Wsf: finale con documenti e date di mobilitazione

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Si è concluso il Social Forum di Porto Alegre con numerose proposte e documenti. Tra i vari documenti usciti c'è il "Manifesto con le dodici proposte per un altro mondo", sottofirmato da un gruppo di 19 intellettuali di tutto il mondo, alcuni dei quali membri del Consiglio internazionale del Forum che hanno ribadito che l'iniziativa è a titolo personale e non impegna il Forum sociale mondiale. Tra i vari punti esposti nel documento, ha fatto discutere la proposta della tassazione sulle vendite di armi in quanto significherebbe riconoscere la loro legittimità, per quanto nociva. Secondo l'editoriale del direttore del settimanale Carta, Gigi Sullo, nel Manifesto si parla di Onu, senza specificare cosa dovrebbe diventare una organizzazione dominata dal Consiglio di sicurezza e composta, in sostanza, da stati-nazione, proprio le vittime [e complici] del neoliberismo, come infatti anche il "Manifesto" dice. Si afferma che le organizzazioni internazionali come Fmi e Banca mondiale e Omc dovrebbe rientrare "nel sistema dell'Onu", e questo riporta al punto di partenza. Per questo viene definito un impianto astratto legato all'epoca della legalità nazionale.

Collegata alla questione dell'Onu è la proposta della Tavola della Pace che lancia di organizzare il 10 settembre una giornata mondiale di mobilitazione contro la guerra, per la pace, la democrazia chiedendo con priorità la democratizzazione delle Nazioni Unite. Dalla voce di Gregorio Malavolti dell'Arci viene raccontato che durante il seminario alcuni hanno richiamato l'attenzione sul rischio di divisione all'interno del movimento che sul tema della riforma dell'Onu e per questo dalla bozza finale del documento finale è stato chiesto di il richiamo alla sola democratizzazione di Wto, Fmi e Bm e di inserire un passaggio sulla necessità di cambiare radicalmente le regole economiche del sistema.

Una delle novità di quest'anno è proprio il Tabellone delle Proposte, presente in ogni area tematica del Forum, dove si raccolgono le proposte di gruppi, organizzazioni, individui - per poi essere pubblicati nel sito www.memoria-viva.org.

Ma dal Forum ne esce anche una strategia per i prossimi anni: il Wsf 2006 sarà realizzato in maniera distribuita, in vari posti nel mondo - questa decisione mira all'espansione e al radicamento del processo. Faranno parte del Wsf 2006 quegli eventi in vari paesi e regioni in cui le organizzazioni si propongono di condividere metodi e principi costruiti in comune e in accordo con la Carta dei Principi". Inoltre, gli eventi avranno tutti la stessa data d'inizio - in coincidenza con il Forum a Davos - e le proposte dovranno pervenire entro marzo al Consiglio internazionale, che deciderà nella prossima riunione, prevista per l'inizio di aprile. Una delle proposte è quella di un luogo virtuale, un Fsm 2006 in rete, utilizzando le tecnologie per far incontrare, discutere e proporre on-line da tutto il pianeta. Si sottolinea infine che il Consiglio Internazionale sosterrà i processi tematici e regionali già attivi -come il Forum sociale europeo, previsto per aprile 2006 in Grecia - e che il Segretariato Internazionale continuerà con l'attuale composizione fino ad aprile, quando verrà "riconfigurato". Quest'ultimo passaggio è sicuramente il più delicato, insieme alla richiesta di ritornare a Porto Alegre nel 2008 o con cadenza biennale, che il presidente Lula stesso ha voluto rimarcare nel suo incontro con il Consiglio.

Tra le mobilitazioni più importanti che è stata decisa a Porto Alegre c'è quella contro la guerra del 19 marzo, vigilia dell'anniversario del bombardamento all'Iraq. Le modalità saranno diverse paese per paese, dal grande concentramento nazionale alle iniziative sparse sul territorio, ma 30 paesi [dagli Stati uniti ai grandi paesi asiatici e sudamericani, alla Palestina e a tutta l'Europa] hanno già comunicato che in piazza ci saranno. La piattaforma della giornata sarà ampia per raccogliere le varie sensibilità di chi si esprime contro il terrorismo o a sostegno della resistenza irachena. Secondo un la comunicato dell' International Action Center, questo appuntamento diventa ancora più necessario dopo le "elezioni fasulle" che hanno tentato di dare una "faccia Irachena" all'occupazione. Negli USA, la Coalizione "Le Truppe Fuori Subito" sta organizzando dimostrazioni locali e regionali per domandare la fine dell'occupazione, con una convergenza di massa regionale in Central Park, a New York, per il 19 marzo. Per questo l'International Action Center, partecipando alla Coalizione "Le Truppe Fuori Subito", chiama a raccolta tutte le organizzazioni progressiste e contro la guerra a scendere insieme nelle strade nei giorni 19 e 20 marzo per esigere: "Le Truppe Via Immediatamente!".[AT]

Altre fonti: Uruknet.info

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