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Wwf: i politici sienesi sbagliano a volere l'inceneritore
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Il WWF esprime tutta la sua contrarietà a qualunque impianto di incenerimento nell'area Sienese, a prescindere che si parli di San Gimignano o Foschi. "Per la nostra Associazione - ha dichiarato Massimiliano Varriale, Responsabile WWF Toscana del settore Rifiuti - non è tanto un problema di localizzazione impiantistica ma di approccio sbagliato". I rifiuti costituiscono solo l'ultimo anello di una catena che riguarda l'intero ciclo di vita delle merci, è quindi indispensabile agire a monte, vale a dire sull'intero sistema di produzione (e consumo). "La prevenzione, intesa come riduzione della produzione dei rifiuti - sostiene Varriale - dove costituire l'azione prioritaria di una Pubblica Amministrazione virtuosa e che abbia ben chiari i concetti di sviluppo sostenibile e di uso razionale delle risorse". La riduzione a monte non è utopia ma soluzione reale perseguibile a patto che ci sia la volontà politica: basterebbe iniziare ad applicare una seria tariffazione facendo pagare cittadini (negozi, imprese) per i reali quantitativi di rifiuti prodotti! Si dovrebbero incentivare il vuoto a rendere e il riuso delle merci e, al contempo, scoraggiare il proliferare di imballaggi inutili e dannosi, andrebbe altresì disincentivato l'impiego di materiali "usa e getta".
Occorrerebbe poi mettere in campo raccolte differenziate spinte e di qualità, con sistemi porta a porta, senza accampare scuse che Firenze è una città "difficile": se a Venezia sono riusciti a spingere la raccolta differenziata all'80%, proprio non si capisce perché a Siena non si possa fare altrettanto!
Bruciare i rifiuti non solo non risolve il problema ma lo aggrava aumentandone la pericolosità sia in termini di emissioni nocive (diossine e altre sostanze cancerogene), emissioni di cui sono affetti anche i più moderni impianti, sia in termini di deresponsabilizzazione dei cittadini che i rifiuti li producono e che, invece, dovrebbero essere incentivati a perseguire comportamenti più attenti e virtuosi. Occorre peraltro ricordare che, come sostengono gli esperti di energetica, bruciare i rifiuti per produrre energia è una pratica assolutamente non vantaggiosa e antieconomica tant'è che la si è potuta sostenere solo grazie a massicci finanziamenti pubblici e della Comunità Europea, sottraendo importanti risorse alle fonti rinnovabili.
La verità è che l'approccio inceneritorista più che la soluzione del problema rifiuti rappresenta un rifiuto del problema, "la vera soluzione - conclude Varriale - è rappresentata dall'obiettivo "rifiuti zero", vale a dire non produrli, così come stanno facendo in varie parti del mondo e questo è possibile solo se le pubbliche amministrazioni investono in sensibilizzazione, educazione e coinvolgimento dei cittadini e delle imprese".