Aspetti economici

La lunga siccità che colpì il Paese dal 1983 al 1989 ha lasciato conseguenze gravissime sullo stato economico, ancora aggravato dai danni della guerra di indipendenza. Si calcola che il deficit alimentare superi le 200.000 t all'anno, mentre la popolazione vive di un'agricoltura di pura sussistenza. Sono soprattutto le popolazioni sedentarie dell'altopiano a praticarla (orzo, dura, mais, grano, semi oleosi, cotone e caffè), ma la risorsa principale è l'allevamento, praticato da pastori nomadi e seminomadi che si spostano dal Sudan al Mar Rosso. Le industrie manifatturiere (con attrezzature obsolete e con scarsissima energia a disposizione) sono quasi tutte concentrate all'Asmara (tessili, alimentari, conciarie, calzaturiere, cartarie ecc.). Massaua, importante porto sul Mar Rosso, è collegata per ferrovia all'Asmara.

 

Pesca. Tutta allungata lungo il Mar Rosso, che offre una notevole ricchezza ittica, l'Eritrea ha nella pesca una risorsa di primaria importanza che, adeguatamente sfruttata, potrebbe costituire una parte non indifferente del prodotto nazionale. Il pescato ha i principali centri di lavorazione, salatura ed essiccazione a Massaua e ad Assab , da cui può venire esportato. Si raccolgono anche conchiglie e ostriche perlifere.