Storia

Fu raggiunta per la prima volta verso la metà del sec. XV dai Portoghesi, che estesero poi la loro influenza su tutto il golfo di Guinea e fecero delle isole del Capo Verde un florido centro commerciale. Nel sec. XVIII Bissau divenne un importante centro per la tratta degli schiavi.

Costituita in territorio autonomo nel 1879 con Bolama come capoluogo, la Guinea-Bissau dovette essere difesa dalle mire della Francia e dell'Inghilterra stabilitesi nelle regioni limitrofe. Normalizzati nel 1870 i rapporti con l'Inghilterra, i negoziati con la Francia si conclusero solo nel 1886. Un decreto di quello stesso anno stabilì la divisione amministrativa della colonia.

Con la Costituzione del 1934 la Guinea-Bissau divenne parte integrante del Portogallo; dopo il trasferimento della capitale da Bolama a Bissau (1942), il territorio fu costituito nel 1951 in “provincia d'oltremare”. Ma l'ondata indipendentistica che aveva investito quasi tutto il continente africano sviluppò anche qui un movimento nazionalista, il PAIGC (Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde), che tra il 1962 e il 1973 ottenne notevoli successi militari assicurandosi il controllo di gran parte del territorio. Il leader del movimento indipendentista e fra i fondatori del PAIGC fu lo scrittore Luis de Almeida Cabral.

Nel settembre 1974 Lisbona riconobbe l'indipendenza della Repubblica, proclamata unilateralmente dal PAIGC il 24 settembre 1973. Nel novembre 1980 un colpo di stato promosso dai militari destituì L. A. Cabral che era stato eletto presidente della Repubblica e insediò il comandante João Bernardo Vieira, già presidente dell'Assemblea Nazionale del Popolo. Sventato un golpe in una situazione di attrito internazionale connesso alla disputa sul confine marittimo con il Senegal (1985), Vieira, di fronte al deterioramento dell'economia, perseguì una politica liberalizzatrice che non mancò di provocare tensioni politiche, avviando al contempo una campagna contro la corruzione. Rieletto alla presidenza nel 1989, nel 1991 e nel 1994, con una legge approvata dall'Assemblea Nazionale del Popolo, aprì al multipartitismo e nel dicembre dello stesso anno ristabilì la carica di primo ministro (dicembre 1991), affidata a un esponente del PAIGC, M. Carlos Correia. Le prime elezioni legislative e presidenziali libere si svolsero solo tra luglio e agosto 1994 e al PAIGC fu facile conquistare la maggioranza assoluta dell'Assemblea Nazionale, mentre Vieira, al ballottaggio, venne confermato capo dello Stato. In questo periodo le condizioni sociali ed economiche della Guinea-Bissau migliorarono, ma nel luglio 1998, la situazione precipitò nuovamente con il tentativo di golpe da parte di Ansumare Mané rimosso da Viera proprio il giorno prima dal ruolo di comandante dell'esercito con l'accusa di traffico d'armi in favore dei rivoltosi indipendentisti della Casamance, e il conseguente scoppio di una guerra civile tra le forze governative, affiancate da truppe senegalesi, e militari ribelli. Nel 1999 il generale A. Mané conquistò, dopo violenti combattimenti tutta Bissau e scortò Vieira all'ambasciata portoghese.

Nelle elezioni presidenziali del gennaio 2000, per la prima volta venne eletto un candidato non espresso dal PAIGC, Kumba Yala, del Partito del rinnovamento sociale; questi riuscì anche a sventare un altro colpo di stato da parte del generale A. Mané che nel 2000 venne ucciso durante una sparatoria. Il 2001 si aprì con lo scontro dell'esercito con i separatisti del Senegal, che portò all'intervento, in marzo, del segretario generale dell'ONU Kofi Annan, che auspicò l'instaurarsi di un dialogo politico. Nel 2003 un altro colpo di stato, guidato da Verissimo Correira Seabra, depose il presidente K. Yala e Seabra assunse la carica di capo dello Stato ad interim prima di essere ucciso nel 2004 da una fazione di soldati.

Nonostante il clima di tensione le elezioni del 2005 si sono svolte liberamente e sono state giudicate corrette; hanno visto vincere nuovamente Vieira, ritornato in patria dopo l'esilio (1999-2005) trascorso in Portogallo. Egli durante la vittoriosa campagna elettorale ha promosso, e in seguito perseguito, la riconciliazione nazionale. Nel 2008 si svolgevano le elezioni legislative vinte dal PAIGC, ma venivano contestate dall'ex presidente Yala. Nel marzo 2009 alcuni militari uccidevano il presidente Vieira, dopo che un attentato aveva ucciso il capo di stato maggiore dell'esercito. Il presidente dell'assemblea nazionale Raimundo Pereira è stato nominato temporaneamente capo di stato.