Aspetti economici

La Gambia è un Paese economicamente arretrato, privo di risorse minerarie qualificate e praticamente senza industri e. Una quota consistente del reddito nazionale è data dalle rimesse degli emigrati e dalle riesportazioni, vantaggiose in quanto in Gambia le tariffe doganali sono basse.

 

Agricoltura e allevamento. L'economia è fondata sull'agricoltur a, cui si dedicano circa i quattro quinti della popolazione attiva, benché arativo e colture arborescenti occupino solo il 15% della superficie territoriale, e il settore sia condotto ancora sovente con metodi tradizionali. Unica coltura avanzata di pian tagione è quella delle arachidi, la cui produzione tuttavia è scesa negli ultimi anni. Il governo si è quindi preoccupato di potenziare altre coltivazioni, in primo luogo quella della palma da olio (i cui prodotti po trebbero diventare oggetto di esportazione) e quelle destinate al consumo alimentare interno, cioè soprattutto cereali (miglio, riso, mais), manioca ecc. Vi sono altresì progetti riguardanti lo sviluppo della cotonicoltura e della silvicoltura e le rice rche minerarie, che in tempi recenti hanno portato al rinvenimento di giacimenti di ilmenite, zircone, rutilo. Relativamente importanti sono l'allevamento (bovini, ovini e caprini) e la pesca che, pur condotta con metodi tradizionali e poco produttivi, d à un certo contributo all'esportazione. Mancano le industrie: esistono solo pochi oleifici, impianti molitori e per bibite nonché piccoli conservifici del pesce.

 

Comunicazioni e commercio. La rete stradale è alquanto estesa: si tratta, però, di poche rotabili asfaltate (924 km) e di alcune vie di traffico percorribili tutto l'anno (ca. 1.700 km) essendo il restante poco più che piste. Mancano le ferrovie, per cui gran parte dei trasporti si svolge per via fluviale. A Yundum, presso la capitale, funziona un aeroporto internazionale: compagnia di bandiera è la Gambia Airways. Porto principale è Banjul. La bilancia commerciale è gravemente deficitaria; l'interscambio si svolge essenzialmente con la Gran Bretagna, seguita dalla Cina, dal Belgio e dal Giappone. La quasi totalità delle esportazioni è data dalle arachidi (semi e olio) e per il rimanente da cotone, noci di palma, pesce e pelli, mentre le importazioni riguardano combustibili, prodotti industriali, chimici e tessili, nonché g eneri alimentari.