Spazio fisico

Morfologia. Dal punto di vista morfologico il territorio del Niger non è molto accidentato. Le sue superfici sono per lo più peneplanate e gli unici rilievi si trovano nella regione sahariana, dove, quasi al centro del Paese, s'innalza il massiccio dell'Aïr (o Azbine), elevazione dello zoccolo archeozoico cristallino alla cui attivazione endogena si devono le formazioni vulcaniche della zona. L'Aïr raggiunge l'altezza massima di 2.022 m ed è formato da lunghe dorsali rocciose che si distendono verso le sottostanti superfi ci di rocce paleozoiche, cui cedono nelle aree più depresse tavolati sedimentari mesozoici e cenozoici; verso nord-est, al di là della vasta regione prevalentemente sabbiosa del Ténéré, una delle più ingrate di tutto il Sahara, il terreno si rialza nell'Altopiano (Plateau) del Djado, prosecuzione dei rilievi del Fezzan (Libia). Pianeggiante è tutto il Niger meridionale, che soprattutto si abbassa in corrispondenza della vasta subsidenza del Lago Ciad a sud-est, della depressione solcata dal fiume Niger a sud-ovest. Lunghe vallate fossili, testimoni di una idrografia un tempo vigorosa, si dipartono dall'Aïr svolgendosi verso le due depressioni sopracitate; tra queste vallate, morfologicamente ancora caratterizzate dalle tracce di un'attività erosiva in ambiente non arido, una delle più marcate è quella dell'Azaouak, che solca le discese, spesso ciottolose, di Talak e tende verso il corso del Niger. In corrispondenza di queste antiche valli fluviali si trovano oggi le oasi, numerose soprattutto nella sezione orientale (oasi di Bilma, Dirkou, Aney) dove si hanno affioramenti di falde acquifere alimentate dall'Altopiano del Djado.

 

Clima. Le trasformazioni ambientali, in un Paese così poco movimentato orograficamente, sono legate quasi essenzialmente alle variazioni zonali del clima. Esso varia cioè da sud a nord in rapporto alla diversa penetrazione delle masse d'aria atlantica provenienti dal Golfo di Guinea e si manifesta, durante i mesi estivi, per l'allentarsi del regime anticiclo nico sulle superfici continentali sahariane. Le due stagioni sono marcatamente caratterizzate in tutto il Paese (quella secca va da ottobre a giugno, quella piovosa interessa soprattutto luglio e agosto) ma nella zona sahariana la stagione delle piogge è breve e quasi insensibile, divenendo via via più rilevante verso sud: qui le precipitazioni raggiungono annualmente i 500 mm, diminuendo progressivamente verso nord. Nel Niger settentrionale in certe annate possono completamente mancare le precipitazioni, e in ogni caso vi è un'irregolarità nel regime delle piogge che ogni tanto, forse ciclicamente, determina situazioni critiche nel Paese. Vento caratteristico è l'harmattan, che d'inverno spira da nord e nord-est. La temperatura raggiunge i valo ri più elevati nel deserto, dove sono forti le escursioni termiche giornaliere; la media è sui 28 °C, ma i valori diurni possono facilmente toccare i 38 °C.

 

Flora. Con il mutare delle precipitazioni in senso meridiano, muta anche l'ambiente vegetale, che forma successive fasce: dalle savane arborate, ma molto rade, nel sud, si passa progressivamente verso le aree arbustive, saheliane, nelle quali la vegetazione arborea, ovunque nana e degradata, assume portamenti normali lungo gli uidian. Nella regione sahariana infine la vegetazione si dirada o scompare: riappare nelle oasi, dove si ritrovano tutti gli aspetti vegetali, legati all'attività umana, propri delle zone desertiche (palme da dattero, colture orticole).

 

Idrografia. La rete idrografica, estremamente povera, s'incentra su vari uidian, tutti diretti da nord a sud, i cui alvei sono occupati da acque solo all'epoca delle piogge. Grosso modo metà del territorio è inclusa nel bacino endoreico del Lago Ciad (uadi Dilia e altri), sulle cui rive settentrionali si affaccia il Niger; l'altra metà tributa al fiume Niger , che attraversa però solo marginalmente il Paese per circa 500 km, in gran parte navigabili.