Aspetti economici

Paese tra i più poveri dell'Africa, largamente assistito dagli aiuti internazionali, il Burundi presenta un'economia estremamente arretrata, il cui assetto è rimasto pressoché immutato dall'epoca coloniale.

Prevale un'agricoltura di pura sussistenza, che dà cereali (mais e sorgo principalmente), batate, manioca, banane e legumi. Alle necessità interne sono anche rivolti i prodotti dell'allevamento, che ha un numero abbastanza rilevante di capi (bovini, ovini e caprini) ma di qualità piuttosto scadente, e della pesca, praticata nelle acque del Lago Tanganica; l'insufficienza alimentare rimane però il problema fondamentale per il Paese.

Le uniche attività redditizie sono quelle legate alle piantagioni introdotte dai Belgi e che riguardano il caffè, il cotone e il tè; sono previsti un più intenso sfruttamento delle risorse minerarie (oro, cassiterite, nichel) e un potenziamento delle industrie.

 

Comunicazioni. Mancano le ferrovie, mentre abbastanza fitta è la rete stradale, benché in parte non sia transitabile durante il periodo delle piogge; importante è il servizio lacustre sul Tanganica, che effettua collegamenti tra Bujumbura e il porto di Kigoma (Tanzania), per il quale passa in pratica tutto il commercio estero del Paese; Bujumbura ha un aeroporto internazionale.