Aspetti economici

Il Marocco è abbastanza favorito quanto a risorse economiche, specie nei riguardi dell'agricoltura e del settore minerario. Sia l'attività agricola sia quella estrattiva ricevettero un forte impulso all'epoca coloniale, quando l'irrigazione fu estesa mediante la costruzione di dighe sui principali corsi d'acqua e vennero introdotte nuove colture commerciali; si diede allora anche avvio allo sfruttamento dei giacimenti di fosfati (per i quali il Marocco è oggi il terzo produttore del mondo, preceduto solo dagli Stati Uniti e dalla Cina) e furono incrementate le comunicazioni terrestri e marittime. Solo di recente però si è provveduto a potenziare in modo decisivo anche l'industria, creando vari nuovi poli di sviluppo

Agricoltura. L'agricoltura, benché abbia diminuito la sua importanza nel complesso dei settori produttivi, è tuttora una fondamentale struttura portante dell'economia marocchina, partecipando all'esportazione in misura molto rilevante. Nel suo sviluppo l'agricoltura è stata però frenata dalla presenza di molteplici fattori negativi, quali l'estrema parcellizzazione fondiaria e la limitata estensione delle aree poste a coltura, pari al 21% ca. della superficie territoriale; carenti sono la meccanizzazione e l'impiego di fertilizzanti, scarse le aree adeguatamente irrigate. Oltre metà dell'arativo è destinato ai cereali, non sufficienti al fabbisogno interno; prevalgono fra essi il frumento e l'orzo (di cui il Marocco è il maggior produttore africano), coltivati particolarmente sugli altopiani e nelle vallate dell'Atlante, seguiti da mais e, in quantitativi nettamente minori, da sorgo, riso ecc. Nella valle del Sebou prospera la viticoltura, praticata in origine solo per l'uva, oggi anche per la vinificazione; l'olivo è diffuso soprattutto nelle regioni di Marrakech, Fès e Meknès. Un rimarchevole sviluppo si è avuto nel settore ortofrutticolo, in buona parte destinato all'esportazione: pomodori, patate, legumi, agrumi, albicocche, mele, pesche, datteri, fichi. Si hanno inoltre, tra le colture industriali, quelle del cotone, del girasole, del lino, delle arachidi, delle barbabietole da zucchero e del tabacco

Foreste, allevamento e pesca. Le foreste interessano circa il 20% della superficie territoriale; hanno notevole importanza le numerose essenze di pregio, quali il cedro e la tuia, e specialmente la quercia da sughero, prodotto largamente esportato. Diffusissimo è l'allevamento, in prevalenza estensivo, che annovera soprattutto ovini, caprini, volatili da cortile e, in minor misura, bovini, asini e cammelli. Sia l'agricoltura sia l'allevamento hanno risentito della forte siccità degli anni 1982-83. Inoltre le esportazioni verso l'Europa hanno accusato la concorrenza della Spagna e del Portogallo, entrati a far parte della UE. In continua espansione è la pesca, che dispone di vari porti quali Safi, Agadir e Mohammedia, con vari impianti conservieri

Risorse minerarie. L'attività estrattiva solo nell'ultimo cinquantennio ha conseguito uno sviluppo tale da divenire un elemento di fondamentale importanza per l'economia nazionale. Come si è detto, il sottosuolo è ricco soprattutto di fosfati, estratti in prevalenza nelle zone di Khouribga, Youssoufia e Meskala. Vengono estratti inoltre in discrete quantità minerali di ferro, manganese, piombo (di cui il Marocco è il secondo produttore africano dopo la Repubblica Sudafricana), zinco, stagno, rame, argento, cobalto, antimonio, molibdeno e piriti. Scarseggiano invece i minerali energetici (si estraggono quantitativi modesti di carbone, petrolio e gas naturale); è peraltro buona la produzione di energia elettrica, grazie alla realizzazione di varie dighe

Industria. L'industria, benché tuttora limitata, è in via di sensibile espansione; le aree di produzione delle materie prime e i grandi centri portuali, massimamen te Casablanca, sono le zone di più intensa industrializzazione. Hanno particolare rilievo i settori basati sulla trasformazione di materie prime di produzione locale, come l'alimentare (oleifici, zuccherifici, conservifici, pastifici), il tessile (cotonifici), il conciario (assai pregiate sono le marocchinerie), il chimico (fertilizzanti soprattutto, ma anche acido solforico), la manifattura di tabacchi; si sono inoltre registrati sensibili progressi nei settori siderurgico, metallurgico, cementiero, petrolchimico, meccanico, cartario e della gomma. Rinomata e di alto livello è infine la produzione di tappeti

Comunicazioni e commercio. Il Marocco dispone di un'efficiente rete di vie di comunicazioni stradali e ferroviarie, che unisce tutti i principali centri. La rete stradale (60.000 km ca.) si articola sulle due litoranee, mediterranea e atlantica, e sulle due arterie interne, che raccordano la costa l'una con Fès e Meknès, l'altra con Marrakech. Svolge in parte un analogo tracciato la rete ferroviaria (1.900 km ca.), che si collega con quella algerina. Casablanca è il principale porto del Paese; seguono Tangeri, adibito soprattutto al servizio passeggeri, Safi, Mohammedia, Kénitra e Agadir. Sempre più intensi sono i collegamenti aerei (compagnia di bandiera è la Royal Air Maroc ); Casablanca, Rabat e Tangeri sono i maggiori aeroporti internazionali. La bilancia commerciale è costantemente in passivo. Si esportano in prevalenza fosfati, agrumi, pomodori e altri prodotti ortofrutticoli, acido solforico, fertilizzanti, tappeti ecc., mentre si importano essenzialmente combustibili, veicoli e macchinari, nonché considerevoli quantitativi di cereali e altri generi alimentari; gli scambi si svolgono principalmente con la Francia, quindi con la Spagna, gli USA, la Germania e l'Italia. Notevole importanza ha il turismo, favorito da molteplici richiami d'arte e di folclore e dalle ottime attrezzature ricettive delle molte stazi oni climatiche e balneari