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Ambiente umano
Alla diversità di ambienti corrisponde una profonda differenziazione etnica. Nel semidesertico Ciad settentrionale si hanno popolazioni sahariane, i Tebu, i nomadi del Tibesti, che rappresentano antiche mistioni tra genti "bianche" e genti "nere"; nel sahel vivono popoli, come i Daza e gli Zagaoua (Zaghawa), derivati da fusioni tra Tebu e negri; più a sud sono stanziati i Sudanesi, agricoltori, tra cui i Massa, i Mundang e i Sara, principale gruppo etnico del Paese, che si raccoglie tra il Logone e il Chari. Da epoche remote sono presenti nel Paese popolazioni negridi protagoniste, come i Sao, di culture originali; tra i maggiori gruppi negri arcaici si annoverano gli Hadjeraj, che vivono sul massiccio montuoso di Guéra. Non mancano infine genti arabe filtrate nei secoli passati verso sud (Salamat, Uled Sliman ecc.) che sono in prevalenza allevatori, al pari dei Peul (o Fulbe). Il Paese, per la sua posizione, è sempre stato teatro di scontri tra popoli del nord e popoli del sud, tra nomadi e sedentari, tra allevatori e coltivatori, tra animisti e musulmani. Con il colonialismo non si ebbero importanti trasformazioni, perché il Paese, lontano dal mare, offriva poche prospettive di sfruttamento. Ai Francesi si deve la fondazione dei centri principali, come Fort-Lamy (oggi N'djamena), buon porto sul fiume Chari, e Sarh (ex Fort-Archambault) nel Ciad meridionale, entrambe inizialmente con funzioni di presidi militari; altri centri furono sedi di missioni; altri ancora erano antichi mercati, come Abéché : sono queste le città d'oggi, in continua crescita demografica per la fuga dai villaggi, in atto qui come altrove in Africa.