settore industriale, specie dopo che è stata creata nel 1975 una zona franca presso il porto di Santo Tomás de Castilla, sull'Atlantico. Accanto alle più tradizionali industrie, vale a dire quelle alimentari, come gli zuccherifici (il Guatemala detiene il primato tra i Paesi istmici), i birrifici, gli impianti per la lavorazione del caffè ecc., le tessili (cotonifici in prevalenza) e dell'abbigliamento, le manifatture dei tabacchi ecc., sono discretamente rappresentati il settore cementiero, quello petrolchimico con due raffinerie di petrolio, l'industria chimica e farmaceutica, quella cartaria, della gomma ecc. Sopravvivono però ancora varie attività artigianali legate al mondo indio , come la tessitura e la tintura a mano, la produzione di ceramiche ecc.

Comunicazioni e commercio. Le comunicazioni hanno i loro assi nella Carretera Panamericana , che corre sulla cordigliera e attraversa il Paese per 830 km, e nelle strade che allacciano la capitale con Puerto Barrios, il principale sbocco marittimo guatemalteco, e gli altri porti più attivi, come San José e Champerico sulla costa pacifica. Carenti sono soprattutto le ferrovie (ca. 885 km), al servizio in parte delle piantagioni. Nel Paese opera altresì una compagnia aerea, la AVIATECA, che ha il suo scalo maggiore, d'importanza internazionale, nella capitale (aeroporto La Aurora). In aumento sono gli scambi commerciali con l'estero. Il Guatemala esporta principalmente caffè (per oltre il 30% del valore totale), seguito da cotone, zucchero, carne, banane, ecc., mentre importa in prevalenza macchinari e mezzi di trasporto, manufatti vari, combustibili, prodotti chimici e, in modesta misura, generi alimentari. L'interscambio si svolge per lo più con gli Stati Uniti, ma sono rilevanti anche i movimenti commerciali con la Germania, il Giappone, il Messico ed El Salvador.