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Spazio fisico
Morfologia. La maggior parte del territorio si estende sul bacino del Sanaga, vero asse idrografico del Paese di cui attraversa l'intera sezione meridionale, sfociando nel Golfo di Guinea non lontano dallo sbocco di un altro più piccolo fiume, il Wouri, denominato dai primi esploratori portoghesi Rio dos Camarãos (fiume dei gamberi), donde il nome Camerun. Ma l'elemento morfologico più caratteristico è costituito dai rilievi che si elevano sul lato occidentale del Camerun (Monte Bamboutos o Bambuti; Monte Bamenda) e che rappresentano un riferimento orografico fondamentale nel contesto fisico dell'Africa, ricollegandosi agli imponenti massicci del Sahara centrale; essi corrispondono a una grande linea di frattura e di dislocazione tettoniche (detta "linea del Camerun"), che ha la sua continuazione nelle isole vulcaniche emergenti nel Golfo di Guinea. Strutturalmente tali rilievi sono formati da zolle archeozoiche sollevate da grandi Horst tra loro divisi da più o meno ampie depressioni; vasta zolla sollevata è anche, fondamentalmente, l'Altopiano dell'Adamaua (Adamaoua), che separa il bacino del Sanaga dalla depressione del Benue (Bénoué). Su questa s'incentra la parte settentrionale del Paese dominata dai Monti Mandara, ultimo orlo rialzato prima dell'area depressionaria del Lago Ciad. Ai perturbamenti da cui hanno tratto origine questi rilievi si collega l'attività vulcanica che, a partire dalla fine del Mesozoico, ha dato luogo a grandi espandimenti basaltici e alla nascita di vulcani, tra cui l'imponente cono del Monte Camerun che domina il Golfo di Guinea. Il vulcano, attivo, raggiunge i 4.070 m ed è la più alta montagna del Camerun, i cui rilievi si mantengono per il resto su quote modeste, superando di poco i 2.000 m nella sezione meridionale e nel massiccio dell'Adamaoua. Il resto del Paese presenta superfici archeozoiche, più o meno movimentate dalle dorsali che separano gli aperti solchi fluviali del bacino del Sanaga. Sulla costa del Golfo di Guinea si estende la maggior pianura camerunese, larga circa 150 km e originata dalle alluvioni del Sanaga e degli altri fiumi che scendono direttamente all'Atlantico; pianure alluvionali si hanno nella valle del Benue e nella zona prossima al Lago Ciad.
Clima e flora. Dal punto di vista climatico il Paese presenta tutti gli eccessi caratteristici dell'Africa. Le precipitazioni, portate dalle masse d'aria atlantiche secondo il meccanismo di tipo monsonico che s'instaura tra superfici continentali e oceano, si riducono progressivamente verso il nord (meno di 500 mm annui), dove predominano gli influssi continentali, responsabili della stagione secca invernale, più o meno prolungata a seconda della latitudine. Nel sud invece essa quasi non esiste e gli apporti umidi sono continui, determinando medie sulla costa di 4.000 mm annui e sui ben esposti versanti del Monte Camerun il primato africano della piovosità annuale, superiore anche a 10.000 mm. Sul litorale le temperature sono uniformi (tra i 27 e i 24 °C a Douala ), ma procedendo verso nord le escursioni termiche giornaliere e annue si fanno sempre più marcate, con massimi, anche superiori ai 40 °C, all'inizio della stagione delle piogge. In relazione a questo clima predomina a sud la foresta pluviale, particolarmente ricca nella fascia costiera; più a nord la foresta spinge lunghe appendici in corrispondenza dei corsi fluviali fin tra le savane arborate dell'Adamaoua, cedendo poi alla savana arbustiva e, nell'area intorno al Lago Ciad, alle distese erbose e cespugliose.
Idrografia. Al bacino del Lago Ciad appartiene l'appendice più settentrionale del Paese, bagnata dal fiume Logone; il resto è idrograficamente diviso tra il bacino del Niger, tramite il Benue, e il già ricordato e più ampio bacino del Sanaga, mentre la sezione sud-orientale rientra nel bacino congolese, mediante i tributari del Sangha (tra cui il Ngoko , formato dall'unione dei fiume Boumba e Dja).