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Storia
Dall'espansione araba alla colonizzazione italiana
Sino ai tempi moderni le regioni che formano oggi lo Stato libico non hanno costituito una salda unità politica. Nel 642 la travolgente espansione araba giunse nel territorio dell'attuale Libia sopraffacendo ogni resistenza dei berberi, che si convertirono all'Islam, aderendo però, per contrasto con il dominatore, all'eresia khārigita. L'invasione hilāliana nel sec. XI fece definitivamente prevalere l'elemento demografico arabo; i berberi conservarono intatta la propria identità soltanto in ristrette zone montuose. La Tripolitania passò successivamente sotto il dominio di diverse dinastie arabo-berbere nord-africane. Dagli inizi del sec. XVI si affermò nelle regioni costiere l'influenza ottomana. Tripoli, conquistata dagli spagnoli nel 1510 e ceduta nel 1530 ai Cavalieri di Malta che la tennero fino al 1551, divenne una città-Stato dedita all'attività corsara, sotto la protezione e la dipendenza, più o meno formale, dell'Impero ottomano. Dal 1711 al 1835 la Tripolitania fu governata dalla signoria dei Caramanli. Nel 1835 il governo turco volle ristabilire la propria diretta sovranità sul Paese, cercando poi di assicurarsi l'effettivo controllo del territorio. Nell'interno della Cirenaica andò però affermandosi, a partire dal 1840, il potere della Senussia (Sanūsíyya), confraternita religiosa con centro a Giarabub. Nel 1911, dopo un'intensa penetrazione economica, l'Italia, dichiarata guerra alla Turchia (29 settembre), intraprese la conquista della Libia. Le operazioni si svolsero inizialmente con facilità, ma ben presto si manifestò una fiera resistenza. Nonostante che il 5 novembre fosse stata proclamata la sovranità italiana sulla Tripolitania e sulla Cirenaica, l'azione militare dovette protrarsi a lungo, anche dopo la conclusione della guerra italo-turca (ottobre 1912). In particolare il Fezzan fu occupato dopo il termine del conflitto e fu abbandonato già prima del 1915 in seguito alle rivolte ispirate dai senussi. La prima guerra mondiale portò comunque a un abbandono di molte delle posizioni sino allora acquisite; con il modus vivendi di Acroma (14 aprile 1917) la Senussia ottenne ampie concessioni. Nel primo dopoguerra il governo italiano attuò una politica liberale (Statuti libici del 1919, Accordo di er-Regima del 25 ottobre 1920, che attribuiva alla Senussia il governo autonomo delle oasi cirenaiche); ma con l'avvento del governatore Volpi venne energicamente ristabilito (1921-25) l'effettivo controllo su tutto il territorio tripolitano; analogamente in Cirenaica furono sconfitte le forze senussite (1923-31). Lo stesso Fezzan fu riconquistato in quegli anni (1930) ed entrò a far parte della Tripolitania meridionale. Con l'unificazione, nel 1929, del governo della Tripolitania e della Cirenaica, fu intrapreso, in particolare con il governatorato di I. Balbo (1934-40), un ampio programma di organizzazione civile e di avvaloramento economico. Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, le altalenanti campagne del Nordafrica videro succedersi offensive italo-tedesche e controffensive britanniche, che resero la Tripolitania e la Cirenaica teatro di importanti operazioni militari a seguito di cui vennero occupate dai Britannici, mentre i francesi si impossessavano del Fezzan.