Aspetti economici

Lo sviluppo economico della Guinea ha presentato fasi assai alterne; infatti alla brusca interruzione dei rapporti commerciali con gli Stati occidentali, in particolare con la Francia, e alla radicale nazionalizzazione delle attività agricole, minerarie, industriali e dei servizi su base rigidamente marxista, che prese avvio al conseguimento dell'indipendenza e che, nonostante gli aiuti dei Paesi comunisti, diede risultati assai deludenti per l'insufficiente apporto di capitali e tecnici, è seguita una fase di riprivatizzazione di importanti settori produttivi, come l'agricoltura e il commerci o, e una sempre più decisa apertura nei confronti degli investimenti esteri; nel 1980 la Guinea ha anche posto le premesse per una stretta cooperazione con gli Stati confinanti, specie con la Sierra Leone e la Liberia (mediante la cosiddetta Unione del fiume Mano) e con il Senegal e la Gambia (con l'Organizzazione per lo sviluppo del fiume Gambia). La Guinea si attende da questa plurima azione di rilancio politico ed economico di eliminare o almeno attenuare le gravi distorsioni che tuttora caratterizza no le strutture produttive di un Paese potenzialmente assai ricco (è tra l'altro praticamente il secondo fornitore di bauxite del mondo, insieme alla Giamaica), ma che manca di adeguate industrie e infrastrutture e il cui prodotto lordo rimane attestato a valori estremamente bassi.

 

Agricoltura. In via di trasformazione è il settore agricolo, che impiega l'assoluta maggioranza della popolazione attiva: da un lato l'agricoltura di sussistenza va allargando la gamma delle colture destina te al consumo interno, tra cui mais, riso, manioca, ortaggi e frutta vari, dall'altro l'agricoltura commerciale va potenziando le sue strutture ed è in grado di contribuire, anche se in modo tuttora modesto, alle esportazioni (ananas, caffè, arachidi, banane, noci e olio di palma ecc.). La copertura forestale, notevolmente ridotta dalla diffusione delle colture, occupa il 27,2% della superficie territoriale e fornisce legname pregiato, come l'ebano, benché la carenza delle vie di comunicazione impedisca un adeguato sfruttamento delle risorse boschive.

 

Allevamento e pesca. L'allevamento è praticato soprattutto dai Peul nelle zone montuose del Fouta Djalon e nelle aree savaniche interne (prevalgono i bovini), ma con tecniche ancora scarsamente razionali, sicché la produzione di carni e di latte è inferiore al fabbisogno. Grazie a recenti interventi statali è migliorato invece il settore della pesca, che può contare su una piattaforma costiera assai ricca, specie di tonni.

 

Risorse minerarie e industrie. Le possibilità minerarie della Guinea sono notevoli, in particolare, come si è detto, per i giacimenti di bauxite di Fria, Boké, delle Isole di Los ecc.; sono altresì presenti ferro, diamanti, uranio, e, nelle acque territoriali, petrolio; il relativo sfruttamento viene effettuato da società estere, ma la Guinea partecipa alla proprietà del capitale azionario. L'energia elettrica è in massima parte d'origine idrica (impianti sui fiume Konkouré, Samou ecc.), ma la produzione è ancora insufficiente per garantire un buon sviluppo del l'industria. Questa è soprattutto rappresentata da un impianto per la lavorazione della bauxite a Fria; aziende minori sono adibite alla trasformazione dei prodotti agricoli locali.

 

Comunicazioni. Le vie di comunicazione si avvalgono di una rete stradale discretamente sviluppata (oltre 30.000 km) e di due linee ferroviarie che uniscono la capitale a Kankan e a Fria, realizzate eminentemente per consentire ai prodotti delle miniere e delle piantagioni di giungere al porto di Conakry; specializzato nell'esportazione di bauxite è il più recente porto di Kamsar. La compagnia di bandiera Air Guinée effettua servizi aerei interni ed esteri; Conakry è sede di un aeroporto internazionale.

 

Commercio. Il commercio con l'estero si basa sull'esportazione di allumina e bauxite, seguite a notevolissima distanza da caffè, ananas, banane e noci di palma, mentre le importazioni sono costituite essenzialmente da macchinari e veicoli, prodotti tessili, combustibili, generi alimentari. Gli scambi si svolgono per la maggior parte con gli Stati Uniti e con i vari Paesi della UE (Francia, Germania ecc.).