Storia

In epoca medievale la regione sembra sia stata sotto il controllo degli imperi succedutisi nel Sudan occidentale (Ghana, Mali, Songhai). Verso il sec. XIII i mandingo e i sussu, provenienti dal Fouta-Djalon, si stabilirono nel territorio dell'attuale Mali, estendendo la loro influenza su tutto il bacino del Gambia, abitato da popolazioni wolof e jola. Verso la fine del sec. XVIII la regione fu raggiunta dagli invasori fulbe.

Le prime ricognizioni europee sul litorale della Gambia furono effettuate intorno al 1455 dai veneziani Alvise Ca' da Mosto e Antoniotto Usodimare, navigatori al servizio dei portoghesi. Dopo il 1587 l'Inghilterra dette inizio ai suoi traffici con quella regione e all'esplorazione del fiume (1618) dove costruì dei forti e delle stazioni. Tra il 1765 e il 1783 la Gambia fece parte della Colonia della Corona della Senegambia. Con la Pace di Versailles (1783) fu dichiarata possedimento inglese.

Nel 1816, dopo che gli inglesi si furono installati nell'isola di Saint Mary, dove sorse la capitale Bathurst, il Paese fu unito alla Sierra Leone dal cui governo dipese amministrativamente fino al 1843. Nel 1888 essa fu costituita colonia a se stante. Divisa successivamente in una zona retta a colonia e in un'altra, comprendente la maggior parte del Paese, costituita in protettorato, la Gambia iniziò il suo iter costituzionale nel 1915 e, attraverso vari stadi successivi, sotto la guida del primo ministro David Kairaba Jawara (fondatore del Partito Progressista del Popolo) pervenne il 4 ottobre 1963 all'autonomia interna e il 18 febbraio 1965 all'indipendenza come monarchia costituzionale amministrata da un governatore in rappresentanza della regina d'Inghilterra.

Con una nuova Costituzione, approvata il 24 aprile 1970, adottò la forma di governo repubblicana, pur restando nell'ambito del Commonwealth. La situazione politica della Gambia, rimasta stabile per un decennio (negli anni Settanta) sotto la presidenza di Jawara, fu turbata agli inizi degli anni Ottanta da alcuni tentativi di rovesciamento del regime.

Il colpo di stato del luglio 1981, sventato grazie all'intervento delle truppe senegalesi esplicitamente richiesto da Jawara, accelerò il lungo processo di integrazione con il Senegal, portando alla costituzione della Federazione della Senegambia. Il patto costitutivo, entrato ufficialmente in vigore il 1º febbraio 1982 e consolidato da successivi accordi di cooperazione, sancì l'unione economica e monetaria dei due Paesi pur conservandone le posizioni di soggetti di diritto internazionale. Presidente della Federazione fu nominato il capo di Stato senegalese Abdou Diouf, vicepresidente Jawara.

Nel corso degli anni Ottanta e dei primi anni Novanta il regime, nonostante le ripetute conferme (1982, 1987 e 1992) di Jawara e del Partito progressista del Popolo (PPP) si dimostrò sempre meno solido, mentre il progetto federativo, realizzato solo nel campo monetario e doganale, anche per l'opposizione delle classi dirigenti, venne sempre più criticato, fino a essere anche formalmente abbandonato il 30 settembre 1989. Il 23 settembre 1994 la situazione di instabilità portò a un golpe delle Forze armate (AFPRC, Armed Forces Provisional Ruling Council) che abrogò la Costituzione, sciolse la Camera dei rappresentanti, depose Jawara e nominò presidente della Repubblica Yayah Jammeh, tenente ventinovenne leader della rivolta. Il nuovo presidente avviò subito una stretta repressiva con il ripristino della pena di morte e arresti in massa di oppositori. Questa reazione condusse però la Gambia all'isolamento internazionale e a un drastico calo dell'afflusso turistico, cosicché il presidente Jammeh, anche pressato dalla situazione interna, fu costretto ad annunciare, nel dicembre 1995, il ritorno a un sistema democratico e a indire un referendum (agosto 1996) per l'approvazione di una nuova Costituzione. Jammeh, una volta messi al bando i principali partiti d'opposizione, vinse le elezioni presidenziali del 1996, venne eletto Presidente e il suo partito (che da AFPRC era stato rinominato Alleanza per l'orientamento patriottico e la costituzione) si confermò nelle consultazioni dell'anno seguente. La nuova dittatura, nonostante la palese violazione di alcuni diritti civili, promosse la costruzione di infrastrutture (tra cui un aeroporto) e cominciò a ricostruire l'economia del Paese ottenendo così il consenso popolare che lo ha confermava alle elezioni del 2001 e del 2006; l'Alleanza per l'orientamento patriottico e la costituzione ha vinto le consultazioni legislative del 2007.