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Ambiente umano
Il Paese è poco popolato. Le ragioni sembrano essere molteplici: anzitutto il Paese è stato teatro in passato di una spietata caccia agli schiavi da parte dei negrieri arabi; inoltre sono sempre state diffuse le malattie epidemiche (bilharziosi ecc.) e ancor oggi tra alcune popolazioni centrafricane si ha un tasso d'incremento estremamente basso. Nelle aree forestali sud-occidentali si trovano superstiti di sparuti gruppi di Pigmei, primi abitanti della regione, cui si sono sovrapposti, in successive ondate, popolazioni semibantu, bantu e poi sudanesi. Il gruppo più numeroso è quello dei Banda, coltivatori d'origine sudanese, in parte bantuizzati, che praticano anche la caccia e la pesca. Altro gruppo importante è quello dei Baya, agricoltori con tradizioni silvestri (cacciatori), insediati nell'area occidentale, dove abitano in piccoli villaggi di capanne cilindriche. Affini a loro sono i Mandjia, anch'essi agricoltori d'origine sudanese. Nelle aree savaniche si trovano popoli di arcaica cultura sudanese (Paleosudanesi) come i Sandè, al confine col Sudan e l'ex Zaire. Lo sviluppo demografico ha cominciato a raggiungere buoni livelli solo negli ultimi decenni; nel 1945 gli abitanti erano circa 1 milione mentre nel 1997 superano già i 3 milioni. L'unica vera città è Bangui, valorizzata in epoca coloniale per la sua posizione sul fiume Oubangui, di cui è il maggior porto. Altri centri che svolgono funzioni commerciali sono Bérbérati e Bouar .