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Ambiente umano
Popolamento. Si ritiene che i primi abitatori della Liberia, paleonegritici dediti essenzialmente alla caccia e alla pesca, si stabilissero nell'altopiano verso la fine del Neolitico; furono poi sospinti nelle più insalubri zone costiere dai sopraggiunti popoli sudanesi, coltivatori, scesi dalle savane settentrionali. La Liberia fu tra le terre africane più colpite dalla tratta dei negri trasportati come schiavi in America, e proprio dagli Stati Uniti ritornò un primo nucleo di ex schiavi che nel 1822 pose le basi di quella che sarebbe diventata, 25 anni dopo (1847), la prima Repubblica africana. Tuttavia assai debole fu la corrente migratoria dall'America alla Liberia (circa 20.000 persone in un secolo); nondimeno sono i cosiddetti libero-americani a costituire tuttora l'élite culturale e politica del Paese, la cui gestione è tuttora preclusa ai Liberiani autoctoni, che d'altronde a lungo non riconobbero l'autorità del governo di Monrovia, creando così una decisa e pericolosa frattura nel tessuto sociale dello Stato.
Etnie e città. La Liberia non è molto popolata benché abbia registrato un buon incremento demografico negli ultimi anni, passando da 1.016.443 abitanti al censimento del 1962 agli attuali 2,6 milioni. I Liberiani autoctoni sono suddivisi in un elevato numero di gruppi etnici che si distinguono soprattutto per la lingua. Fondamentale è in particolare la ripartizione tra popolazioni di lingua kwa, stanziate sulla fascia costiera e comprendenti i Bassa, i Kru, i Grebo, i Gola, e di lingua mande, nell'interno, tra cui prevalgono i Kpelle, i Vai, i Dan. La popolazione, che si addensa sulle coste e nella retrostante pianura, vive per lo più in villaggi di capanne; unica città è Monrovia, dalla struttura urbana peraltro molto modesta, se si eccettua il centro residenziale d'impronta europea; dal 1948 porto franco, la capitale è il principale sbocco marittimo del Paese. Per il resto si hanno solo modesti centri di mercato e minori scali marittimi come Harper e Buchanan.