Ambiente umano

Popolamento. I primi a insediarsi sull'isola furono gli Olandesi, che fecero di Maurizio una delle loro basi più importanti sulla via delle Indie. Ancor oggi molti toponimi ricordano la presenza olandese cui, attraverso la Compagnia delle Indie, è legato anche il primo sfruttamento economico dell'isola con il taglio del legno d'ebano e con l'introduzione delle piantagioni di canna da zucchero. Con la conquista francese queste ultime, nel XVIII secolo, ricevettero un ulteriore impulso, favorito anche dalla copiosa introduzione di schiavi dell'Africa. Quando lo schiavismo fu abolito, i piantatori creoli, discendenti cioè dai coloni europei, divenuti nel frattempo sudditi inglesi, ricorsero alla manodopera indiana. Iniziò così quel reclutamento di uomini, provenienti per lo più dal Malabar, che nel giro di un secolo introdusse a Maurizio poco meno di mezzo milione di Indiani.

Sviluppo demografico. Con gli Indiani vennero anche dei Cinesi e ben presto l'isola accusò i primi mali del sovrappopolamento; ci furono le prime emigrazioni, fenomeno che perdura tutt'oggi (i Mauriziani vanno nel Madagascar, in Sudafrica, in Australia, in Europa ecc.) ma che non basta a tener testa all'incremento naturale. La popolazione, che nel 1961 era di 680.000 abitanti, oggi supera il milione di abitanti, per il 68% Indo-mauriziani e per il 3% Cinesi, mentre il resto è dato da vari gruppi etnici, tra cui i Creoli e i Franco-mauriziani. Città principale è la capitale Port Louis, attivo scalo marittimo e sede delle maggiori industrie. Tutti sull'altopiano interno sono invece gli altri principali centri, come Beau Bassin-Rose Hill, Curepipe , Vacoas-Phoenix e Quatre Bornes.