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Aspetti economici
Il Malawi si colloca fra gli Stati più poveri del continente africano; la sua economia è in gran parte rimasta immutata dall'epoca coloniale e si basa essenzialmente sull'agricoltura commerciale, le cui grandi piantagioni, avviate dai coloni bianchi, sono tuttora in larga misura loro proprietà. Scarsamente fornito di ricchezze minerarie, del tutto privo di risorse energetiche e nemmeno molto favorito quanto a condizioni climatico-pedologiche (quasi il 40% della superficie nazionale è incolto e improduttivo), il Malawi può in qualche modo attuare dei programmi di sviluppo solo grazie ai massicci aiuti e agli investimenti stranieri, soprattutto inglesi, sudafricani e statunitensi. La marcata dipendenza dai capitali esteri condiziona inevitabilmente la politica economica governativa; anche dopo il conseguimento dell'indipendenza, di ben poco è mutato il monopolio economico della minoranza bianca; esso viene anzi ampiamente avvantaggiato da una linea economica nettamente liberista, che in pratica mira a creare le condizioni più adatte a favorire gli investimenti stranieri.
Agricoltura. Gran parte della popolazione è occupato nel settore agricolo, dedicandosi ad attività di pura sussistenza, dalle quali si ottengono produzioni in genere piuttosto modeste. Per il fabbisogno locale si coltivano prevalentemente il mais, che occupa circa metà dell'arativo, e altri cereali (sorgo, riso), quindi la patata e la manioca, le banane, la patata dolce, ortaggi e legumi ecc. I principali prodotti di piantagione, destinati in larga misura all'esportazione, sono il tabacco, il cotone, coltivato in prevalenza nel sud del Paese, il tè, la canna da zucchero e le arachidi; altra oleaginosa di una certa importanza è il tung. Per alcuni prodotti si è però determinato un calo dei prezzi (il tabacco eccede la richiesta, lo zucchero ha segnato ribassi in tutto il mondo) e i vantaggi econ omici sono quindi assai modesti. Circa il 30% del territorio nazionale è ricoperto da foreste con essenze pregiate quali il teak, il mogano e il cedro; il legname viene lavorato in varie segherie, come a Blantyre e a Zomba; comunque lo sfruttamento forestale potrebbe venire largamente potenziato.
Allevamento e pesca. Quanto all'allevamento del bestiame, è attività di una certa consistenza solo nelle alte e medie terre del centro e del nord; prevalgono i caprini e i bovini, nonché i volatili da cortile. Discretamente importante è pure la pesca, che viene principalmente praticata nel lago Malawi e in minor misura negli altri laghi.
Industria. Lo sviluppo dell'economia è fortemente frenato dalla pressoché assoluta mancanza di risorse minerarie, limitate in pratica a un po' di marmo e di altri materiali da costruzione. Quasi interamente di origine idrica è l'energia elettrica prodotta grazie alla realizzazione di alcune centrali, specie di quelle sul fiume Shire. Nonostante i gravissimi problemi di fondo, l'industria ha tuttavia registrato incoraggianti sviluppi; prevalgono però tuttora le più tradizionali lavorazioni legate alla trasformazione dei prodotti agricoli, come zuccherifici, oleifici, manifatture di tabacchi, birrifici ecc. Si annoverano altresì dei cementifici, le citate segherie, nonché piccole aziende che producono articoli d'abbigliamento per il mercato interno.
Comunicazioni e commercio. Privo com'è di sbocchi al mare, per il Malawi il problema delle vie di comunicazione appare particolarmente grave. Piuttosto carente è la situazione nelle zona centrale e in quella settentrionale del Paese, mentre meglio servite sono la valle dello Shire e la regione degli altopiani meridionali, attraversata dalla ferrovia che collega Salima, presso la sponda sud-occidentale del lago Malawi, con il porto di Beira nel Mozambico; da questa linea si dirama verso est un altro importante tronco ferroviario, che del pari attraversa il Mozambico e giunge al porto di Nacala. La rete stradale si sviluppa per circa 13.000 km, collegandosi con quella della Zambia, della Tanzania e del Mozambico. Servizi di battello servono i centri principali del lago Malawi e percorrono lunghi tratti del fiume Shire. Un buon ruolo svolgono i servizi aerei (compagnia di bandiera è la Air Malawi ); i maggiori aeroporti sono quelli internazionali di Chileka, presso Blantyre, e di Lilongwe (Kamuzu), completato nel 1981. Per quanto concerne il commercio con l'estero, si esportano soprattutto tabacco e tè, zucchero, cotone, arachidi e riso, mentre le importazioni sono prevalentemente rappresentate da combustibili, mezzi di trasporto, macchinari, prodotti industriali in genere. L'interscambio si svolge eminentemente con la Repubblica Sudafricana, la Germania e il Regno Unito.