Spazio fisico

Indice articolo

  1. Togo
  2. Storia
  3. Economia
  4. Ambiente umano
  5. Spazio fisico

Morfologia. Il Togo è costituito da una stretta fascia (da 50 a 120 km di larghezza) che si allunga per circa 600 km tra i 6° e gli 11° nord di latitudine. Dal punto di vista geologico il territorio rappresenta una sezione molto antica del continente africano che non fu mai ravvivata né da vistose dislocazioni, né da movimenti orogenetici: si possono riconoscere a est e a sud una zona precambriana, costituita dalle più antiche formazioni dello zoccolo continentale (micascisti, gneiss, quarziti, con intrusioni granitiche) e una zona paleozoica a ovest e a nord. Nei suoi lineamenti morfologici il territorio si presenta come una successione di diverse fasce che dal mare si portano pressoché parallele verso l'interno. La costa è bassa e sabbiosa, orlata di lagune, stagni, piccoli laghi che si allungano sul litorale; al di là si estende una regione collinare, con una profondità variabile dai 30 ai 40 km, e che raggiunge un'altitudine di 100-200 m. Ancora più all'interno il rilievo, pur conservando inalterato il suo tipico aspetto senile, si eleva gradualmente e assume la forma di altopiano sui 400 m su cui si elevano i Monti del Togo (1.020 m), sezione dell'ampia dorsale che separa i bacini dei fiumi Niger e Volta; essi attraversano il Paese in senso submeridiano, costituendone l'element o morfologico più caratteristico. Infine a nord-ovest dei Monti del Togo il territorio torna nuovamente ad abbassarsi in corrispondenza del bacino del medio corso del fiume Oti.

 

Clima. A grandi linee si può dividere il Paese in due distinte regioni climatiche: il Togo settentrionale, caratterizzato da un regime pluviale che si avvicina a quello tropicale sudanese con un'unica stagione di piogge corrispondente ai mesi estivi e una stagione secca da ottobre ad aprile; il Togo meridionale, contraddistinto da un regime subequatoriale analogo a quello del vicino Benin con due stagioni di piogge (da marzo a giugno e da settembre a ottobre) quando il Sole passa e ripassa allo zenit, inframmezzate da due brevi stagioni secche. Le piogge non sono molto copiose (770 mm annui a Lomé) ma aumentano nelle aree montuose interne, superando i 1.000 mm nella fascia montuosa sud-occidentale, più esposta ai venti umidi provenienti dal Golfo di Guinea; tornano a diminuire nella zona pianeggiante settentrionale. Anche per quanto riguarda le condizioni termiche, un'importanza notevole ha l'altitudine; in genere le temperature medie di tutti i mesi dell'anno si mantengono intorno ai 27 °C sulla costa, ai 30 °C nel nord, con oscillazioni fra le medie estreme inferiori ai 5 °C ma con variazioni diurne molto sensibili; le zone più elevate presentano eccessi termici meno marcati e quindi temperature più miti.

 

Flora. Le precipitazioni atmosferiche, relativamente poco abbondanti, non sono in grado di alimentare una copertura vegetale continua e intensa come la foresta pluviale, frequente invece in altre regioni guineane ma che qui è limitata alle aree più elevate e quindi più umide; nelle zone collinari e pianeggianti la foresta compare soltanto lungo i principali corsi d'acqua (foresta a galleria). Altrove predomina, quasi incontrastata, la savana più o meno arborata o arbustiva, spesso fortemente degradata dalle secolari attività delle popolazioni agricole; sulla costa è tipica la palma.

 

Idrografia. La rete idrografica è piuttosto semplice. L'asse orografico dei Monti del Togo costituisce infatti la principale linea displuviale del Paese, dividendolo in due grandi bacini, ambedue tributari del Golfo di Guinea: a nord-ovest quello dell'Oti, a sud-est quello del Mono; entrambi sono ricchi d'acqua nella stagione delle piogge, pressoché asciutti nel periodo secco. L'Oti, che nasce nel Benin col nome di Pendjari, segna per lungo tratto il confine tra Togo e Ghana entrando poi in quest'ultimo Stato dove confluisce, dopo un corso complessivo di circa 500 km, nel Lago Volta . Più importante per il Togo è però il Mono, che attraversa interamente il Paese, arricchito da un ventaglio di affluenti, e tributa direttamente al Golfo di Guinea dopo aver segnato nel suo corso inferiore il confine con il Benin.