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Storia
È ipotesi attendibile che le originarie popolazioni pigmee dovettero in data non accertata ritirarsi dalla Guinea sotto la pressione di invasori baga, i quali, mescolatisi poi con popolazioni serer e mandingo, avrebbero dato vita allo Stato Landuma. Le regioni settentrionali del territorio furono comprese, tra il sec. X e il XVI, nella sfera d'influenza degli imperi sudanesi del Ghana, del Mali e del Songhai; sempre nel sec. XVI gruppi di pastori fulbe stabilirono progressivamente il loro controllo nel Paese diffondendovi l'islamismo. Il litorale della Guinea, visitato dai portoghesi nel sec. XV, fu poi teatro di aspre contese tra questi, francesi, inglesi e olandesi, impegnati nel traffico degli schiavi e dei prodotti esotici.
La Compagnia del Senegal stabilì, durante il governo di Richelieu e poi di Colbert, contatti sempre più frequenti con le zone litoranee (Rivières du Sud). Nei primi decenni del sec. XIX viaggiatori e agenti francesi esplorarono le regioni interne e, tra il 1827 e il 1859, furono stipulate convenzioni con capi e sovrani locali (compreso il re dei Landouma, Tongo) che ponevano gran parte del territorio e la stessa regione del Fouta-Djalon sotto l'influenza francese. Nel 1882 un accordo con la Gran Bretagna portò alla delimitazione dei confini con la Sierra Leone. Alla fine del sec. XIX la penetrazione francese verso il bacino dell'alto Niger fu ostacolata da Samory Touré, poi sconfitto e catturato a Guélémou nel settembre del 1898. La Guinea, unita amministrativamente al Senegal fino al 1890, ed eretta poi a colonia autonoma, passò nel 1905 sotto il controllo del governatore generale dell'Africa Occidentale Francese. Territorio d'oltremare nel quadro dell'Unione francese (1946), dopo le riforme predisposte dalla Loi Cadre (1956) non seguì la sorte degli altri territori francesi al momento della creazione della Comunità francese (1958). Sékou Touré, leader del Parti Démocratique de Guinée (PDG), scelse infatti la piena indipendenza al di fuori della Comunità (2 ottobre 1958). Patrocinatore di una particolare via guineana al socialismo, il regime di Touré cercò, non senza difficoltà, di portare avanti un programma di sviluppo avvalendosi prevalentemente del sostegno dei Paesi dell'Est comunista. Il 26 marzo del 1984 Touré morì e pochi giorni dopo un colpo di stato portò al potere il colonnello Lansana Conté di orientamento filoccidentale. Insieme presidente della Repubblica e capo del governo, dopo aver sventato un tentativo di golpe (1985) e aver consolidato il proprio potere, questi introdusse una nuova Carta costituzionale e una certa liberalizzazione del regime.
Ulteriori passi avanti vennero compiuti negli anni seguenti con l'instaurazione del multipartitismo e lo svolgimento, nel 1993, delle prime elezioni presidenziali che, comunque, confermarono Conté alla suprema carica dello Stato. Nel giugno 1995 si svolsero le prime elezioni politiche multipartitiche e il Partito dell'Unità e del Progresso (PUP), filogovernativo, ottenne la maggioranza assoluta in Parlamento: le opposizioni denunciarono gravi episodi di brogli. Le elezioni del 2003 vennero boicottate dall'opposizione e nei primi mesi del 2004 si verificarono nelle università scioperi per il diritto allo studio.
In un clima di forte protesta popolare nel gennaio 2007 uno sciopero indetto dai sindacati per chiedere le dimissioni del presidente, si protrasse a lungo e come risposta Conté rispose proclamando lo stato di emergenza e la legge marziale. Nel dicembre del 2008 moriva il presidente Conté e il potere passava a una giunta militare, guidata dal capitano Moussa Dadis Camara che si proclamava presidente. Nell'agosto 2009 Camara decideva di candidarsi alle elezioni presidenziali delm 2010 e in settembre la polizia reprimeva una manifestazione dell'opposizione provocando centinaia di morti.






