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Ambiente umano
Popolamento. Il popolamento della Valle del Nilo assunse i caratteri di un coagulamento umano lungo il fiume allorquando si ebbe l'accentuazione dell'aridità che ha portato all'attuale desertificazione dell'Africa settentrionale. Le acque fluviali consentivano infatti, con l'irrigazione, un'agricoltu ra intensiva che si offriva come risorsa fondamentale per un numero elevato di uomini, rifluiti dalle circostanti regioni in fase d'inaridimento. Come in Mesopotamia, l'alta concentrazione di uomini è stata al tempo stesso condizione indispensabile per lo sfruttamento idraulico, possibile appunto con una notevole disponibilità di manodopera, impiegata nei lavori di canalizzazione e nella realizzazione delle grandi opere proprie d'una società essenzialmente urbana, strutturata gerarchicamente. L'organizzazione sociale era infatti il riflesso diretto della particolare forma di sfruttamento economico fondato su un complesso rapporto con la natura. Essa presupponeva cioè un potere centrale, incarnato dal faraone, che col suo dispotismo poteva mantenere efficiente l'apparato produttivo. L'affermazione della civiltà egiziana fu un processo lento e si ebbe con l'unificazione politica della grande oasi nilotica; essa conobbe i suoi momenti più alti durante l'Antico Regno e, un millennio più tardi, all'epoca del Nuovo Regno, col quale il mondo egizio si espanse verso sud, nella Nubia. In questo periodo la popolazione lungo la valle del Nilo sembra fosse di 7 milioni di individui, ridottisi via via nelle epoche di decadenza, epoche che si spiegano con la mancanza di un potere centrale in grado di tener viva l'organizzazione economica e, in sostanza, l'apparato idraulico su cui si reggeva l'agricoltura. Il periodo di maggior decadenza economica e demografica si ebbe nel XIV secolo, sotto il dominio dei Mamelucchi; da allora praticamente l'Egitto non si è più ripreso, se non in epoca recente.
Sviluppo demografico. Alla fine del XVIII secolo vi erano nel Paese appena 2,4 milioni di abitanti, ma a partire dalla seconda metà del secolo scorso si verificò la grande ripresa demografica, che nel giro di cent'anni ha portato la popolazione dai 6,7 milioni, registrati col primo censimento ufficiale del 1882, agli 11,2 milioni del 1907, ai 14,2 del 1927, ai 18,9 del 1947. In media nel corso di questo secolo la popolazione è aumentata di 300.000 unità all'anno; l'alto tasso d'incremento è imputabile alla forte natalità, implicita nella concezione stessa della famiglia musulmana, mentre il quoziente di mortalità, elevato fino a tutto il secolo scorso per le diffuse malattie, è in seguito assai diminuito. Nel secolo scorso immigrarono in Egitto numerosi stranieri (Inglesi, Italiani, Greci ecc.) occupati in attività diverse, imprenditoriali e commerciali; dopo le nazionalizzazioni del 1952 gran parte di essi hanno lasciato il Paese e oggi gli stranieri sono in numero insignificante.
Etnologia. Gli Egiziani formano un gruppo etnico abbastanza omogeneo. Tra i fellahin, i contadini, così come tra i copti, commercianti e artigiani che vivono in prevalenza nelle città, si ritrovano spesso le tracce delle più antiche popolazioni, quali appaiono raffigurate sui vari monumenti, e che dovevano rappresentare un miscuglio tra Africani e arcaiche genti mediterranee; successivamente ebbe inizio il processo di semitizzazione, esaltatosi durante la conquista araba e l'islamizzazione del Paese. Procedendo verso sud l'elemento nero, africano, si fa più numeroso e diventa generale nella Nubia. In territorio egiziano vi sono anche genti nomadi, cuscitiche, come i Bisharin, stanziati nell'Egitto sud-orientale, dove compiono migrazioni tra la costa e la Valle del Nilo.
Distribuzione. La popolazione è quasi interamente concentrata nella Valle e nel delta del Nilo, dove si registrano densità tra le più alte del mondo. Le densità più basse si hanno nell'Alto Egitto, che oggi è rimasto pressoché disabitato nella zona del Lago Nasser: le popolazioni nubiane sono state trasferite in nuovi comprensori agricoli creati appositamente, tra cui Kom Ombo. Aree di tenue popolamento sono anche la fascia costiera mediterranea e la Penisola del Sinai; nelle oasi infine abitano non più di 30.000 persone. Oltre la metà della popolazione vive nelle campagne, in villaggi o in gruppi sparsi di case (ezbahin). Le case sono semplici, spesso di fango e di mattoni (frequenti questi nella zona del delta), di pietra nell'Alto Egitto.
Urbanesimo e città. L'urbanesimo vanta una tradizione che risale all'epoca faraonica: Tebe, nell'antichità, era una città prestigiosa e così pure importante era Menfi, che si sviluppò quando gli interessi del mondo egizio cominciarono a spostarsi verso nord; nel IV secolo a.C., con la supremazia ellenistica nell'area mediterranea, si affermò Alessandria. Il Cairo ha assunto il ruolo di massimo centro del Paese dopo l'avvento degli Arabi; all'origine della sua fortuna è la posizione a breve distanza dal delta e dalla costa, grazie alla quale funge da raccordo tra la valle del Nilo e il Mediterraneo. La grande espansione della città è iniziata però nel secolo scorso, con le aperture commerciali del Paese al mondo moderno, e si è accentuata in questo secolo, con l'immigrazione di vere e proprie masse di fellahin, attratte dalle molteplici attività della capitale. Oggi Il Cairo è la maggiore metropoli dell'Africa, con un abitato estesissimo cui fanno da appendice grosse città satelliti come El-Gîza, Imbâba, Heliopolis (in pieno deserto), El Matarîya ecc.; oltre a essere un centro culturale e artistico di eccezionale interesse, ospita le maggiori imprese industriali e commerciali, ma per la sua funzione di capitale è anche sede di attività burocratiche e amministrative che ne fanno al tempo stesso una città "dissipatrice" e in ogni caso caratterizzata da gravi squilibri economici e sociali. Alessandria, sul Mediterraneo, è una tipica città portuale di aspetto prevalentemente europeo; benché in parte decaduta con la chiusura del Canale di Suez, è comunque il primo porto del Paese. Città portuali sono anche Porto Said e Suez, valorizzate dalla loro posizione sul Canale di Suez, dal 1975 riaperto alla navigazione. La regione del delta raggruppa varie importanti città, centri commerciali di aree agricole fittamente popolate, alcune sedi di industrie, come Tanta, El Mahalla el-Kubra, El-Mansûra, Damanhûr ecc. Nella Valle del Nilo invece i centri sono maggiormente distanziati l'uno dall'altro; i principali sono El-Minya, Asyût, Qena, Luxor, Aswân, tutti sorti su antiche città faraoniche: in particolare Aswân è il massimo polo dell'Alto Egitto, in fase di valorizzazione anche industriale. Infine tra i centri d'oasi, per lo più villaggi, spicca El-Faiyûm , situato nella vasta e popolosa oasi omonima