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Spazio fisico
Morfologia. La Libia occupa la sezione centrale dell'Africa settentrionale, affacciandosi al Mediterraneo con una costa in genere rettilinea e sabbiosa, che al centro s'incurva nell'ampio Golfo della Sirte (o di Sidra); a sud il Paese si spinge sin nel cuore del Sahara, qui segnato dalle ultime propaggini dei Tassili e del Tibesti. Le due ristrette fasce costiere ai lati del golfo corrispondono grosso modo, con l'immediato retroterra, alle regioni storiche della Tripolitania (la cui prosecuzione meridionale forma il Fezzan) e della Cirenaica. In senso più ampio tuttavia la Tripolitania include anche gran parte della Sirtica - la striscia litorale del Golfo della Sirte -, mentre la Cirenaica comprende, oltre alla rimanente Sirtica, la regione costiera della Marmarica sino al confine con l'Egitto, e in pratica tutta la sezione orientale del Paese incentrata sul Deserto Libico . Il territorio ha una struttura tabulare tipicamente africana. Essa è cioè il risultato di antichi spianamenti del substrato archeozoico al quale si sono sovrapposte, su vaste superfici, formazioni sedimentarie del Mesozoico e del Cenozoico, ere durante le quali la Libia conobbe prolungate sommersioni marine. Le rocce archeozoiche compaiono in lembi limitati nella parte più meridionale del Paese, mentre le formazioni più estese sono quelle del Cenozoico. Non meno vaste sono infine le formazioni recenti, costituite essenzialmente da coltri di trasporto eolico che occupano le aree più depresse e danno origine ad ampie superfici sabbiose (dette idehan) o ciottolose (serir ). Queste ultime sono particolarmente ampie nella sezione orientale (Serir di Calanscio), in corrispondenza del Deserto Libico, mentre nella parte occidentale predominano le formazioni rocciose, alte in media 600-700 m, con vaste hamada (Hamada el Hamra o Hamada Rossa ), rilievi e scarpate residuali (Gebel es Soda, El Harug el Asued, Amsach Mellet), tra cui s'interpongono le distese sabbiose dell'Idehan di Ubari e dell'Idehan di Murzuch. Le massime elevazioni sono nell'estremo sud-est (Gebel-el-Auenat, 1.934 m), ma i più importanti rilievi, ai fini della geografia umana, sono il Gebel Nefusa e il Gebel el Achdar, che rappresentano strutturalmente il bordo sollevato dei tavolati interni e che, pur non toccando nemmeno i 1.000 m, dominano rispett ivamente la costa della Tripolitania e della Cirenaica. Il Gebel Nefusa digrada verso nord con una scarpata che scende su un'ampia pianura costiera, la Gefara, la sezione più utile dell'intera Libia, ricca di acque, di oasi e ben popolata; il Gebel-el-Achdar termina invece sulla costa con alcuni promontori rocciosi, ma costituisce anch'esso un'area ben distinta dal resto del Paese, perché climaticamente più favorita.
Clima e flora. L'aridità della Libia è spiccatissima nonostante sia affacciata al Mediterraneo; il Paese risente in minima parte, e solo lungo la costa della Tripolitania e della Cirenaica, degli effetti benefici del mare. Per gran parte dell'anno esso è sotto l'influsso dell'anticiclone sahariano che solo nei mesi invernali si attenua per lasciare il posto alle masse d'aria cicloniche d'origine atlantica secondo il meccanismo climatico proprio dell'area mediterranea. Agli scambi tra masse d'aria mediterranee e sahariane si devono i caratteristici venti libici, quelli d'origine mediterranea (gli etesii) e quelli d'origine sahariana, in particolare il ghibli , il vento furioso del deserto. L'anticiclone sahariano ha però un ruolo dominante e così le precipitazioni invernali interessano quasi esclusivamente le due facciate mediterranee che fanno ala al Golfo della Sirte. Sui rilievi della Cirenaica cadono sino a 500 mm annui di piogge, ma già sui monti della Tripolitania non si superano i 400 mm (200-300 mm a Tripoli). Nell'interno si hanno ovunque meno di 50 mm annui e a Sebha, per esempio, la media da diversi anni non supera i 15 mm. Anche per quanto riguarda le temperature si ritrovano caratteristiche sahariane, attenuate sulla costa dagli influssi marittimi, con sensibili differenze stagionali. A Tripoli in gennaio si hanno medie di 14 °C, in luglio di 30 °C. All'interno (a Sebha) le escursioni termiche sono ovviamente più marcate: gennaio registra medie di 13 °C e luglio di 32 °C con valori massimi anche di 50 °C e minimi anche al di sotto dello zero. Nella zona costiera la vegetazione è quella propria delle regioni mediterranee (lentischi, carrubi, lecci, cipressi); nell'interno si hanno distese steppiche a graminacee, tra cui l'alfa, interrotte da arbusti spinosi; nel deserto cresce la palma da dattero, tipica pianta oasica.
Idrografia. La Libia è priva di veri e propri fiumi (scarsissima portata hanno in Tripolitania l'Uadi Kaam e l'Uadi Ramba, in Cirenaica l'Uadi Derna) e molte zone sono areiche o endoreiche: numerosi sono gli stagn i (sebkha), che durante la stagione estiva si asciugano originando saline naturali (mellahe ); essi si formano nelle depressioni, come quelle caratteristiche della Cirenaica (le balte), collegate alla natura carsica del terreno, dove si disperdono le acque degli uidian alimentati dai rilievi. Ma uidian e corrispondenti falde acquifere consentono la vita di numerose oasi anche nella parte più interna del Paese: così nel Deserto Libico c'è l'oasi di Cufra, mentre nel Fezzan tutta una serie di oasi si allinea ai piedi della scarpata rocciosa prospiciente la depressione sabbiosa di Murzuch. La Gefara è comunque la sola area del Paese ricca di acque e si prospetta difatti come un'unica grande oasi